Apertura
Godseekers non richiederà chissà quale impegno, per essere portato a termine. Certo, andando avanti chiederà sempre un minimo di materia grigia in più, ma niente che non possa essere risolto “livellando” degnamente.
Combattendo e macinando punti, infatti, sarà possibile spendere la sudata esperienza nel miglioramento delle nostre armi o – perché no – nel vasto “skill tree” esclusivo a ogni protagonista. Parliamo di decine di abilità e statistiche da perfezionare nel breve e lungo termine, nonostante nessuna di queste sia particolarmente vitale nel conseguimento della vittoria. I vari attacchi differiscono tra loro per area e portata e intraprendendo alcuni scontri opzionali – ambientati in una sorta di “universo parallelo” – potremo raggranellare equipaggiamento migliore o nuovi generali da schierare.
Al caricamento di un’apposita barra, potremo persino lanciarci in un incredibile attacco combinato capace di spazzare via in un unico colpo persino i nemici più temibili. Per quanto interessante da vedere – e per quanto rimandi in qualche modo alle super-mosse con cui la saga è più conosciuta – parliamo dell’ennesima trovata che non fa altro che semplificare ulteriormente un gioco che, quando si tratta di punire gli errori, non sembra mai essere troppo incisivo. E, magari, neanche vuole esserlo.
Per essere uno strategico, Godseekers è infatti piuttosto immediato, profondo il giusto ma allo stesso tempo apertissimo a chiunque voglia goderne senza troppe pretese. Protagonisti e nemici hanno tutti delle peculiarità da tenere bene a mente ma, a meno che non si tratti di missioni finali o di una partita iniziata all’ultima difficoltà, non ci verrà mai richiesto di agire con chissà quale perfezione. Attaccare un gruppo alle spalle o ai fianchi dà comunque dei notevoli vantaggi, così come sfruttare con attenzione i riquadri di copertura delle tecniche ad area, ma con un po’ di attenzione – e, perché no, anche fortuna – non sarà difficile uscire illesi dalle situazioni apparentemente più noiose.
Un po’ più impegnative, invece, le sfide secondarie; ogni missione ci permetterà infatti di completare particolari ordini – come distruggere un tot di unità in un massimo numero di turni – per ricevere premi più rari, e questo dà un’iniezione non indifferente alla longevità totale, già abbastanza alta. Graficamente, siamo di fronte a un prodotto senza infamia e senza lode, con ottimi modelli dei personaggi intervallati da ambienti di gioco e texture piuttosto grezze.
Per essere uno strategico, Godseekers è infatti piuttosto immediato, profondo il giusto ma allo stesso tempo apertissimo a chiunque voglia goderne senza troppe pretese.