
ASUS ha recentemente presentato un concept che potrebbe cambiare radicalmente il modo in cui le schede grafiche ottengono energia: il nuovo design mira a far arrivare fino a 250W direttamente dallo slot PCIe, senza bisogno di cavi di alimentazione esterni nelle GPU di fascia bassa e media. In questo approccio, il connettore d’alimentazione tradizionale — tipicamente collegato alla scheda video — viene spostato sulla scheda madre, alimentando la GPU direttamente attraverso lo slot ‘potenziato‘.
ASUS propone di rinforzare le piste d’alimentazione del connettore PCIe (in particolare le cinque linee a 12V) rendendole più spesse e conduttive, e di combinarle in modo da sostenere correnti più elevate. Parallelamente, è previsto che un connettore 8-pin dedicato sulla scheda madre supporti il fabbisogno energetico extra, fungendo da fonte secondaria. Queste modifiche permetterebbero alle GPU concepite per questa soluzione di funzionare con alimentazione “cablata al contrario” (se compatibili) mentre le GPU tradizionali manterrebbero l’alimentazione via cavo come oggi.



Vantaggi potenziali e scenari di applicazione
Se venisse implementato su larga scala, questo design potrebbe eliminare i cavi di alimentazione su molte GPU mainstream, semplificando il cablaggio nei case e riducendo l’ingombro. Per GPU con consumi attorno a 150-220W come la Radeon RX 9070 o la RTX 5060 Ti, il nuovo slot potenziato potrebbe coprire interamente il fabbisogno, rendendo superflui i cavi supplementari in molti scenari.
Inoltre, il design rimane in parte compatibile con GPU convenzionali: quelle che non sono progettate per sfruttare il potenziamento semplicemente continueranno a usare l’alimentazione via cavo. Questo approccio retro-compatibile è pensato per facilitare una transizione graduale, compatibile con i cataloghi esistenti.
Limiti, rischi e ostacoli tecnici
Nonostante l’idea sia ambiziosa, presenta diverse criticità tecniche e progettuali da risolvere. Il concetto dev’essere implementato su GPU e schede madri compatibili: entrambi i componenti devono adottare le piste potenziate e le modifiche fisiche per sostenere i flussi di corrente maggiorati. Questo implica costi aggiuntivi, maggiore complessità produttiva e la necessità che molti partner hardware adottino lo standard.
Un altro nodo è la gestione termica, il carico elettrico e la sicurezza: passare da 75W a 250W significa triplicare la corrente nelle piste, il che richiede materiali migliori, impedenza ridotta, dissipazione termica elevata e margini di sicurezza maggiori. Errori progettuali potrebbero portare a surriscaldamenti, instabilità o danni al connettore, al PCB o alla stessa scheda video.
Inoltre, il mercato delle GPU di fascia alta, che oggi utilizzano già alimentazioni superiori a 300W, non potrebbe essere completamente coperto da questo slot potenziato: tali GPU continueranno a necessitare di cavi dedicati o ulteriori soluzioni. Infine, dato che questa proposta viola lo standard ufficiale PCIe (che prevede 75W per lo slot), l’adozione su larga scala richiederebbe un consenso industriale notevole, oltre a certificazioni e garanzie compatibili.
Stato attuale e prospettive
Va sottolineato che il design di ASUS è attualmente un concept: non ci sono prodotti commerciali disponibili con questa tecnologia al momento. Non è chiaro se o quando questo sistema verrà effettivamente adottato da GPU e schede madri in commercio.
Nel frattempo, ASUS prosegue con altre soluzioni proprietarie come il connettore GC-HPWR (Back to Future) per alimentazione integrata, che già tenta di spostare i connettori sul retro delle schede e aggiungere alimentazione tramite motherboard.
L’esperimento di ASUS che punta a schede video autoalimentate fino a 250W dallo slot PCIe rappresenta una delle innovazioni più intriganti nel settore hardware degli ultimi anni. Se realizzato con successo, potrebbe rendere obsolete molte connessioni extra, semplificare il cablaggio e concentrare energia nel PCB stesso. Tuttavia, siamo ancora nella fase prototipale e l’adozione richiederà cambiamenti hardware diffusi, gestione termica rigorosa e un salto di fiducia da parte dei partner. Per ora resta una visione audace che potrebbe, nel lungo termine, spingere l’industria verso GPU più pulite e integrate.
Fonte: KitGuru










