Battlefield REDSEC ha ricevuto recensioni negative su Steam. Cosa non convince i giocatori?

Battlefield REDSEC recensioni negative Steam

Il nuovo battle royale gratuito REDSEC lanciato da Battlefield 6 e sviluppato da Battlefield Studios sotto l’egida di Electronic Arts ha debuttato con un’accoglienza tutt’altro che trionfale: le valutazioni degli utenti Steam sono principalmente negative e i motivi sono più strategici che tecnici.

Il contesto

Battlefield REDSEC è stato pubblicato il 28 ottobre 2025 come modalità gratuita (free-to-play) legata a Battlefield 6: offre una modalità battle royale, una “Gauntlet” a eliminazione e l’accesso ad un tool sandbox (“Portal”) per la creazione di contenuti. Tuttavia, sulla piattaforma Steam la risposta degli utenti è stata severa: secondo alcuni report la percentuale di recensioni positive oscilla tra il 35% e il 40%, a seconda delle metriche e del punto di osservazione.

Perché le recensioni sono così negative

La critica non è univoca né semplice. Il problema principale non sembra risiedere nella qualità dei meccanismi di gioco (gunplay, distruzione, veicoli) ma piuttosto nel modo in cui il nuovo titolo è presentato e integrato nel franchise. Alcuni giocatori lamentano che “non è quello che ho comprato” riferendosi alla versione premium di Battlefield 6, poiché la modalità gratuita REDSEC appare in certi casi come l’asse principale della nuova strategia.

In particolare, emergono tre critiche ricorrenti:

  • Le sfide stagionali e gli obiettivi del “battle pass” che richiedono di giocare in REDSEC, anche se l’utente desiderava soprattutto le modalità classiche di Battlefield.
  • L’assenza di modalità solo-player o la mancanza di opzione per disattivare l’autofill delle squadre, che penalizza chi vuole giocare da solo o in modo più “tranquillo”.
  • Il confronto con franchise concorrenti: alcuni utenti ritengono che REDSEC assomigli troppo a titoli come Call of Duty: Warzone, perdendo parte della “identità Battlefield” (grandi mappe, distruzione ambientale massiva, guerra su vasta scala) che era promessa.

Un punto curioso è che, contrariamente a quanto ci si potrebbe aspettare, alcuni utenti affermano che la modalità di gioco in sé non sia male, ma che il risentimento nasca più dalla sensazione di essere “spinti” verso un free-to-play secondario piuttosto che godersi pienamente la versione acquistata del gioco principale.

Le implicazioni per il franchise

Per Battlefield Studios ed Electronic Arts, questa accoglienza negativa potrebbe avere conseguenze rilevanti. Se da un lato REDSEC offre opportunità di espansione e un modello di entrata libera che attrae nuovi giocatori, dall’altro crea fratture con la base core di utenti che ha pagato per Battlefield 6. Questa dissonanza rischia di generare stanchezza dentro la community, potenzialmente compromettendo la fiducia nella roadmap futura.

In un’era in cui i videogiochi sono sempre più servizi live, la qualità della comunicazione, dell’equilibrio fra modalità gratuite e a pagamento e del rispetto delle aspettative dei fan diventa fondamentale. Se REDSEC non verrà percepito come una modalità alternativa “opzionale” ma come elemento centrale che sposta l’attenzione altrove, il rischio è che la reputazione del brand ne risenta.

Battlefield REDSEC rappresenta un passo audace della serie: l’apertura ad un modello free-to-play, l’utilizzo di meccaniche modernizzate e l’obiettivo di far crescere la community. Eppure l’esordio su Steam è segnato da un’accoglienza prevalentemente negativa, non tanto per i contenuti offerti quanto per le scelte strategiche e di posizionamento. Resta da vedere se, nei prossimi aggiornamenti, gli sviluppatori riusciranno a riconquistare sia i giocatori nuovi che quelli storici del franchise.

Fonte: IGN

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