
La Battlefield 6 Open Beta è iniziata da pochissimo, ma il fenomeno cheating ha già fatto la sua comparsa. Nonostante l’uso di sistemi anti-cheat avanzati, nelle ultime ore sui social sono circolati numerosi video che mostrano presunti giocatori intenti a barare, con clip che hanno superato milioni di visualizzazioni. In uno dei casi più discussi, la producer di DICE Alexia Christofi ha confermato che l’utente segnalato era stato “già bannato”.
EA risponde ai cheater con ban e dati ufficiali
La risposta di EA non si è fatta attendere. Alle 22:17 ora italiana, il publisher ha diffuso un comunicato in cui ha riconosciuto ufficialmente la presenza di tentativi di cheating e ha condiviso dati significativi: la tecnologia interna ha già bloccato 330.000 tentativi di imbrogliare o manomettere i controlli anti-cheat, mentre i giocatori hanno segnalato 44.000 episodi nel primo giorno e altri 60.000 nella giornata di oggi. L’azienda assicura che continuerà a migliorare i propri strumenti e invita la community a segnalare ogni comportamento sospetto.
Boom di giocatori e server potenziati
La Beta sta registrando numeri da record, con oltre 300.000 giocatori simultanei su Steam, posizionandosi al terzo posto tra i titoli più giocati della piattaforma dietro solo a Counter-Strike 2 e Dota 2. Per gestire l’afflusso, DICE ha annunciato un potenziamento sostanziale dei server, così da permettere a più utenti di accedere alla beta.
Una sfida per tutti gli FPS competitivi
Il problema del cheating non è nuovo nel panorama multiplayer competitivo. Come Electronic Arts con Battlefield, anche Activision ha confermato che Call of Duty: Black Ops 7 adotterà requisiti tecnici stringenti come parte delle proprie misure anti-cheat. Per EA, questa Open Beta rappresenta un banco di prova fondamentale per arrivare preparata al lancio ufficiale di ottobre.
Fonte: Electronic Arts










