Come è umano lui. RAI dedica un film a Paolo Villaggio e ripercorre i primi anni dell’autore di Ugo Fantozzi

Il 30 maggio, su Rai 1, il film di Luca Manfredi con Enzo Paci nel ruolo di Villaggio

ugo fantozzi paolo villaggio liù bosisio plinio fernando

Dopo aver realizzato i due biopic su Alberto Sordi e su Nino Manfredi (il padre), Luca Manfredi torna dietro la macchina da presa per raccontarci una storia forse poco conosciuta, quella di Paolo Villaggio. In “Come è umano lui”, film in arrivo in prima visione su RAI 1 il 30 maggio, Manfredi guida Enzo Paci nell’interpretazione del comico, autore teatrale, scrittore e attore che è riuscito a dar vita a uno dei personaggi più noti del panorama culturale italiano. In fondo al pezzo troverete il trailer pubblicato pochi giorni fa.

Prima di arrivare a portare al cinema il suo Fantozzi Ragionier Ugo, matricola 7829/bis, Villaggio è stato un impiegato, esattamente come il suo personaggio. Nella pellicola, oltre Paci, anche Camilla Semino Favro nel ruolo di Maura Albites, prima compagna e poi moglie. È stata lei a incoraggiare l’artista a intraprendere la strada che lo ha reso immortale nella memoria collettiva.

enzo paci paolo villaggio
Enzo Paci in un frame del film

Villaggio è scomparso nel luglio 2017. Nel corso della sua vita, oltre che autore (Fantozzi è stato un personaggio teatrale e il protagonista di alcuni romanzi, prima che nei film) e attore, ma anche un fine pensatore. Leggendaria l’amicizia con Fabrizio De Andrè. Insieme al cantautore concittadino firma i testi di Carlo Martello e Il Fannullone.

Come è umano lui è una coproduzione Rai Fiction Ocean Production. Enzo Paci, interprete di Villaggio, ha dichiarato: “Villaggio è un personaggio di peso ma mi ha fatto dimagrire 10 chili perché da giovane era molto magro, poi visto che lo raccontiamo dall’inizio ho tagliato la barba e tinto i capelli. Nella mente delle persone Villaggio diventa irraggiungibile, soprattutto per i genovesi, quindi per me è stato come scalare il K2. È un personaggio complesso, di vari colori. Compie delle scelte di lavoro che vanno contestualizzate anche nel periodo storico in cui sono state fatte, negli anni Sessanta. Il posto fisso era importante, la famiglia lo sognava avvocato, lui invece era un ribelle, geniale, di rara intelligenza, che sembrava fuori luogo. È stato rivoluzionario per la comicità ma è stato anche un letterato”.

Nel film anche Gianni Fantoni, che pochi mesi fa ha pubblicato un dietro le quinte.