Call of Duty Infinite Warfare, nuovo capitolo della fortunata saga di Activision realizzato da Infinity Ward, si spinge ancora più in là nel tempo e nella tecnologia rispetto al suo predecessore, finendo con l’abbracciare lo sci-fi con tanto di astronavi e scontri nello spazio. Durante la conferenza Sony abbiamo visto come il combattimento in volo con le astronavi si trasforma in un attimo passando all’azione con fucile in mano, spostandosi a gravità zero grazie a un rampino fino a raggiungere il ponte di comando nemico mentre si compiono persino delle uccisioni ambientali. Questa versatilità si ritrova anche in altre missioni, come quella che abbiamo visto dove ci ritroviamo inizialmente sulla Terra a fronteggiare un’invasione, per poi richiamare da remoto il nostro caccia e catapultarci oltre l’atmosfera in vista dello scontro aereo che conclude la missione.
In mezzo tutto ciò che CoD ha sempre avuto da offrirci, soprattutto negli ultimi anni: si avanza su sentieri abbastanza stretti che fungono da binari, si abbattono i nemici avversari e si passa all’obiettivo successivo. Quello che ci ha colpito è ancora una volta la varietà di azione nell’approcciare, accerchiare, attaccare ed eliminare il nemico, con gran parte della soddisfazione legata alla collaborazione con i compagni, tra cui un droide. Le kill riescono ad essere davvero spettacolari quando si parla di corpo a corpo o di supporto: in determinati casi infatti il nemico ha chiaramente un vantaggio numerico e tattico e l’unica opzione diventa il supporto aereo, in grado di scaricare una raffica di missili e di proiettili sul target che abbiamo piazzato in precedenza.
Il clou dell’azione, come già detto, rimane lo switch in tempo reale tra battaglia a terra e scontro in volo nello spazio, spettacolare sia in termini visivi che di gameplay, dando freschezza e varietà all’esperienza di gioco ma soprattutto andando a colmare uno dei gap più importanti con il rivale Battlefield.
È ancora presto per dire se questo CoD avrà le carte in regola, se porterà davvero qualche innovazione e se questa varietà così intrigante si confermerà valida nella versione finale; al momento sappiamo solo che sarà totalmente diverso dal rivale Battlefield 1, dedicato invece al periodo della prima guerra mondiale e quindi volto ad un’esperienza di gioco diametralmente opposta.
Varrà la pena prenderli entrambi?