Rimorso
La vicenda inizia in un treno: due fratelli sono diretti verso una meta non ben specificata ma, durante il viaggio, iniziano ad accadere strani avvenimenti. Qualcosa, palesemente, non va e sta a noi capire cos’è. Strane presenze prendono possesso del mezzo, ma ci vorrà davvero poco prima di potersi accorgere che ognuno di quegli inquietanti uomini mascherati ha un buon motivo per ronzare intorno ai due protagonisti.
Persone conosciute e da tempo dimenticate, altre che hanno cercato di elargire buoni consigli che non abbiamo mai ascoltato: lontani ricordi o, magari, simboli di un passato che stiamo cercando di dimenticare?
Blackwood Crossing, come abbiamo già detto, salta in continuazione dal tangibile al surreale, dalla realtà alla finzione, e non sempre questa distinzione è chiarissima. Si può annaspare in un oscuro incubo e accorgersi che è tutto vero o viceversa, senza mai ricevere alcun particolare preavviso. Il titolo confonde l’utente di continuo, lancia frecciatine su innumerevoli avvenimenti passati appena dissotterrati e, fino alla fine, ci lascia in preda ad atroci dubbi.
Differentemente dai suoi più illustri concorrenti, però, non conserva la “grande rivelazione” per il finale, tutt’altro. La sceneggiatura si evolve di continuo e, soprattutto per l’occhio più attento, non sarà difficile capire con largo anticipo dove voglia andare a parare. Ed è anche questo il suo obiettivo.
Il significato di Blackwood Crossing va ricercato durante tutto il corso dell’opera, così come il senso dietro alcune delle immagini più impattanti e inquietanti.
Un certo grado di attenzione, dopotutto, è proprio quello che Blackwood Crossing richiede ai giocatori per essere compreso – e apprezzato – a fondo. Non aspettatevi una grossa spiegazione finale, né dialoghi che a un certo punto vi spieghino passo passo ciò che è accaduto o il significato degli innumerevoli simbolismi. Al contrario, è facilissimo ritrovarsi ai titoli di coda e, a conti fatti, non averci capito proprio nulla.
Il significato di Blackwood Crossing va ricercato durante tutto il corso dell’opera, così come il senso dietro alcune delle immagini più impattanti e inquietanti. Nulla – o quasi – è lasciato al caso, e rivivendolo una seconda volta si ha la certezza che, dietro alla scrittura apparentemente slegata e caotica, si nasconde un’incredibile e inattesa coerenza.