Dopo il non proprio brillante Operation Broken Eagle, è finalmente arrivato il momento di immergersi all’interno della seconda Storia Perduta di Los Perdidos. Dopo aver detto addio al comandante Adam Kane, diamo il benvenuto alla nuova protagonista introdotta da questo DLC. Sì, avete letto bene, nuova protagonista perché, per la prima volta nella serie, dovremo calarci nei panni di una donna. All’interno di questa nuova espansione ci ritroveremo quindi a impersonare Angel Quijano, una ragazza che soffre di problemi di alcolismo e che fa parte di un’organizzazione di clandestini che si oppone alle forme di oppressione promosse dai militari. Nonostante il suo stile di vita decisamente sopra le righe, Angel è caratterizzata da un forte senso di solidarietà che spinge Doug, il suo leader, ad affidarle il compito di recuperare scorte per la comunità e di salvare gli altri sopravvissuti dalle grinfie dei soldati.
Dal punto di vista dei contenuti, il pacchetto non risulta certo più ricco di Operation Broken Eagle.
Le solite due ore di gioco richieste per il completamento delle missioni principali e secondarie hanno fatto emergere una struttura di gioco pressoché identica a quella che si trova alla base di Operation Broken Eagle. Mentre le missioni finalizzate al proseguimento della trama non richiederanno altro che trovare i sopravvissuti per salvarli dai militari, localizzare nuove basi operative e nel frattempo eliminare chiunque si ponga fra noi e il nostro obiettivo, quelle secondarie prevedono la distruzione di poster propagandistici e di telecamere di sicurezza. Insomma, non ci vuole molto per capire che sia le quest primarie che quelle secondarie non appaiono particolarmente ispirate, e non mettono in campo nulla che porti un’effettiva ventata d’aria fresca all’interno del titolo. Tale mancanza di ispirazione viene rispecchiata persino dal comparto tecnico: le animazioni dei movimenti di Angel sembrano infatti essere le stesse utilizzate anche per Nick Ramos. E non migliora il quadro generale il fatto che Fallen Angel emuli il precedente DLC, riproponendo un personaggio che “eredita” i potenziamenti e le statistiche che abbiamo acquisito in precedenza con Ramos nel corso della partita principale, abbattendo quindi persino il fattore difficoltà. Anche dal punto di vista dei contenuti, il pacchetto non risulta certo più ricco di Operation Broken Eagle: proprio come quest’ultimo, Fallen Angel ci mette infatti a disposizione cinque nuove armi. Le più interessanti sono una mazza, un coppia di pistole Uzi e infine una pistola a impulsi che permette di sparare scariche elettriche. Tuttavia, non è certo la presenza di questi simpatici giocattolini a poter migliorare la situazione complessiva di un prodotto così scarsamente ispirato. Se a tutto ciò aggiungiamo la totale assenza della modalità cooperativa, che sarebbe stata in grado di innalzare il livello generale di divertimento, il quadro non fa che peggiorare ulteriormente.
Le solite due ore di gioco richieste per il completamento delle missioni principali e secondarie hanno fatto emergere una struttura di gioco pressoché identica a quella che si trova alla base di Operation Broken Eagle.
Bisogna però ammettere che il titolo presenta un piccolo punto a suo favore. L’unico merito che può effettivamente essere riconosciuto a Fallen Angel è quello di porre una certa enfasi sull’esplorazione di luoghi inviolati di Los Perdidos. Infatti, sebbene il titolo condivida la stessa mappa di Dead Rising 3 e di Operation Broken Eagle, ci dà la possibilità di scoprire località inutilizzate da entrambe le storie, come per esempio le fognature. Come avrete ben capito, questa seconda Storia Perduta di Los Perdidos non è stata in grado di lasciarci delle impressioni propriamente positive. Certo, il personaggio di Angel è senza dubbio più interessante e spassoso rispetto al meno convincente Adam Kane, ma una struttura di gioco che non innova in nulla la formula già (ri)proposta dal precedente DLC e l’introduzione di un numero piuttosto ridotto di contenuti non rende certamente Fallen Angel un acquisto così irrinunciabile. E considerando che, pur con i suoi difetti, Dead Rising 3 è un titolo assolutamente godibile, è un vero peccato vedere Capcom riservare un trattamento del genere a dei DLC che, oltre ad aumentare le ore di divertimento, ne dovrebbero approfondire l’aspetto narrativo. Ci auguriamo vivamente che, con la prossima espansione, Capcom prenda la direzione giusta, in modo da valorizzare appieno un gioco che probabilmente ha ancora molto da dire.