In Corea del Sud i videogiochi sono una cosa seria, al punto tale da richiedere anche interrogazioni parlamentari.
Se da un lato ci siamo noi, che abbiamo persino problemi a far comprendere il significato del PEGI e di quei numeretti e simboletti presenti sulla confezione, dall’altro lato del mondo c’è la Corea del Sud che in parlamento sta vagliando delle vere e proprie leggi contro coloro che creano cheat e hack per i videogiochi.
Nel parlamento coreano è già passato un emendamento che mette al bando gli sviluppatori di cheat, hack, aimbot e altri software simili.
Le pene per chi viene beccato a infrangere la legge sono tutt’altro che leggere, si va da una multa di 43.000$ fino a una reclusione di 5 anni.
Fonte: Gamasutra