Come ben sappiamo, la serie di Assassin’s Creed getta le basi su fatti storici realmente accaduti. Così, anche Syndicate si rifà a un periodo storico ben preciso: gli sviluppatori hanno infatti voluto ricreare la Londra dell’epoca vittoriana, tenendo in considerazione le condizioni in cui versava la capitale inglese e il clima che faceva da contorno al XIX secolo. Ma il tema sarà stato davvero fedele alla realtà? A dircelo è Alana Harris del King’s College, intervistata da The Guardian.
A dire il vero sono presenti diverse incongruenze, sebbene agli occhi di una persona non esperta di storia non siano così palesi. C’è da dire che la capitale inglese è stata ricreata davvero bene dal punto di vista estetico e, nonostante in diversi punti Assassin’s Creed Syndicate non combaci con la realtà, il motivo è da ricercarsi in una scelta precisa fatta dagli sviluppatori per realizzare un videogioco e non un semplice documentario.
Tra le incongruenze (o comunque tra le mancanze, alcune potremmo definirle così) troviamo l’assenza di John Stuart Mill nonché qualche riferimento alle prime lotte di genere, quando ci si batteva per far emergere i diritti del gentil sesso. Dal punto di vista del lavoro minorile, poi, vediamo come nel titolo Ubisoft i bambini debbano essere liberati dalla loro “schiavitù”; nella realtà, invece, si trattava di una condizione obbligata da parte delle famiglie più povere, che per “tirare avanti la baracca” avevano bisogno di far lavorare anche i propri figli. E ancora, per quanto riguarda i crimini che venivano commessi nell’epoca vittoriana, soprattutto quelli inerenti alla prostituzione e alla violenza sulle donne, Assassin’s Creed Syndicate cerca di attenersi il più possibile alla realtà, per esempio dando spazio a missioni riguardanti Jack lo Squartatore. Syndicate si tiene però lontano da ogni forma di voyeurismo, creando pertanto una certa incongruenza con il periodo.
Per finire, il titolo non rispecchia la realtà dal punto di vista delle diverse etnie presenti nella Londra vittoriana. Per via del commercio, infatti, a quel tempo c’era una grande affluenza di immigrati, che aveva reso la società piuttosto mista: tale aspetto non viene rispettato in Assassin’s Creed Syndicate, dunque può essere considerata un’altra mancanza del team di sviluppo. Nota di merito va invece all’estetica della città, spettacolare e ricca di dettagli, oltretutto fedele alla visione convenzionale dello Londra vittoriana.