Quella che si respira in Castlevania: Lords of Shadow 2 è un’atmosfera molto più dark e oscura del primo capitolo, probabilmente per accompagnare il lato tormentato di un protagonista che, essendo signore di tutti i vampiri, di certo troppo solare non può essere. Ritroviamo Gabriel esattamente dove lo avevamo lasciato, al cospetto del nuovo destino che lo attende negli scomodi ma al tempo stesso portentosi panni di Dracula. L’intento di Dave Cox, director del titolo, è affinare e migliorare tutte le caratteristiche del primo episodio, portando anche una serie di novità che rendano il gioco più fruibile e tecnicamente maggiormente al passo con i tempi.
Uno dei maggiori difetti di Lords of Shadow era l’instabile frame rate: gli sviluppatori, consci del problema, hanno già promesso che questa volta l’azione di gioco sarà ancorata sui 30 fps, senza alcuna incertezza di sorta. Gabriel si muoverà in un mondo in cui l’esplorazione sarà decisamente più aperta, grazie all’introduzione di una telecamera libera, la quale, tramite la rotazione dell’analogico destro, svelerà sovente all’occhio attento strade e percorsi alternativi, nonché oggetti nascosti. Tra questi sono di particolare importanza le reliquie, indispensabili per affrontare determinati tipi di situazioni che richiedono magari di incrementare la velocità di attacco piuttosto che ricaricare la vostra salute, o fornirvi altri tipi di potenziamenti temporanei. Sarà inoltre abbandonata la suddivisione delle porzioni di gioco in capitoli.
Non essendo più costretti alle zone “recintate” nella quale si susseguivano precedentemente le ambientazioni, è facile intuire come probabilmente sarà incentivato anche il backtracking di alcune di esse.
Ogni mossa della Void Sword e la Shadow Whip andrà ripetuta il maggior numero di volte possibile, in quanto solo raggiunto un determinato quantitativo di utilizzi di tale mossa ne sbloccherete una successiva a essa strettamente legata.
Lords of Shadow 2 cosi si avvicina all’esperienza degli originali Castlevania. Il curioso cambio temporale delle vicende di Dracula, trasportate di peso in epoca moderna, darà un’atmosfera nuova e un feeling inedito alla saga, soprattutto se saranno contemplate le scorribande urbane che gli antefatti del gioco lasciano presagire.
Di certo tornerà in splendida forma il gotico e spettrale castello emblema della serie, palcoscenico di molti nuovi ostacoli per Gabriel e custode di tutte le presenze divine o demoniache che mal tollerano l’ascesa al trono del neo-signore dei vampiri.
Il sangue sarà il tema portante nelle manifestazioni e metamorfosi delle imponenti e antiche mura dell’edificio. Paradossalmente, considerando che parliamo del principe dei Vampiri, il liquido rosso rappresenterà fonte di guai dai quali sarà meglio stare alla larga, logorando ingranaggi, rovinando e deteriorando colonne e pavimenti, costringendovi a un percorso alternativo spesso rappresentato in termini di gameplay da inedite fasi platform e interazioni con l’ambiente circostante. Dulcis in fundo, il sangue sarà fonte di potenziamento per i mastodontici e pericolosi boss che intralceranno il nostro cammino. Ma la sostanza rossa non avrà solo un ruolo ostile: come ci si aspetterebbe da un vampiro degno di questo nome, sarà anche importante sfruttarla come risorsa. Il “Focus” è uno dei perni nella nuova struttura tecnica del sistema di combattimento. Tramite questa barra, saremo incentivati a un costante incedere agile e offensivo, sfruttando mosse, parate e schivate. Mantenere la barra alta e causare una maggiore perdita di sangue da parte dei nostri nemici sarà una priorità per la sopravvivenza. Questo incrementerà il mana in nostro possesso, dandoci di conseguenza maggiori possibilità di sfruttare incantesimi o altri tipi di poteri magici. Uno stile di combattimento poco vario e ridondante sarà quindi caldamente sconsigliato, anche perché le stesse armi che avremo in dotazione ne subirebbero gli svantaggi nella loro evoluzione. Cosa significa questo? È presto detto. Ogni mossa della Void Sword e la Shadow Whip andrà ripetuta il maggior numero di volte possibile, in quanto solo raggiunto un determinato quantitativo di utilizzi di tale mossa ne sbloccherete una successiva a essa strettamente legata. Va da sé quindi che per accrescere la rosa di tecniche disponibili per ogni arma, dovrete cercare di espandere il set di mosse praticate senza fossilizzarvi su nessuna di esse, in modo da arrivare allo stadio ultimo di ognuna di esse senza lasciarne alcuna inespressa, pena la scarsa versatilità delle vostre doti combattive.
Il sangue sarà il tema portante nelle manifestazioni e metamorfosi delle imponenti e antiche mura dell’edificio.
In generale, è bello constatare come rispetto al primo capitolo tutto risulti più dinamico e le sequenze di lotta siano molto più accattivanti. Gabriel risponde con una prontezza che in passato non gli apparteneva, aspetto che eleva l’anima action del titolo a un nuovo livello.Ma Lords of Shadow, come sappiamo bene, non viveva solo di gameplay nudo e crudo, e l’avvolgente fascino di storia, ambientazione e personaggi compensavano i momenti e gli aspetti in cui il titolo era più carente in termini ludici. Siamo certamente ben contenti che alcune di queste lacune siano state colmate, ma ci aspettiamo che il comparto artistico e narrativo siano della stessa cifra del precedente capitolo, se non superiori. Per scoprirlo, dovremo verosimilmente attendere febbraio, carichi di speranze e fiducia verso le intenzioni di MercurySteam di chiudere la saga con i fuochi d’artificio.