Cheater e pirateria: uno sviluppatore ha deciso di difendersi facendoli diventar pazzi per poter giocare!

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Il mondo dei video game è da sempre costellato di sistemi anti-pirateria creativi e originali. Combattere i cheater e i pirati che scaricano tutto e non pagano nulla può essere anche un esercizio di stile. Il metodo maggiormente utilizzato per impedire loro di godere di un videogioco ottenuto indebitamente è il ban. Impedire di accedere ad un contenuto non pagato o modificato è un modo semplice ma più o meno efficace di fare passare la voglia di fare gli sbruffoni.

Ma c’è chi non vuole limitarsi a questo. Un ban, in fondo, può essere aggirato. Ma secondo Ross Symons, CEO di Big Ant Studios, software house responsabile di Cricket 22, esistono metodi molto migliori. Vuoi giocare in maniera impropria ad un software? Allora quel software giocherà in maniera impropria con te. Questa la filosofia della compagnia che, dichiara Symons, ha adottato una serie di contromisure atte a riconoscere i software pirata e quelli su cui sono installate delle cheat. Delle vere e proprie torture psicologiche che, una volta messe in atto, potrebbero far passare la voglia di ricorrere a biechi trucchetti.

Uno degli ultimi sistemi, racconta Symons, prevede di far lampeggiare velocemente lo schermo con uno screen bianco luminosissimo nelle pause tra un match e l’altro. Fastidioso, a dir poco. Ma questo è solo l’ultimo sistema inserito. Precedentemente, afferma sempre Symons, Big Ant Studios si è assicurata che cheater e pirati perdessero ogni lancio di monetina prima del match. Symons, raggiunto da Kotaku, ha raccontato di avere una specie di pannello di controllo col quale poter scegliere, di volta in volta, l’effetto indesiderato. Schermata nera, messaggi di errore confusionari e contraddittori, condizioni atmosferiche che conducono all’interruzione del match sono solo alcune delle soluzioni.

Di sistemi anti-cheater e anti-pirati, lì fuori, ne esistono molti. Un video di Watch Mojo ne racconta alcuni tra i più fantasiosi. Oltre a quelli citati vi faccio una domanda: vi siete mai chiesti come mai il vostro destriero in Elden Ring si chiami “Torrent”? Provate a immedesimarvi nei panni di un cheater anglofono intenzionato a scaricare – senza pagare – il titolo di FromSoftware. Immaginate la vostra prima ricerca Google. Ecco, esatto.

Fonte: Kotaku