Arriva la prima, vera espansione di Dying Light, il gioco di zombi che mi ha letteralmente catturato l’anno scorso. Parkour, storia avvincente, missioni secondarie di buon livello e soprattutto un’atmosfera al cardiopalma sono stati gli ingredienti che lo hanno reso davvero imperdibile. E questa espansione promette di rendere le cose ancora più intriganti. Vediamo perché.
Se pensavate che uccidendo Rais e sgominando la sua banda avreste dato pace alla cittadina di Harran, vi sbagliate di grosso. Il vaccino Antizin sta finendo e gli infetti sono sempre più minacciosi. Ma un giorno, l’arrivo di un contrabbandiere in fin di vita cambia le cose: vi racconta che c’è una via di uscita dalla zona di quarantena di Harran e che oltre i suoi confini si trova una comunità immune alle infezioni. In men che non si dica attraverserete le fogne, sbucherete su una montagna a picco su un lago e vi tufferete senza esitazione in questa nuova avventura a base di non morti.
L’ambientazione di gioco completamente diversa vi chiederà di rivedere a fondo le vostre strategie.
Si apre così la prima espansione di Dying Light, chiamata The Following, che vuole cambiare radicalmente le regole del gioco. Perché anche se la base rimane la stessa, l’ambientazione completamente diversa vi chiederà di rivedere a fondo le vostre strategie. Passerete infatti dalla città di Harran – dove le vostre abilità di parkour e i palazzi alti hanno tenuto gli infetti a debita distanza – alla campagna. Dove gli edifici lasciano il posto a campi sconfinati e strade intricate che compongono una mappa più grande delle due zone originali messe assieme. Non che avrete tempo per godervi il nuovo panorama, perché proprio grazie agli spazi aperti gli zombi fanno comunella e si assembrano in gruppi di decine e decine di pericolosi mangiacarne.
Chiaramente attraversare queste zone a piedi non è consigliabile, nemmeno usando l’abilità di mimetizzazione conquistata nell’episodio originale. Ecco allora entrare in scena la dune buggy, che ruberete a un avamposto di nemici dopo pochi minuti di gioco. Con la buggy potrete spostarvi rapidamente, falciare gli zombi come fossero di gelatina e perfino gareggiare contro gli amici in nuovi eventi in cooperativa. Il tutto guadagnando punti esperienza per potenziarla a puntino, visto che all’inizio sarà un vero e proprio rottame e pure terribile da guidare. Come per tutte le armi di Dying Light, dovrete fare attenzione all’usura e ripararla all’occorrenza, ma anche fare rifornimento e cercare pezzi di ricambio saccheggiando i veicoli abbandonati. Il che aggiunge ulteriore adrenalina a un gioco in cui guardarsi le spalle è fondamentale. Rimanere senza benzina non è mai consigliabile, figuratevi su una strada piena di zombi!
La nuova dune buggy per attraversare la vasta campagna di The Following infestata dagli zombie.
Come vi ho anticipato, l’auto ha inizialmente un comportamento molto nervoso, ma vi garantisco che guidarla zigzagando fra i vari rottami e passando sui cadaveri ambulanti vi darà grandi soddisfazioni. Soprattutto dopo che avrete sbloccato nuove abilità di guida, che si aggiungono a quelle di movimento e combattimento. La buggy è di per sé un elemento che arricchisce enormemente l’esperienza di Dying Light, ma non per questo è l’unica novità rilevante di questa espansione.
Innanzitutto avrete a che fare con una nuova storia che si sviluppa in maniera non lineare. Invece che procedere dal punto A al punto B seguendo gli eventi, sarete chiamati a conquistare la fiducia dei vari personaggi per scoprire di più sul culto di una certa “Madre”, ovvero la fonte che sembrerebbe rendere gli abitanti immuni agli zombi. Di conseguenza potrete affrontare le varie missioni principali nell’ordine che preferite, con piena libertà di approfondire questa o quella questione aperta. Impiegherete quasi 20 ore per completare la storia, senza contare le varie missioni secondarie che troverete sul percorso.
Impiegherete quasi 20 ore per completare la storia, senza contare le varie missioni secondarie che troverete sul percorso.
Anche le basi di gioco sono state rinnovate. I combattimenti sono arricchiti grazie alla balestra, una nuova arma che invita all’azione furtiva e che permette di recuperare i dardi dai corpi. Nella mappa troverete molti più zombi potenziati – i cosiddetti “scherzi della natura” -, che nel gioco originale erano invece centellinati in quanto avevano la funzione di “boss”. Questi zombi richiedono uno sforzo enorme per essere abbattuti: vi consiglio di affrontarli con un amico, a meno che siate particolarmente abili nel trovare i loro punti deboli. Gli avversari umani sono più determinati e armati fino ai denti, il che incrementa il numero di scontri a fuoco che sarete chiamati a dominare.
Insomma, come avrete capito, la difficoltà di The Following è altissima e sarebbe un errore gettarsi a capofitto senza aver prima potenziato il personaggio a dovere nell’avventura principale. Un consiglio? Assicuratevi di superare almeno il livello 20 in tutte le abilità o sarete carne da macello. A proposito di livelli, anche in questa espansione passerete un bel po’ di tempo a conquistare punti esperienza solo per il gusto di salire a quello successivo. Anzi, il “grinding” sarà ancora più importante se vorrete potenziare al massimo il personaggio, perché ci sono ben 250 punti leggenda. Una sfida non indifferente vista la lentezza con cui si accumula l’esperienza. Preparatevi quindi a lunghe scorribande notturne, che vi garantiscono il doppio dei punti per ciascuna azione.
La difficoltà di The Following è altissima e sarebbe un errore gettarsi a capofitto senza aver prima potenziato il personaggio
Tutto questo si integra perfettamente all’interno della struttura originale di Dying Light, con l’alternanza del giorno e della notte che tiene la tensione sempre alta. A conti fatti, The Following soddisfa pressoché tutte le aspettative, anche se ci sono un paio di elementi che non mi hanno convinto. Innanzitutto quest’espansione è separata dal gioco principale, il che significa che non potrete tornare ad Harran in qualunque momento, ma dovrete necessariamente farlo dal menu principale. Inoltre, nella versione PS4 che ho provato, sono rimasti invariati alcuni problemi nella precisione dei controlli, probabilmente dovuti a causa della fluidità incostante soprattutto nelle zone aperte e affollate.
In ogni caso, mi sento di promuovere a pieni voti questa espansione perché rinnova in maniera esemplare un gioco che già l’anno scorso mi ha tenuto incollato per decine e decine di ore. Vi ricordo che The Following è disponibile come DLC per chi avesse già il gioco originale, oppure come pacchetto completo nella versione “Enhanced Edition”, che comprende Dying Light nella versione migliorata e tutti i DLC usciti finora.