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Dragon Quest Heroes 2 – Recensione

1 Mai abbandonare la via vecchia?

Al tempo, quando Square ci spiegò la sua intenzione di trasformare Dragon Quest in un hack ‘n slash – come è anche ovvio che sia – eravamo tutti un po’ titubanti. Del resto, nell’ultimo decennio abbiamo visto tantissime saghe ruolistiche trasformarsi in titoli action ottenendo spesso pessimi risultati.

Di Jrpg che hanno difficoltà a ritrovare la retta via ne siamo strapieni, soprattutto in un’epoca in cui tutti sembrano richiedere a gran voce battaglie più movimentate ma senza esserne pienamente convinti. Vedere anche Dragon Quest piombare nel baratro senza uscita delle saghe che hanno perso la propria identità, detto sinceramente, ci avrebbe riempito il cuore di dolore.

 Dragon Quest Heroes 2 è la prova definitiva che, con un po’ di accortezza, si può rivoltare una leggenda come un calzino e farle ancora pulsare un cuore in petto.

Fortunatamente, il filone principale non è mai stato troncato. Il franchise numerato prosegue imperterrito a perfezionare tutto ciò che già offriva (l’undicesimo episodio, dopotutto, è proprio dietro l’angolo); nel frattempo, fu lo spin-off Heroes a smorzarci temporaneamente l’appetito. Una vera e propria rivelazione che, pur con tutti i suoi difetti, era riuscita nell’impresa di offrire un nuovo punto di vista sul panorama di una saga che – le sue regole – le ha ormai scritte nella pietra.

Ora, anche l’Occidente può godere del secondo episodio, migliorato praticamente in ogni suo aspetto: più grande, più frenetico e più tattico, Dragon Quest Heroes 2 è la prova definitiva che, con un po’ di accortezza, si può rivoltare una leggenda come un calzino e farle ancora pulsare un cuore in petto.

2 Non chiamatelo “gioco d’azione”

Piazzare Dragon Quest Heroes alla stregua di un qualunque altro hack ‘n slash – o meglio ancora, musou – è un colpo davvero basso, oltre che scorretto. I nuovi spin-off, questo seguito in particolare, racchiudono svariate anime in un singolo corpo e si mostrano come prodotti sfaccettati e spesso sorprendenti, seppur su rigidi binari.

Il risultato è una sorta di compromesso tra le battaglie più caotiche di un Dynasty Warriors, la ricchezza di sub-quest di un Monster Hunter e l’esplorazione classica di un Dragon Quest. In alcuni di questi campi eccelle meglio che in altri ma, considerando la somma, il risultato è più che accettabile.

Il risultato è un compromesso tra le battaglie più caotiche di un Dynasty Warriors, la ricchezza di sub-quest di un Monster Hunter e l’esplorazione classica di un Dragon Quest.

Il gioco ci metterà nei panni di due studenti che, loro malgrado, si ritrovano invischiati in una guerra tra vari regni. In men che non si dica, e senza un’apparente motivazione, vecchi alleati si trasformano in temibili nemici e i giovani non possono far altro che difendere il proprio Paese, nella speranza di ricevere risposta senza inutili spargimenti di sangue. Da qui, senza alcun preavviso, scoppierà una battaglia su larga scala che andrà a intaccare la pace del mondo intero.

Se la trama puzza di classico lontano un miglio, tranquilli: l’intero Dragon Quest Heroes 2 è un unico, perpetuo cliché. Differentemente da altre saghe concorrenti – Final Fantasy in primis – Dragon Quest ha sempre puntato poco su una trama d’impatto e Heroes 2, sotto questo aspetto, non fa certo eccezione.

Purtroppo, mai come ora la vicenda sembra un mero collante tra le varie sezioni di gameplay. Ed è davvero un peccato, perché se il franchise generalmente ambisce a offrire un racconto morbido e senza troppe pretese, Heroes 2 non riesce spesso neanche in questo.

Al contrario, i dialoghi poco ispirati e l’anonima accozzaglia di personaggi in scena finiscono per rallentare a più riprese un ritmo accattivante come pochi, capace di inciampare solo quando la trama tenta di stare al passo del gameplay. Il crossover tra vari universi di Dragon Quest è interessante, così come sono indubbiamente riusciti un paio di colpi di scena, ma c’è davvero poco altro da segnalare.

Se lo sceneggiato è lì solo per far numero, a un certo punto, converrebbe quasi non averlo affatto, o si rischia di ottenere l’effetto contrario. Parliamo di vicende scontate e di ingenuità spesso troppo sdolcinate persino per una saga “family-friendly” come quella di Dragon Quest. Fortunatamente, quando non sono i dialoghi a prendere il sopravvento, il gioco dà il meglio di sé.

3 Oggi non posso, ho molti impegni

La città di Acardia funge da vero e proprio snodo per tutte le terre selvagge che la circondano, tutte contraddistinte da un preciso stile grafico e da flora e fauna locali spesso uniche. Non parliamo certo di un open-world, ma l’avventura riesce a convincerci anche in queste aree delimitate, seppur piuttosto estese. Chi ama immergersi in un coloratissimo mondo cartoon e perdersi in svariati chilometri quadrati di terre di nessuno, potrà ora benissimo farlo.

Tra l’altro, allargando il gruppo a nuovi personaggi potremo persino sbloccare nuove aree o accedere ad anfratti normalmente irraggiungibili. Tesori di ogni tipologia e rarità attendono solo di essere scovati e, statene certi, scarpinare in lungo e in largo per ogni angolo della mappa darà sempre i suoi frutti.

Ogni zona, ovviamente, è densamente popolata da mostriciattoli più o meno temibili: pura e semplice carne da macello da sfruttare per guadagnare Punti Esperienza, denaro e salire di livello, ovviamente. Nonostante il combat system si appoggi completamente ai riflessi del giocatore e alla sua abilità con i pollici, il fattore ruolistico di Heroes 2 non va affatto sottovalutato.

Nonostante il combat system si appoggi completamente ai riflessi del giocatore e alla sua abilità con i pollici, il fattore ruolistico di Heroes 2 non va affatto sottovalutato.

Soprattutto nelle fasi iniziali, caricare in battaglia a testa bassa potrebbe facilmente tradursi in una sonora batosta. Vero, il titolo non risulta mai essere punitivo – dopotutto, le battaglie principali possono essere combattute di fianco ad amici in carne e ossa – ma in un modo o nell’altro riesce sempre a spingerci a utilizzare i numerosi menu e a prepararci di tutto punto, prima di intraprendere un nuovo viaggio. Ed è proprio questo che, almeno in parte, va ad abbattere la marcata ripetitività di fondo: il fatto che nessuna azione o scontro siano mai completamente inutili.

Alcune delle missioni secondarie o cacce più ostiche richiedono personaggi ben addestrati ed equipaggiati e, proprio per questo motivo, il gioco premia ogni digressione dalla strada battuta. Certo, il concetto di base è sempre lo stesso: andare da un punto A a un punto B e avere la meglio su ogni bestiolina ci si pari sul cammino, ma ci mette un bel po’ prima di venire a noia, considerata la grande mole di attività di contorno da portare contemporaneamente avanti.

Potremo uccidere un tot di nemici per ogni specie ci premierà con preziose medagliette che potremo poi scambiare con equipaggiamento unico – forse illegale, ma acqua in bocca – o farci accompagnare dagli stessi mostri che abbiamo sconfitto in battaglia, mentre addestrarsi nell’utilizzo di un’unica arma ci permetterà di prendere sempre più confidenza e di apprenderne ogni tecnica segreta.

I due protagonisti non sono infatti limitati a un unico stile di combattimento e, se è per questo, neanche a un’unica classe. Non solo potremo decidere di intraprendere la strada da guerrieri, monaci o guaritori, ma persino di equipaggiarci con gli strumenti di distruzione che più ci aggradano, siano essi alabarde, lance, spade, scudi, spadoni a due mani e così via. Ogni arma offre moveset sensibilmente diversi e, addirittura, una vagonata di tecniche esclusive. Ciò significa che i personaggi primari dei vari giocatori, per forza di cose, finiranno per condividere poco o nulla tra loro, ed è certamente un bene per la varietà dell’esperienza, oltre che per la cooperativa online.

Una nota di merito va anche all’Intelligenza artificiale alleata, sempre sul pezzo e conscia delle abilità in possesso, che riutilizza in maniera degna senza dover essere indirizzati in prima persona.

Spendere Punti Abilità con oculatezza e acquistare i giusti incantesimi è vitale affinché il gruppo operi con efficienza e complementarietà: una mezz’oretta di aggiustamenti prima di ogni avventura regalerà benefici immensi sul campo di battaglia, e proprio per questo avevamo parlato di un giusto compromesso tra azione e ragionamento. Dragon Quest Heroes 2 non fa nulla per nascondere una forte natura da “button masher” – saremmo ciechi ad affermare il contrario – ma offre un contorno altrettanto tattico che, ne siamo certi, finirà per far innamorare anche i giocatori di vecchia data.

4 In conclusione

Dragon Quest Heroes 2 è proprio ciò che ci saremmo aspettati dal seguito di un prodotto sì affascinante, ma comunque ancora embrionale. Square Enix è riuscita a migliorarlo praticamente in ogni ambito e siamo ora di fronte a un Gioco di Ruolo che, sotto la scintillante armatura, nasconde molto più di un semplice action da godere a cervello spento.

La personalizzazione di gruppo e personaggi è molto elevata e la possibilità di sfruttare un sistema di combattimento ritmato e soddisfacente in un mondo mediamente vasto ci ha indissolubilmente conquistati. Certo, ha i suoi difetti – trama soporifera e ripetitività di fondo in primis, oltre che un sistema di lock lasciato fin troppo al caso – ma i suoi innumerevoli pregi colmano alla grande ogni altra lacuna e, alla fine della fiera, siamo riusciti a chiudere tranquillamente un occhio.

Le attività con cui tenersi occupati sono ben congegnate, anche se non numerosissime, il gameplay è immediato ma insospettabilmente profondo e i dungeon da visitare in cooperativa apprezzabili, mentre un comparto audio-sonoro di grande spessore – praticamente assenti cali di frame anche nelle sezioni più concitate – è l’ulteriore ciliegina su una torta già gustosissima di suo.

Chi cerca un’esperienza intatta e fedele agli standard della saga, forse, faticherà ancora a vedere in questo Heroes 2 un degno tentativo di deragliamento, ma chi ha la mente più aperta – e magari è disponibile a dare una possibilità a qualcosa di diverso dal solito – difficilmente si pentirà dell’acquisto.

Dragon Quest Heroes 2 è tutt’altro che esente da critiche ma, seppur con qualche riserva, merita comunque di essere promosso. Se la dedizione del team di sviluppo di continuare a migliorare – e migliorarsi – è anche specchio dei loro piani futuri, allora non ci sorprenderemmo affatto se un eventuale terzo capitolo finirà per consacrare definitivamente questa “variazione alla regola”. Ora che l’antipasto è in tavola, però, prepariamoci tutti alla portata principale.

Dragon Quest Heroes 2 New Gameplay Overview Trailer (PS4 2017)

RASSEGNA PANORAMICA
Voto
8
dragon-quest-heroes-2-recensione<b>PRO</b><br> Sistema di combattimento frenetico e profondo <br> Personalizzazione di protagonista e party senza limiti <br> Il frame rate non cede neanche nelle situazioni più concitate <br> In modalità cooperativa, è ancora più divertente <b>CONTRO</b><br> Un pizzico di ripetitività di fondo classica del genere <br> Qualche contenuto in più non avrebbe guastato

1 commento

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