Nel settore della telefonia mobile sono stati fatti enormi passi avanti negli ultimi anni, ma uno dei punti cruciali è sempre stato la batteria e la sua autonomia.
Il problema principale risiede nel rapporto tra dimensioni, peso e capacità della batteria. L’autonomia può essere aumentata facilmente a discapito di dimensioni e peso, ma questa non è una soluzione adatta agli smartphone che diventano sempre più piccoli e leggeri.
Un altro grave problema che è sorto negli ultimi anni con le batterie agli ioni di litio è che in determinate condizioni hanno la tendenza a esplodere, distruggendo il dispositivo. L’ultimo in ordine cronologico è stato il caso del Samsung Note 7 ritirato dal mercato, che ha arrecato un danno economico e di immagine al produttore coreano.
Il professor Mike Zimmerman, della Tufts University e fondatore di Ionic Materials ha realizzato una batteria a prova di esplosione. Le normali batterie agli ioni di litio hanno al loro interno un fluido facilmente infiammabile che attiva l’elettrolisi, nella batteria del professor Zimmerman questo fluido è stato sostituito con una pellicola di materiale plastico non infiammabile.
Non importa cosa facciate alla batteria, se le date fuoco, la forate, tagliate o danneggiate in altro modo, questa non sarà un pericolo.
Questa batteria ha anche un ulteriore vantaggio, è in grado di conservare il doppio della carica di una batteria standard di dimensioni uguali. Questo significa che se venisse adottata dai produttori di smartphone e tablet si potrebbe ulteriormente ridurre il peso e al contempo aumentare l’autonomia. Questo vantaggio potrà anche essere trasferito in seguito ai laptop, in particolare quelli ultraportatili che hanno dimensioni particolarmente ridotte.
Fonte: Segmentnext