Oggi non posso, ho molti impegni
La città di Acardia funge da vero e proprio snodo per tutte le terre selvagge che la circondano, tutte contraddistinte da un preciso stile grafico e da flora e fauna locali spesso uniche. Non parliamo certo di un open-world, ma l’avventura riesce a convincerci anche in queste aree delimitate, seppur piuttosto estese. Chi ama immergersi in un coloratissimo mondo cartoon e perdersi in svariati chilometri quadrati di terre di nessuno, potrà ora benissimo farlo.
Tra l’altro, allargando il gruppo a nuovi personaggi potremo persino sbloccare nuove aree o accedere ad anfratti normalmente irraggiungibili. Tesori di ogni tipologia e rarità attendono solo di essere scovati e, statene certi, scarpinare in lungo e in largo per ogni angolo della mappa darà sempre i suoi frutti.
Ogni zona, ovviamente, è densamente popolata da mostriciattoli più o meno temibili: pura e semplice carne da macello da sfruttare per guadagnare Punti Esperienza, denaro e salire di livello, ovviamente. Nonostante il combat system si appoggi completamente ai riflessi del giocatore e alla sua abilità con i pollici, il fattore ruolistico di Heroes 2 non va affatto sottovalutato.
Nonostante il combat system si appoggi completamente ai riflessi del giocatore e alla sua abilità con i pollici, il fattore ruolistico di Heroes 2 non va affatto sottovalutato.
Soprattutto nelle fasi iniziali, caricare in battaglia a testa bassa potrebbe facilmente tradursi in una sonora batosta. Vero, il titolo non risulta mai essere punitivo – dopotutto, le battaglie principali possono essere combattute di fianco ad amici in carne e ossa – ma in un modo o nell’altro riesce sempre a spingerci a utilizzare i numerosi menu e a prepararci di tutto punto, prima di intraprendere un nuovo viaggio. Ed è proprio questo che, almeno in parte, va ad abbattere la marcata ripetitività di fondo: il fatto che nessuna azione o scontro siano mai completamente inutili.
Alcune delle missioni secondarie o cacce più ostiche richiedono personaggi ben addestrati ed equipaggiati e, proprio per questo motivo, il gioco premia ogni digressione dalla strada battuta. Certo, il concetto di base è sempre lo stesso: andare da un punto A a un punto B e avere la meglio su ogni bestiolina ci si pari sul cammino, ma ci mette un bel po’ prima di venire a noia, considerata la grande mole di attività di contorno da portare contemporaneamente avanti.
Potremo uccidere un tot di nemici per ogni specie ci premierà con preziose medagliette che potremo poi scambiare con equipaggiamento unico – forse illegale, ma acqua in bocca – o farci accompagnare dagli stessi mostri che abbiamo sconfitto in battaglia, mentre addestrarsi nell’utilizzo di un’unica arma ci permetterà di prendere sempre più confidenza e di apprenderne ogni tecnica segreta.
I due protagonisti non sono infatti limitati a un unico stile di combattimento e, se è per questo, neanche a un’unica classe. Non solo potremo decidere di intraprendere la strada da guerrieri, monaci o guaritori, ma persino di equipaggiarci con gli strumenti di distruzione che più ci aggradano, siano essi alabarde, lance, spade, scudi, spadoni a due mani e così via. Ogni arma offre moveset sensibilmente diversi e, addirittura, una vagonata di tecniche esclusive. Ciò significa che i personaggi primari dei vari giocatori, per forza di cose, finiranno per condividere poco o nulla tra loro, ed è certamente un bene per la varietà dell’esperienza, oltre che per la cooperativa online.
Una nota di merito va anche all’Intelligenza artificiale alleata, sempre sul pezzo e conscia delle abilità in possesso, che riutilizza in maniera degna senza dover essere indirizzati in prima persona.
Spendere Punti Abilità con oculatezza e acquistare i giusti incantesimi è vitale affinché il gruppo operi con efficienza e complementarietà: una mezz’oretta di aggiustamenti prima di ogni avventura regalerà benefici immensi sul campo di battaglia, e proprio per questo avevamo parlato di un giusto compromesso tra azione e ragionamento. Dragon Quest Heroes 2 non fa nulla per nascondere una forte natura da “button masher” – saremmo ciechi ad affermare il contrario – ma offre un contorno altrettanto tattico che, ne siamo certi, finirà per far innamorare anche i giocatori di vecchia data.