A distanza di poche settimane dal lancio di Sébastien Loeb Rally Evo di Milestone, parte il conto alla rovescia per l’uscita del nuovo DIRT Rally di Codemaster in arrivo il 5 aprile per XBOX ONE, PS4 e PC. Nella nostra prova in anteprima abbiamo avuto a disposizione una versione quasi definitiva del gioco in versione PlayStation 4, grazie alla quale abbiamo potuto verificare le sue potenzialità grazie a una postazione racing by Thrustmaster per utenti pro.
Anche se la build di gioco non ci ha permesso di guidare le vetture sbloccabili nel corso della modalità carriera, abbiamo provato le differenti modalità proposte. Dal classico rally a tappe, che tutti noi ormai conosciamo, siamo passati al Rally Cross, dove i piloti sono chiamati a sfidarsi su circuiti chiusi, non stradali per intenderci, con un terreno misto che alterna tratti in asfalto a quelli con fango e terra. Questa modalità ci ha colpito molto per l’intensità e l’aggressività dell’intelligenza artificiale: per spuntarla sui rivali, vi sarà richiesta una buona dose di pratica ma soprattutto tanta, tanta, rabbia agonistica. Questo perché nessuno fa troppi complimenti e le sportellate sono la specialità della casa. Attenzione, però, a non esagerare! In caso di guida antisportiva, tagli chicane, o vantaggi non ammessi, una comunicazione radio ci informerà che la commissione di gara valuterà eventuali sanzioni o addirittura la squalifica. Purtroppo la modalità Hill Climb, praticamente una crono scalata, non era abilitata a causa del’ assenza di auto dedicate ma sbloccabili nella versione finale del gioco.
Per spuntarla sui rivali nella modalità Rally Cross, vi sarà richiesta una buona dose di pratica ma soprattutto tanta, tanta, rabbia agonistica.
DIRT Rally propone un gran numero di vetture che spaziano dai bolidi storici degli anni ’70/’80, ai più moderni “mostri” tecnologici del campionato WRC. La vettura che ci ha accompagnato per tutta la durata della sessione è stata la Mini Cooper degli anni 70. Una vettura mitica che a differenza di quella di Mr. Bean ha dimostrato grande sacrificio e anche carattere. Il suo limite è stato lo sterrato in terra greca dove sui tornanti in discesa non ha voluto farsi domare in fase di frenata e inserimento in curva. La causa è dovuta alla sua natura old school, ma forse la preferiamo così, spartana ma tutta pepe. Non sono mancati i fuori pista dove la piccola inglese ha subito danni importanti che hanno influito sui comportamenti alla guida. Danni estetici a parte, la Mini ha faticato a terminare le tappe con il motore in avaria.
Passando allo stile di guida, DIRT Rally ci ha trasmesso un accattivante equilibrio fra simulazione e arcade. A differenza di Sébastien Loeb Rally Evo, DIRT risulta meno selettivo, e dopo l’iniziale pratica necessaria, il gioco appare davvero accessibile. Il controllo del mezzo è super reattivo e le minime correzioni al volante vengono prontamente interpretate dalla vettura facendo sentire il pilota con un controllo pressoché totale.
Passando allo stile di guida, DIRT Rally ci ha trasmesso un accattivante equilibrio fra simulazione e arcade.
Graficamente il gioco ci ha stupito per fluidità con un poderoso 60 FPS anche con le altre vetture su schermo. In attesa di conferme ufficiali per quanto riguarda la risoluzione, la versione a nostra disposizione non ci ha permesso di apprezzare tutte le location, gli agenti atmosferici, e le gare notturne.
Per quanto riguarda il comparto audio, le campionature del motore sono appaganti. In DIRT Rally anche i piccoli dettagli si ascoltano, come ad esempio il fischio dei freni in prossimità di una curva. Insomma DIRT Rally è un titolo che gli appassionati del motorsport devono tenere in considerazione grazie alla qualità che Codemaster ha messo in campo, e noi non vediamo l’ora di perderci in lunghe, ed intense, sessioni di gioco.