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Dead Rising 4 – Recensione

1 Jingle Hells, Jingle Hells ♫

Qualche giorno fa ci eravamo dati appuntamento per la recensione di Dead Rising 4, titolo (per ora, almeno) esclusivo per Xbox One e Windows 10. Con lo scadere dell’embargo, possiamo finalmente darvi il nostro parere sulla quarta incarnazione della saga di Capcom iniziata nel 2006 su Xbox 360. Per la cronaca, il test è stato eseguito sul primo modello di Xbox One, dopo un download di circa 36 GB avvenuto grazie a un codice review fornito da Microsoft.

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Diversi anni dopo l’epidemia zombie di Willamette, il fotoreporter protagonista del primo capitolo, ossia Frank West, viene nuovamente coinvolto in quello che sembra il ritorno dei non-morti. Durante il Black Monday, nel nuovo centro commerciale di una Willamette in pieno clima natalizio, pare che la storia si stia nuovamente ripetendo e il nostro caro Frank viene tirato in mezzo in quanto una delle poche persone sopravvissute alla prima infezione. Il protagonista è infatti l’unico a conoscere bene cosa accadde anni prima e viene così coinvolto dal governo per indagare sui fatti.

Abbiamo terminato la storia di Dead Rising 4 in circa 15 ore, dedicandoci perlopiù alla trama principale.

Pur essendo una trama che risulta un mero pretesto per uccidere gli zombie nei modi più disparati, dobbiamo ammettere che la curiosità di sapere cosa sarebbe successo ci ha tenuti volentieri incollati allo schermo. Anche se, il vero motivo per cui abbiamo faticato a staccarci dal gioco sono state le situazioni e l’ignoranza di fondo che permeano il titolo sviluppato da Capcom Vancouver. Ma di questo parleremo tra poco, promesso.

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Abbiamo terminato la storia di Dead Rising 4 in circa 15 ore, dedicandoci perlopiù alla trama principale, ma provando anche i vari tipi di missioni secondarie proposte, oltre che al mero godimento di abbattere più zombie possibile. Una longevità tutto sommato buona, senza contare il fatto che per esplorare ogni angolo della città e fare tutto, impiegherete almeno il doppio del tempo. Nella prossima pagina parleremo del fulcro di Dead Rising 4 e motivo di godimento da parte nostra, ossia il gameplay.

2 Zombie e ignoranza in quantità industriale

Dead Rising 4 è principalmente un titolo open world, permeato da incarichi di vario tipo, armi fuori di testa e, naturalmente, zombie. Iniziamo parlando della struttura di gioco, suddivisa in sette casi che tracciano la nostra progressione nella trama. Differentemente dai primi capitoli, in questa quarta reincarnazione della saga è stato tolto uno degli elementi che la rendeva particolare rispetto ai titoli simili. Stiamo parlando del limite di tempo che scandiva l’avventura e che metteva una certa pressione, qui eliminato per dar spazio all’esplorazione, rendendo il gioco più accessibile. Per carità, la modalità multiplayer cooperativa reintroduce questo limite, ma non abbiamo potuto testarla a causa dell’assenza di giocatori online.

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Pur con una struttura delle missioni che consiste grossomodo nell’andare dal punto A al punto B compiendo determinate azioni, le abbiamo trovate tutto sommato varie e divertenti. Sia inteso, nella maggior parte delle situazioni il nostro compito è quello di abbattere cadaveri ambulanti di vario tipo per farci strada, ma il mondo in cui lo facciamo riesce sempre a essere diverso, grazie alla varietà e alla follia delle armi ed equipaggiamenti utilizzati. Tra improbabili fusioni tra strumenti di morte di vario tipo (un bastone con attaccate delle granate vi basta?), esoscheletri e armi improvvisate, spesso ci siamo chiesti di che droghe abbiano fatto uso gli sviluppatori. Si scherza, naturalmente.

Come da tradizione, torna il sistema di crafting, qui reso più snello e immediato rispetto ai capitoli precedenti.

Tornando a parlare delle missioni, tanti degli incarichi primari e secondari consistono nell’uso della macchina fotografica al fine di indagare sui motivi dell’epidemia. A tal proposito, in alcune aree ben delineate, dovremo fare degli scatti, facendo anche uso di un filtro per le zone buie e un filtro UV per evidenziare prove e tracce biologiche. Il protagonista è pur sempre un giornalista, quindi tutto è naturalmente ben contestualizzato. La fotocamera ci è utile anche per immortalare gli zombie e gli umani ostili nelle pose più assurde e guadagnare punti, magari facendo uno “stealthie”, ossia un selfie in modalità stealth con gli amati non-morti.

Al fine di creare una sorta di resistenza contro l’epidemia e formare dei punti base, ci viene dato modo di liberare e ripopolare dei bunker. Dopo aver eliminato ogni zombie presente al loro interno, potremo usare queste aree per acquistare oggetti, riposarci o usare un sistema di viaggio rapido per spostarci da un bunker all’altro. Al fine di far salire di livello queste “fortezze” è necessario salvare i superstiti presenti in giro per la mappa, facendo fuori gli zombie che li imprigionano. A proposito, le nostre azioni ci permettono di far salire di livello il buon Frank, con la possibilità di assegnare punti abilità in base alle nostre esigenze. Possiamo infatti aumentare la vita massima, la capacità dell’inventario, la resistenza e altre abilità, dipende tutto dallo stile di gioco voluto.

Pur con una struttura delle missioni che consiste grossomodo nell’andare dal punto A al punto B compiendo determinate azioni, le abbiamo trovate varie e divertenti.

Come da tradizione, torna il sistema di crafting, qui reso più snello e immediato rispetto ai capitoli precedenti. Una volta ottenuto il relativo progetto e posseduti i materiali basi per renderlo realtà, ci basta entrare nel menu di selezione delle armi (diviso tra armi corpo a corpo, da lancio e da fuoco) e creare un nuovo e fiammante strumento di morte con la pressione del tasto A. Stesso discorso per quanto riguarda i veicoli, ci è infatti possibile combinare i pregi di due mezzi diversi avvicinandoli e premendo semplicemente un tasto. Nulla di più immediato e che non ci fa perdere tempo in macchinosi menu di pausa.

Parliamo ora degli elementi che non ci sono piaciuti durante questo intenso test di Dead Rising 4. Ci siamo spesso imbattuti in script non funzionanti o non gestiti comunque nel migliore dei modi, come in una boss fight o durante la liberazione di uno dei citati bunker. Non entriamo nel dettaglio per evitare spoiler, ma siamo stati costretti a ricaricare il checkpoint in più occasioni per far funzionare nuovamente il tutto. Non solo, anche la telecamera ci ha dato qualche grattacapo, facendo fatica a star dietro all’azione, specialmente negli spazi chiusi. Se proprio dobbiamo esser pignoli, pure le fasi di puro shooting non ci hanno del tutto soddisfatto, a causa della mira spesso imprecisa e all’assenza di un sistema di coperture ben strutturato.

3 Zombie in alta definizione

Dead Rising 4 offre un comparto tecnico piuttosto convincente, anche se non esente da critiche. L’impatto complessivo ci ha dato una buona impressione, offrendo una grande città dettagliata, un numero di zombie a video che ha dell’incredibile, oltre che un’azzeccata scelta cromatica e ottimi effetti di luce. Non esageriamo, ma ci ha fatto un certo effetto vedere intere distese di cadaveri ambulanti, ancora meglio se investiti con un bel mezzo pesante. Ma questi son dettagli, non fate caso al nostro masochismo.

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Ottimo anche il fatto che il motore grafico mantenga tutto ciò ancorato ai 30 fotogrammi per secondo, perdendo raramente qualche frame per strada, ma nulla di rilevante. Parlando di difetti, il quadro generale ci ha appunto soddisfatti, un po’ meno la pulizia grafica. Abbiamo infatti notato un aliasing piuttosto marcato, oltre che texture non sempre all’altezza delle produzioni moderne. Anche le animazioni e le collisioni non ci sono parse sempre al top, creando qualche situazione ai limiti del grottesco.

Ci ha fatto un certo effetto vedere intere distese di cadaveri ambulanti, ancora meglio se investiti con un bel mezzo pesante.

Un plauso va alla colonna sonora, composta da canzoni classiche natalizie, alcune delle quali rivisitate in salsa zombie e che aiutano a rendere il gioco una perfetta via di mezzo tra l’ironico e un horror di serie B. O, per meglio dire, di serie Z. Decisamente sopra la media l’adattamento e il doppiaggio in italiano, aspetto che ci ha ulteriormente aiutato a immedesimarci nell’atmosfera malata che si respira a Willamette.

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In conclusione, pur con i suoi difetti, abbiamo amato Dead Rising 4, grazie al divertimento e all’ignoranza che permea la produzione Capcom. Un titolo che non mira a una trama da Oscar, né a spodestare GTA e compagnia bella, ma che è in grado di offrire ore di massacri virtuali e di spegnere letteralmente il cervello, facendoci staccare dalla quotidianità. Un gioco che nasconde però un messaggio nascosto ma potente, ossia una critica al consumismo e alla società moderna. Se cercate tutto ciò in un videogioco, avete trovato pane per i vostri denti.

RASSEGNA PANORAMICA
Voto
8.5
dead-rising-4-recensione<b>PRO</b><br> - Divertente e ignorante come pochi altri titoli.<br> - Tecnicamente valido e frame rate solido.<br> - L'assenza del fattore tempo...<br><br> <b>CONTRO</b><br> - ... che era uno degli elementi caratteristici della serie.<br> - Graficamente un po' sporco e con qualche bug.<br> - Qualche problema con gli script, la telecamera e lo shooting.

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