CoD: Black Ops 7, la beta già sotto assalto! Avvistati i primi cheater

Black Ops 7 beta cheaters

La beta early access di Call of Duty: Black Ops 7 è stata attivata e non ha impiegato molto perché emergessero clip virali che mostrano utenti che ricorrono a cheat come aimbot e wallhack, vanificando l’esperienza di gioco per molti.

I video mostrano momenti in cui giocatori colpiscono avversari attraverso muri o utilizzano mira automatica con precisione anomala, suggerendo che alcuni cheat siano già penetrati il sistema, nonostante la presenza di difese hardware obbligatorie come TPM 2.0 e Secure Boot.

Su Reddit e altri forum si commenta che “I cheater hanno già preso il controllo di Black Ops 7 poche ore dopo il lancio della versione beta“, segnalando che la diffusione non è limitata a pochi casi isolati.

Le contromisure: Ricochet, Secure Boot e TPM 2.0

Attivision e il team di RICOCHET hanno già previsto che la beta includerà misure hardware-level: su PC sarà obbligatorio TPM 2.0 e Secure Boot per partecipare. Queste disposizioni mirano a elevare il livello di sicurezza della macchina, limitando alcuni cheat di basso livello.

Nel blog ufficiale, il team di RICOCHET spiega che il sistema di anti-cheat è in fase di “dynamic scaling” durante la beta, con tecnologie basate su machine learning che verranno potenziate progressivamente. L’obiettivo è monitorare il comportamento dei giocatori, rilevare anomalie e agire con ban permanenti, anche su account che violino le regole già durante la fase beta.

Nonostante queste misure, i cheat riescono a superare le difese iniziali, dimostrando che nessun sistema è perfetto, specialmente in ambienti di test dove gli aggressori vogliono sondare i limiti del sistema.

Il rischio maggiore in questa fase è che misure drastiche anti-cheat possano causare falsi positivi o escludere hardware meno recente, penalizzando giocatori onesti. Alcuni sistemi anti-cheat a livello kernell possono entrare in conflitto con configurazioni hardware non standard. Sul blog di RICOCHET viene affermato che chi verrà bannato per cheat nella beta subirà ban permanenti estesi a tutti i titoli Call of Duty. Questo significa un deterrente forte, ma impone un livello elevato di accuratezza nel sistema di rilevamento.

I devs di Treyarch hanno anche invitato la community a fornire “Feedback costruttivo” durante la beta, affermando che questa fase serve proprio a individuare i “Punti ciechi” del sistema e correggerle prima del lancio ufficiale.

La beta di Black Ops 7 è già sotto stress a poche ore dal lancio, con cheat che sfruttano wallhack e aimbot nonostante le difese hardware obbligatorie. Activision risponde con un RICOCHET potenziato, requisiti TPM 2.0 e Secure Boot, e un approccio dinamico all’anti-cheat. Tuttavia, l’equilibrio tra protezione efficace e accessibilità rimane delicato: la vera prova sarà vedere quanto queste misure reggeranno all’uscita ufficiale del gioco.

Fonte: PCGamesN

FONTEPCGamesN

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