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Dishonored 2 – La Recensione

dishonored 2

1 Ancora un giro, Arkane!

Quali misteri si nascono nella soleggiata Karnaca?

Dopo un’attesa di quattro anni, Arkane Studios e Bethesda tornano a colpire dall’ombra con Dishonored 2, sequel dell’ottimo stealth game che nel 2012 venne ottimamente accolto da critica e pubblico per le sue meccaniche accattivanti e i suoi toni dark-steam punk.
Ancora una volta il protagonista dei giochi è Corvo Attano, Protettore Reale dotato degli arcani poteri dell’Esterno, ma stavolta il team capitanato da Harvey Smith ha voluto affiancare qualcuno all’ormai attempato assassino: la giovane imperatrice Emily Kaldwin.
Sono ormai passati 15 anni dagli eventi che sconvolsero la tenebrosa città di Dunwall: omicidi, peste, intrighi a corte e rapimenti. Corvo non è più lo stesso e lo si percepisce fin dai primi momenti di gioco, il carisma del bello e tenebroso di casa viene però ribadito con fermezza da monologhi colmi di rancore e odio verso chi, ancora una volta, vuole farsi strada fino al trono della sua protetta.
La scelta della nuova ambientazione è differente rispetto al passato e sembra voler bilanciare l’oscurità della capitale delle Isole e ricade quindi sulla calda e soleggiata Karnaca. L’incipit tuttavia è paradossalmente identico.
Nonostante Arkane Studios abbia deciso stavolta di presentare un doppio protagonista con l’introduzione della giovane ed agile Emily, la trama riprende completamente i contorni di quanto già visto in passato. Un gruppo di usurpatori, Corvo ed Emily accusati di assassinio e quindi deposti, una nuova malattia dilagante (mosche del sangue anziché peste) e tanto rancore da dover smaltire sui nuovi nemici per ripristinare il perduto status quo. Il tutto è però confezionato ancora una volta nello splendido design caratteristico di questa saga. Il tratto volutamente impreciso, a cavallo tra un dipinto e uno stile cartoonesco, immergono completamente il giocatore nel gioco, facendolo calare nei comodi panni di uno dei due protagonisti, pronto ancora una volta a dar sfoggio di tutti i suoi poteri metafisici. I visual designer di Arkane Studios si sono nuovamente impegnati per ricreare il phatos del primo Dishonored e lo han fatto meravigliosamente.

2 Oscuri poteri, tutti al nostro servizio

L’Esterno è pronto ad ingarbugliare ancora una volta le nostre idee.

Con Dishonored 2 ci troviamo davanti a un completo remix di quanto già visto in passato. Nonostante le belle parole spese da Bethesda per presentare il nuovo capitolo della saga, Arkane Studios non sembra essere riuscita a introdurre innovazioni esagerate, la scelta sembra essere invece stata quasi volontaria. Come sempre la punta di diamante del gioco è rappresentata dalla verticalizzazione dell’ambientazione che permette di affrontare ogni singola missione con i più disparati approcci a seconda dell’indole del giocatore. Optando per uno stile di gioco completamente stealth e “benevolo” nei confronti dei nostri ignari nemici, possiamo ancora una volta ridurre le perdite al minimo, sbloccando il finale migliore tra i disponibili. Utili, come sempre, in questo intento saranno i ritrovati poteri concessi dall’amico Esterno, personaggio che ancora una volta stenteremo a inserire nella nostra lista di amici fidati per via del suo fare ambiguo e da perenne doppiogiochista. Che la nostra scelta sia ricaduta tra il maturo protagonista o la più giovane fanciulla, il ventaglio di meccaniche presentate sarà vagamente lo stesso, concedendo però piccole e interessanti divergenze tutte da scoprire.
Nell’intento di sventare i piani dell’ennesimo avversario, stavolta la misteriosa strega Dalilah Kaldwin, presunta sorellastra della defunta imperatrice Jessamine Kaldwin dotata di poteri simili a quelli dell’Esterno, affronteremo sfide sempre più complesse poco a poco che ci avvicineremo al finale aperto di Dishonored 2. Segreti da scoprire in ogni mappa, orrori meccanici pronti a tagliuzzarci in tanti pezzetti, ma anche vecchi e nuovi alleati ci aiuteranno a movimentare il nostro nuovo soggiorno nell’Impero delle Isole. Ogni “livello” è infatti composto da varie missioni secondarie e oggetti da recuperare (amuleti e rune per accrescere il nostro potenziale in primis) che ci permetteranno di affrontare al meglio la successiva sfida concedendoci una chance in più rispetto al normale. Tuttavia la difficoltà generale non è cambiata molto rispetto al primo capitolo. I nemici presenti nel gioco sono infatti dotati di un’IA scontata e prevedibile anche al livello di difficoltà più alto dove i pattugliamenti saranno sempre ciclici e le mischie, se vorrete affrontarle, non troppo complesse da vincere. La pecca maggiore è però data dalla hitbox in quanto, troppo spesso, l’avversario riuscirà a colpirci con un fendente della sua spada anche a una certa distanza, impedendoci così di difenderci a dovere. Piccola nota di demerito anche per quanto riguarda la distruttibilità e l’interazione con l’ambiente circostante: stordire un nemico e poi poggiarlo lentamente accanto a un elemento in grado di andare in frantumi comporta spesso l’inevitabile morte del malcapitato, mandando all’aria tutti i nostri piani da buoni samaritani. Lo stesso vale per minuscoli oggetti posizionati a terra che a volte salteranno in aria facendo il più assurdo dei rumori e avvertendo ogni guardia nelle vicinanze della nostra presenza. Attenti a dove metteterete i piedi quindi, ma anche quelli dei vostri nemici.

3 Belli e tenebrosi si nasce

Maschera di bellezza e via, verso il prossimo assassinio.

Come anticipato qualche riga più in alto, Dishonored 2 è caratterizzato da una trama decisamente troppo simile al precedente capitolo. Chi ha avuto il piacere di giocare con la prima avventura della saga si ricorderà che i finali potevano essere ben differenti a seconda dell’approccio scelto durante ogni missione. Questa scelta è stata ovviamente presa per permettere un proseguimento degli eventi che altrimenti si sarebbero già conclusi al termine del primo Dishonored. Nessuna possibilità di caricare i precedenti salvataggi rappresenta ovviamente un peccato ma il futuro della saga potrebbe ora aprire a qualcosa di differente e più elaborato se Arkane Studios deciderà di raccogliere tutti i feedback dei giocatori.
Difetti grafici di vario genere (glitch e scomparsa di qualche texture soprattutto) e un’ottimizzazione su PC decisamente da dimenticare, rendono Dishonored 2 un titolo acerbo dal punto di vista meramente tecnico anche se lo sviluppatore ha già affermato di essere al lavoro per risolvere il più velocemente possibile ognuno dei problemi riscontrati dai giocatori.
La presenza di una trama coinvolgente, nonostante la sensazione di “remake”, e la ripresentata possibilità di affrontare il gioco con lo stile che si preferisce, aiutano tuttavia Dishonored 2 a meritarsi il suo bel voto.

4 Conclusioni

Dishonored 2 è un prodotto affascinante ma sottovalutato da Arkane Studios che sembra aver riscontrato non pochi problemi durante lo sviluppo. La versione PC, sicuramente quella più bistrattata, è il tallone di Achille di questa nuova avventura di Corvo e famiglia, ma anche durante la prova su PlayStation 4 i problemi evidenziati sono stati più di uno, come già detto in precedenza.
Il passaggio dall’ormai datato Unreal Engine al più performante, ma ancora non pienamente controllato, Void Engine rappresenta un balzo di qualità eccellente per il gioco ma la perfezione è ancora ben lontana dall’essere raggiunta.
Ciononostante, Dishonored 2 accoglie con un caloroso benvenuto vecchi e nuovi fan, mostrando una trama appassionata e da subito in grado di far calare chiunque nei panni dei protagonisti. Le strade per il futuro sono aperte e pronte per essere migliorare da Arkane Studios che dovrà però impegnarsi a fondo per risolvere ogni problema tecnico.

Dishonored 2 | Trailer di pubblicazione

RASSEGNA PANORAMICA
Voto
8
dishonored-2-la-recensione<strong>PRO:<strong><br> Comparto artistico meraviglioso <br> Trama emozionante e coinvolgente <br> Mappe vaste e libertà completa <br> <strong>CONTRO:<strong><br> Trama identica al primo capitolo <br> Un po' troppo corto <br> Decisamente troppi problemi tecnici al lancio <br>

2 Commenti

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