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Dishonored 2 – Hands On

1 Il ritorno del corvo e del cuore rivelatore.

Dopo quattro anni da un primo capitolo che ha convinto ma non tutti, Bethesda e Arkane Studios ci riprovano e fanno tornare in campo Corvo Attano, l’oscuro assassino dotato di poteri e abilità soprannaturali protagonista di quel peculiare mondo diesel-punk che è Dishonored. Il primo titolo dello studio di Lione ha ricevuto non pochi apprezzamenti ma, complice un comparto grafico insoddisfacente e un gameplay così libero da risultare dispersivo, si è rivelato alla fine al di sotto delle aspettative iniziali, pur conservando un potenziale che ha fatto innamorare diversi giocatori.
Un po’ di Thief, un po’ di Bioshock, qualche elemento inedito e gli ingredienti per un capolavoro ci sono tutti, per questo Dishonored 2 si propone di riprendere da dove ha lasciato e correggere la direzione per imboccare l’ambita strada della consacrazione.

Gameplay più ampio, texture ridefinite e level design più profondo ma la stessa inconfondibile anima del passato

A 15 anni dalla battaglia per il trono di Dunwall quindi tornano Corvo ed una sgargiante Emily Kaldwin: la docile ragazzina, figlia dell’imperatrice Jessamine e (confermato una volta per tutte) dello stesso Corvo, è diventata una giovane donna anch’essa dotata dei poteri speciali donati dall’Esterno e insieme a suo padre è determinata a “riconquistare ciò che è suo”, ovvero il trono dell’impero che a quanto pare è stato illegittimamente usurpato da Delilah “Kaldwin” Copperspoon, vecchia conoscenza dai DLC del primo capitolo.
Negli studi Bethesda di Londra abbiamo avuto l’occasione di giocare una demo relativa alla quarta missione del gioco, ambientata nella caratteristica Clockwork Mansion, già vista nei numerosi trailer di presentazione. Iniziando nei panni di Emily, raggiungiamo la mansion non più a bordo della barca del vecchio Samuel ma su una “carrozza a binari”, a conferma dell’ambientazione retro futuristica che già nel primo capitolo aveva giocato un ruolo preminente.
Da subito è evidente come non solo le texture siano state ovviamente migliorate, ma si registra anche un vertiginoso aumento degli elementi su schermo: l’orizzonte si estende più vasto e guardandosi attorno si è circondati da edifici ricchi di dettagli come inferriate, teli, bandiere, rampicanti, graffiti e così via. In questa maniera si amplia anche l’orizzonte del gameplay: se già c’eravamo abituati a teleportarci su tetti, tubature e cornicioni, Dishonored 2 ci spinge ancora di più a sfruttare la verticalità e quindi a scoprire nuovi ingressi, nuovi modi di passare oltre gli ostacoli o aree nascoste da cui recuperare Rune e Bone Charm utili a potenziarci.

2 Stealth o non stealth?

Dopo aver preso un po’ di confidenza con i comandi, non semplici durante i primi passi, ci addentriamo nella mansion dove il padrone di casa, Kirin Jindosh, ci accoglie senza problemi, forte della sua sorveglianza continua sui nostri spostamenti e della superiore forza militare data dai ClockWork Soldiers, robot simili al generale Grievous di Star Wars III che sanno essere letali in combattimento aperto.
Rompiamo gli indugi e decidiamo di giocare contro le aspettative di Jindosh, scoprendo un accesso al di là delle stanze mobili della mansion per aggirare i nemici e gettarci in un’infiltrazione quanto più stealth possibile.

bisogna razionare ogni colpo, evitare ogni scontro inutile e soprattutto agire nell’ombra per avere la meglio

Questi sono entrambi degli aspetti essenziali di Dishonored 2: la libertà di approccio (stealth-non letale vs letale) e di movimento (on/off track). Sia nel walkthrough di Emily che in quello di Corvo la missione ci offre un binario principale seguendo il quale si riescono a completare i due obiettivi (neutralizzare Jindosh e salvare Sokolov) nella maniera più diretta con una difficoltà bilanciata. Il giocatore può però decidere di andare a scavare tra le innumerevoli alternative che i ragazzi di Arkane hanno costruito e gustarsi così un level design magistrale ricco di indizi, segreti, percorsi alternativi e obiettivi nascosti che arricchiscono l’esperienza di gioco sia nel gameplay che nella storyline. Così le trasformazioni delle stanze della mansion diventano l’occasione di inserirsi tra i meccanismi e hackerare (“rewire”) le trappole per rivoltarle contro i nemici, oppure semplicemente di sgattaiolare per un percorso meno ostile.
Nel decidere questo percorso il giocatore influisce sull’aumento o meno del Chaos (uccidendo i nemici o stordendoli solamente) e di conseguenza sugli sviluppi della storia e del finale.

3 Da grandi poteri derivano grandi responsabilità

Gameplay più ampio, texture ridefinite e level design più profondo ma la stessa inconfondibile anima del passato: tra i singolari poteri dei protagonisti, le armi, le missioni a obiettivi multipli e tutto il resto Dishonored 2 resta fedele al concetto originale e quindi non fa che tornare in una veste più curata dello stesso design.
In particolare Emily offre un’approccio di gioco leggermente diverso grazie ai suoi poteri ma non stravolge l’esperienza come si poteva immaginare.
Shadow Walk e Far Reach sono versioni rivisitate di Blink, utili rispettivamente a muoversi in maniera stealth o a raggiungere punti lontani. Domino invece permette di “legare i destini” dei bersagli marcati e quindi eliminarne uno per mettere fuori gioco anche gli altri. La creatività con cui questi poteri e gli altri già annunciati per Emily si possono combinare è senza limiti e giocherà un ruolo essenziale nel gameplay della giovane imperatrice.

l’orizzonte si estende più vasto e guardandosi attorno si è circondati da edifici ricchi di dettagli

Nella nostra ora di gioco, infatti, ci siamo resi conto di come munizioni, mana e salute a disposizione non permettono di entrare e spaccare tutto, bisogna razionare ogni colpo, evitare ogni scontro inutile e soprattutto agire nell’ombra per avere la meglio. Nella difficoltà della prima run con questi poteri inediti ci siamo trovati troppe volte faccia a faccia con i robot di Jindosh e ne siamo usciti vivi per il rotto della cuffia, pur optando per l’obiettivo più semplice (l’uccisione del padrone di casa).
Nella run di Corvo abbiamo potuto mettere a frutto ciò che avevamo imparato non solo per sfruttare al meglio le nostre risorse ma anche per ricorrere ad una eliminazione non letale del bersaglio, sempre soddisfacente e più elaborata della classica lama in gola.
In entrambi i casi, anche percorrendo le stesse stanze contro gli stessi nemici, i poteri utilizzati sono stati diversi e magari anche il percorso è cambiato un po’, ma il filo conduttore è rimasto l’unione di stealth e letale che ci ha portati a salvare Sokolov e a fronteggiare Jindosh.

4 Un’esperienza di gioco al 100%

Harvey Smith, game designer di Dishonored 2, ha già confermato che il giocatore sceglierà subito con quale personaggio affrontare la storia e andrà avanti tutto il gioco con lo stesso, “lasciandosi l’altro alle spalle”. Questo spinge facilmente a completare almeno due run (una per personaggio) ma sembra che comunque il giocatore medio avrà visto in questo modo solo il 30% del gioco. Un’impressione che possiamo confermare viste tutte le alternative già presenti nella seppur piccola Clockwork Mansion. Per apprezzare il titolo al meglio dunque bisogna essere degli accaniti curiosi e completisti, ma d’altronde questi sono da sempre requisiti minimi per i fan dei titoli Bethesda.

Un po’ di Thief, un po’ di Bioshock, qualche elemento inedito e gli ingredienti per un capolavoro ci sono tutti

Nonostante tutti gli aggiornamenti e le novità però Dishonored 2 non ci ha convinti a pieno: lasciando stare il tipico stile deformed del character design, il comparto grafico continua a non sembrare all’altezza del confronto con la concorrenza e il gameplay risulta ancora un po’ macchinoso nei momenti più frenetici. Un level design con i fiocchi ricco di possibilità, un’esperienza di gioco ispirata a Bioshock ma più action e una delle ambientazioni più carismatiche tra tutti gli FPS di questa generazione lo rendono un bocconcino allettante per molti giocatori, ma mancano degli step al grado di “must have”, soprattutto in attesa di valutare la trama, altro elemento che rivestirà un ruolo fondamentale.
Fino ad allora promosso, ma con delle riserve.

Dishonored 2 – Trailer di gioco a Villa Meccania (caos ridotto)

Dishonored 2 –Clockwork Mansion Gameplay Trailer (High Chaos)

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