Solo ieri, durante un’intervista, Remedy Entertainment ha parlato della volontà del team di rendere più “interattivi” i seguiti spirituali di Quantum Break e Alan Wake. Oggi, invece, si parla del tempo che dovremmo attendere perché ci arrivi tra le mani qualcosa di giocabile.
Dopotutto, la casa di sviluppo è famosa non solo per le intricate storie di cui si fregiano i suoi prodotti, ma anche per i lunghissimi tempi di sviluppo che li affliggono, da un paio di generazioni a questa parte.
Ora come ora, sappiamo che il team (spesso stanziato da Microsoft) è attualmente impegnato su ben due progetti, purtroppo ancora avvolti nel mistero. Qualcuno ha approfittato di Twitter per chiedere a Thomas Puha, head of communications, se i troppi giochi in sviluppo non costringeranno Remedy a puntare direttamente alla prossima generazione di console, per una loro eventuale pubblicazione.
“Se Quantum Break vi ha richiesto 5 anni, i due nuovi giochi dobbiamo aspettarli sulla prossima gen, vero?”, ha infatti chiesto il fan Smoke Silva.
“Non dovrete aspettare 5 anni per vedere i prossimi giochi”, ha però risposto seccamente Puha, quantomeno rassicurando il suo pubblico su tempi di sviluppo meno estenuanti che in passato.
“Ci stiamo concentrando maggiormente sulle meccaniche di gioco, adesso. Dobbiamo migliorare, creare esperienze migliori e più profonde”, ha poi continuato.