Quello tra Denuvo e i PC gamer è un amore che non è mai riuscito a sbocciare. Il famoso DRM, adottato dall’industria su moltissimi titoli per proteggerli dalla pirateria, è sempre stato criticato per la sua pesantezza. Sono molti i casi di videogiochi dove il DRM peggiorava sensibilmente le prestazioni, con la versione piratata (perché sì, non è infallibile) che riusciva a girare con più tranquillità. Non è qualcosa di piacevole da scoprire per l’utente, sopratutto dopo aver investito magari 40-50-60 euro. L’azienda però non ci sta e vuole cercare di risollevare la propria reputazione, spiegando ai giocatori PC che effettivamente Denuvo è un qualcosa di positivo per il gaming.
Denuvo è sempre stato accusato per la sua pesantezza, e Tekken 7 non è stato l’unico caso
In un’intervista concessa a Rock Paper Shotgun, Andreas Ullmann, Product Manager dell’azienda, ha infatti dichiarato che questo sistema di DRM ha un’importanza che agli occhi dei giocatori, semplicemente, non appare così facilmente intuibile. Lui stesso afferma di essere in primo luogo un videogiocatore, ma ha poi aggiunto che Denuvo è un aiuto per le numerose software house e publisher che lo adottano, proteggendoli dalla pirateria.
“Io sono un videogiocatore, e di conseguenza so di cosa sto parlando. Credo sia estremamente difficile, da giocatore, vedere quale sia il beneficio immediato per me che un certo sviluppatore o publisher utilizzi i nostri servizi anti-pirateria”, afferma Ullmann. “Se io, da giocatore, leggessi uesto, direi: ok, queste grandi corporazioni stanno facendo ancora più soldi”, ha aggiunto il Product Manager citando un nuovo studio che suggerisce come la pirateria possa peggiorare del 20% i ricavi di un gioco.
“Ancora una volta, questo non ha un effetto immediato per me in quanto giocatore. Ma se guardi più in la, più successo ha un gioco, più a lungo viene aggiornato. Più sono i contenuti aggiuntivi che arriveranno su quel gioco, più probabilmente ci sarà una nuova iterazione dello stesso. Questo è sostanzialmente il beneficio che offriamo al videogiocatore medio”. Gli utenti, però, non odiano Denuvo in quanto sistema anti-pirateria, ma per il suo impatto sulle prestazioni.
Ullmann è conscio di ciò e ammette che ci sono casi dove questo scenario avviene. “Ci sono casi validi, specialmente per quello che spunta fuori regolarmente come tesi: Tekken 7. Questo era anche stato confermato da un technical producer tempo fa su Twitter”, afferma Ullmann, minimizzando però la problematica, visto che Tekken 7 non è l’unico caso. Recentemente fece molto scalpore Star Wars Jedi: Survivor, dotato del sistema anti-tamper poi rimosso con un aggiornamento in un update pubblicato a settembre 2024. Payday 3 ha addirittura omesso questo sistema a poco dal lancio.
Il Product Manager ha poi concluso: “Il punto è, credo sia più importante capire come una soluzione funzioni. Ed è anche doveroso da considerare, perché quando questi proclami sulle prestazioni spuntano fuori, spesso si riferiscono al caso di Tekken. Ma considerando che produciamo dai 60 ai 70 videogiochi all’anno, è comunque interessante constatare che ci sono una manciata di giochi dove ci sono effettivi impatti sulle prestazioni. Sono una minoranza”.
Fonte: GamesRadar+