Donald Trump frena l’accordo tra Netflix e Warner Bros. Discovery, mentre Paramount Skydance rilancia con una contro-offerta

Loghi Netflix Paramount Warner Bros e sagoma Donald Trump

L’8 dicembre 2025, Donald Trump ha dichiarato che l’acquisizione di Warner Bros. Discovery da parte di Netflix “potrebbe essere un problema”, a causa dell’eccessiva quota di mercato che deriverebbe dalla fusione tra il colosso dello streaming e lo storico studio hollywoodiano.

Il presidente ha affermato che seguirà personalmente l’iter regolamentare, consultando economisti, e ha spiegato che intende essere parte della decisione finale per valutare l’impatto sull’equilibrio del mercato.

Secondo alcune stime di mercato, dopo le sue dichiarazioni le probabilità che l’accordo Netflix-Warner si concluda entro il 2026 sono precipitate al 23%, contro una previsione precedente di circa il 60%.

Paramount rilancia: un’OPA ostile per tenere aperta la partita

A poche ore dall’annuncio di Trump, Paramount Skydance ha presentato una contro-offerta ostile per acquisire Warner Bros. Discovery — un’offerta in contanti da 30 dollari per azione, che valuta l’intero conglomerato circa 108,4 miliardi di dollari.

Contrariamente alla proposta di Netflix (che riguardava solo gli studi cinematografici e le attività streaming), quella di Paramount include anche le divisioni televisive tradizionali — una mossa che l’azienda presenta come “più certa e più semplice da approvare dalle autorità”.

Nel comunicato ufficiale, Paramount ha spiegato di offrire “miglior valore per gli azionisti”, con un percorso attraverso le autorità regolamentari più rapido e meno incerto rispetto all’accordo di Netflix.

Un duello che mescola affari, politica e antitrust

La situazione è tutt’altro che chiara: da un lato c’è l’intento di Netflix di unire sotto un’unica piattaforma una quantità senza precedenti di contenuti cinematografici e televisivi.

Dall’altro lato, l’intervento di Trump e la contro-offerta di Paramount complicano drasticamente lo scenario, aggiungendo elementi di natura politica e strategica alla partita.

Le autorità antitrust statunitensi — e forse quelle internazionali — dovranno ora valutare non solo la dimensione del mercato, ma anche le implicazioni in termini di pluralismo mediatico, concorrenza e potenziale centralizzazione del potere nel settore dell’intrattenimento.

Cosa può cambiare per Netflix, Warner e l’intero mercato dell’intrattenimento

Se l’accordo Netflix-Warner Bros verrà bloccato o ritardato, il settore potrebbe vivere una fase di forte incertezza: la fusione destinata a ridefinire la produzione e distribuzione di contenuti su scala globale rischia di arenarsi.

Al tempo stesso, se Paramount riuscirà a prevalere con la sua offerta — anche grazie al supporto politico e finanziario — potremmo assistere a una ricomposizione del panorama mediatico secondo logiche diverse: meno monopolio streaming, ma un ritorno alla centralità degli studi tradizionali e delle televisioni lineari.

In ogni caso, la partita non è chiusa e porterà ripercussioni per Hollywood, lo streaming, la televisione e per gli spettatori di tutto il mondo.

Fonte: Corriere della Sera

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here