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Diluvion – Recensione

5 In fondo al mar

Ammettiamolo: non sono molti gli utenti che sanno apprezzare i subsim game, soprattutto se caratterizzati da comandi eccessivamente complicati o, ancor peggio, privi di una storia ben definita. Tuttavia, con Diluvion, il prode team di Arachnid Games (studio indipendente californiano noto per aver dato vita all’originale shoot ’em up Ballpoint Universe: Infinite) ha voluto puntare su qualcosa di mai visto: un simulatore di sottomarini capace di raccontare una fiaba e, al contempo, divertire con semplicità, senza inutili sofisticismi o pedanterie, per quanto, purtroppo, non esente da difetti.

Diluvion rappresenta l’espressione più pura della sconfinata passione dei piccoli programmatori

Ma procediamo con ordine, partendo innanzitutto dalla trama.

4 Un castigo divino

Diluvion ci pone subito davanti a una triste verità: l’incessante desiderio bellico del genere umano ha scatenato la devastante ira degli dei, che, ormai stanchi di perdonare, hanno punito i terrestri con il Grande Diluvio (o Calamità), intrappolandoli sotto un impenetrabile strato di ghiaccio e condannandoli a vivere in eterno nel profondo degli oceani. Distaccandosi dalla crudele sanzione emessa dai propri simili, però, un’affabile dea ha deciso di concedere ai mortali un’ultima possibilità, nascondendo negli immensi abissi del Corridoio Infinito un misterioso tesoro in grado di scongiurare l’altrimenti inevitabile collasso del pianeta.

sul fronte tecnico, Diluvion stupisce in pochi secondi, tanto visivamente quanto acusticamente

Dopo innumerevoli secoli dal cataclisma, le persone sopravvissute non si sono ancora arrese, e, in attesa della salvezza, hanno formato una nuova civiltà subacquea con fazioni, culture e religioni distinte. Posti al comando di un sottomarino, il nostro obiettivo è quello di portare alla luce un incredibile segreto, ovviamente in compagnia di una valorosa ciurma.

3 Naufragar m’è dolce in questo mare

Il mondo di Diluvion si divide in tre diverse zone sommerse dalla notevole ampiezza e liberamente esplorabili, ricche di strutture da visitare, nemici da sconfiggere e bottini da arraffare. Una volta scelto uno dei primi mezzi disponibili – ciascuno contraddistinto da eterogenei valori di velocità, difesa e potenza – veniamo immediatamente scaraventati in mezzo al blu, senza alcun tutorial o punto di riferimento. Qui ci scontriamo con uno dei maggiori problemi del gioco: gli obiettivi, infatti, non risultano sempre chiari, costringendo spesso noi poveri capitani a girovagare alla ricerca di ignote destinazioni. Come se non bastasse, poi, il sistema di controllo può mettere inizialmente in difficoltà, tanto da rendere necessaria una breve sessione di addestramento. Inoltre, la visuale in terza persona – pur se ben congegnata – appare talvolta scomoda e imprecisa, specialmente negli spazi stretti e in relazione al senso di profondità.

Nonostante le summenzionate lacune, Diluvion offre comunque un’esperienza videoludica incantevole e coinvolgente. Le fasi di perlustrazione consentono di ammirare tantissime meraviglie artistiche, ma anche di scovare rare ricchezze: ogni luogo che ci circonda – sia esso un bar, una prigione, una capsula di ricerca o una base abbandonata – può celare al suo interno fantastiche sorprese. Amuleti, munizioni, cartine, scheletri di pesci e antiche monete sono solo alcuni degli oggetti recuperabili e vendibili ai vari esercizi commerciali.

il nostro fine è portare alla luce un incredibile segreto, ovviamente in compagnia di una valorosa ciurma

Il meccanismo di reclutamento e assegnazione del personale di bordo – ripartito in base al reparto occupato (timone, artiglieria, sonar e siluri) – è una vera chicca: tutti i membri dell’equipaggio hanno un preciso costo d’ingaggio e specifici parametri (resistenza, intelligenza, percezione, forza) incrementabili tramite magici pendagli. Anche i nove sottomarini pilotabili possono essere potenziati, in modo da riuscire a superare con meno preoccupazioni i numerosi pericoli che infestano gli oceani: dalle mine alle anomalie naturali, dai pirati alle terrificanti e gigantesche creature subacquee.

Particolare attenzione merita l’enorme importanza attribuita alla gestione delle risorse, che dona al titolo un lieve tocco di realismo, obbligandoci a tenere costantemente sott’occhio il livello delle scorte di cibo, proiettili e ossigeno. Questo fattore, sebbene apprezzabile, finisce per costituire un pesante intralcio al sano proseguimento dell’avventura, pecca a cui si unisce il dubbio funzionamento dei salvataggi automatici, legati all’attracco in determinate sedi.

2 Splendori oceanici

Sul fronte tecnico, Diluvion stupisce in una manciata di secondi, tanto visivamente quanto acusticamente. Il fondale marino si presenta colmo di colori, con rocce, alghe, coralli, organismi ed edificazioni di vario tipo. Gli sviluppatori sono riusciti a sfruttare al meglio le potenzialità dello Unity Engine, alternando spettacolari aree luminescenti a tenebrose zone d’ombra e accostando suggestive ambientazioni tridimensionali a eccezionali interni in 2D disegnati a mano. D’altro canto, la colonna sonora si rivela più che degna del comparto grafico che sostiene, accompagnandoci fin dal primo istante con musiche solenni e mai banali, facendo risultare piacevole persino il solo ascolto.

1 Conclusioni

Diluvion non è certamente il titolo tripla A che tutti desiderano acquistare, ma rappresenta l’espressione più pura della sconfinata passione che i piccoli programmatori profondono nel loro lavoro. Scenari mozzafiato, deliziose melodie, ottima narrazione, personaggi originali ed esplorazione accattivante: sono questi gli elementi che, al netto di qualche sormontabile imperfezione, rendono l’opera dei ragazzi di Arachnid Games e Gambitious Digital Entertainment un gioco da provare almeno una volta, anche solo per il gusto di perdersi tra le bellezze degli abissi.

 

 

 

Diluvion - Release Date Announcement Trailer

RASSEGNA PANORAMICA
Voto:
7
diluvion-recensione<b>PRO</b><br> - Trama interessante.<br> - Grafica eccellente.<br> - Colonna sonora favolosa.<br> - Fasi di perlustrazione emozionanti.<br> <b>CONTRO</b><br> - Sistema di controllo non immediato.<br> - Obiettivi non sempre chiari.<br> - Visuale talvolta scomoda e imprecisa.<br> - Problematico meccanismo di gestione delle risorse.

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