“Nella prima Prima Era, nella prima battaglia, quando si allungarono le ombre, uno solo sopravvisse. Bruciato dalle fiamme dell’Armageddon, l’anima piagata dai fuochi infernali e corrotto oltre ogni ascensione, scelse la strada dell’eterno tormento. Nel suo temibile odio, non trovò pace, e con sangue ribollente solcò le Piane Ombrose per vendicarsi dei Signori Oscuri che gli hanno fatto un torto. Portava la corona delle Sentinelle della Notte e coloro che assaggiarono il filo della sua spada lo chiamarono… Il Doom Slayer“. I fan del franchise ricorderanno l’iconico Testamento dello Slayer di DOOM 2016, dove venivamo a sapere dell’importanza e della potenza del personaggio che stavamo controllando. Bene, in DOOM: The Dark Ages, presentato ieri durante l’Xbox Games Showcase, noi rivivremo proprio questo periodo, conferma Hugo Martin di id Software.
DOOM: The Dark Age unirà al meglio corpo a corpo e combattimento a distanza
Intervistato su DOOM: The Dark Ages, Hugo Martin ha infatti chiarito che questo capitolo farà da prequel e sarà ambientato tra il ‘64‘ e il capitolo uscito nel 2016. Ripercorreremo dunque le origini dello scontro tra il nostro Slayer e le forze dell’inferno, affrontando di conseguenza anche i temibili Titani che incontreranno nella spada dello Slayer il loro ineluttabile fato. Un netto cambio di passo rispetto a Eternal e i suoi relativi DLC, ma che al tempo stesso ha permesso a id Software di sperimentare moltissimo.
Gli esiti di questa sperimentazione si apprezzano innanzitutto sul setting. L’intero mondo di gioco presenta tratti più medievali, pur senza abbandonare la componente sci-fi, e lo stesso Slayer presenta un equipaggiamento coerente con il luogo, con tanto di pelliccia. Perché usare una pelliccia su un’armatura indossata da un essere che resiste all’energia sprigionata da una Supernova? Per lo stesso motivo per cui useresti uno scudo con una lama rotante alle estremità: è dannatamente figo!
Le nostre armi di distruzione seguiranno la stessa corrente stilistica, sia per quelle che già conosciamo (il Super Shotgun) sia per le nuove introduzioni, come l’arma che spara paletti (Painkiller, sei tu?) o quella sorta di trita-ossa. Avremo anche una mazza con catene per il corpo a corpo e potremo usare lo scudo sia per eseguire dei parry, sia per lanciarlo contro i nostri nemici come se fosse lo Smartdisk di un Predator. Il gioco si baserà dunque su questa unione tra combat melee e scontri a distanza (già assaporati in Eternal) che, una volta padroneggiata, ci permetterà di sgominare l’inferno.
Insomma, la libertà sarà totale. Dulcis infundo, potremo controllare l’Atlan, il temibile Mech visto in Eternal, e il Mecha Drago. Le ricette per un capolavoro, l’ennesimo di id Software, ci sono tutte. Riuscirà dunque DOOM: The Dark Ages a rispettare le aspettative? Lo scopriremo, se tutto andrà come previsto, nel 2025. Nel frattempo, sapete già dove mantenervi allenati.
Fonte: IGN