
Nonostante l’accoglienza entusiastica da parte di critica e giocatori, lo sviluppatore di Blue Prince — Tonda Ros — ha ribadito con fermezza che non ha alcuna intenzione di realizzare un sequel. Intervistato da una testata internazionale, Ros ha dichiarato che considera ogni suo progetto come un’opera autonoma, pensata per esistere da sola, senza essere inquadrata in una saga o seguito.
“Posso dire che non realizzerò mai un sequel delle mie opere perché amo creare qualcosa di autonomo e poi passare a qualcosa di completamente diverso.” Con questa frase Ros mette in chiaro che per lui Blue Prince rappresenta un’esperienza compiuta, una “creazione unica” che non richiede né sequel né trasformazioni.
Perché Tonda Ros evita la trappola del sequel
Secondo Ros, sviluppare un seguito avrebbe rappresentato “la strada più sicura” dal punto di vista commerciale — data la popolarità del gioco — ma anche “una trappola creativa”. “Sarebbe molto facile per me realizzare Blue Prince 2, visto il successo ottenuto da Blue Prince. Ma per me è una trappola in cui cadono molte persone perché è più sicuro.”
Ros ha spiegato che il suo desiderio è sperimentare, cambiare genere e approccio tra un progetto e l’altro: in futuro potrebbe nascere qualcosa di completamente diverso, anche fuori dal formato 3D. “Sono titubante nel realizzare un altro gioco in 3D… Vorrei davvero realizzare un gioco in 2D.”
Questa mentalità riflette un approccio autoriale e indipendente: ogni gioco è concepito come “un pezzo d’arte” autonomo, e non come parte di una serie.
Il mondo di Blue Prince può vivere… ma in modo diverso
Anche se Ros esclude un sequel diretto, non chiude completamente la porta a nuove storie ambientate nello stesso universo di Blue Prince. Tuttavia — e questo è fondamentale — eventuali nuovi progetti non avranno nessun legame narrativo diretto con il titolo originale, né porteranno con sé il nome “Blue Prince”.
“Questo non significa che non racconterò necessariamente una storia diversa in un genere diverso ambientata nel mondo più ampio in cui è ambientato Blue Prince. In realtà non sarà direttamente collegata a Blue Prince e certamente non porterà il titolo Blue Prince.” In altre parole, c’è spazio per un’espansione dell’universo — magari con meccaniche e stili diversi — ma senza tradire l’idea originaria di “opera unica”.
Cosa significa per i fan e per l’identità di Blue Prince
La decisione di non realizzare un sequel è stata accolta con sentimenti contrastanti: da un lato delusione per chi sperava di esplorare ulteriormente il mondo complesso e misterioso di Blue Prince; dall’altro, rispetto per la coerenza artistica e per la volontà di preservare l’integrità del progetto.
Per Tonda Ros, leggere Blue Prince come “un’esperienza conclusa” significa anche evitare di snaturarne la struttura enigmatica, l’atmosfera e l’intento narrativo. Un sequel — secondo lui — rischierebbe di trasformare il gioco in un prodotto commerciale, allontanandolo dalla sua concezione originale di arte indipendente.
Al contempo, la possibilità di vedere un nuovo titolo ambientato nello stesso universo, ma differente per genere e tono, apre la porta a sperimentazioni che potrebbero sorprendere: una nuova sfida, con le stesse radici creative ma un percorso totalmente originale.
Fonte: IGN









