[E3 2016] Days Gone: l’interazione con l’ambiente sarà fondamentale

Sebbene Days Gone possa sembrare “l’ennesimo titolo sugli zombie”, il gioco di Sony Bend prevede meccaniche piuttosto innovative. Nel titolo i non-morti sono chiamati Freaker e tecnicamente sono ancora vivi, ma il risultato finale non cambia: vogliono uccidervi.

La cosa che li rende diversi dagli zombie di The Walking Dead o Resident Evil è lo spropositato numero. Seppure si avessero a disposizione munizioni infinite, non si riuscirebbe mai a spazzare via l’orda che circonda il giocatore ogni volta. Pertanto l’unica cosa da fare è correre più veloce di loro.

Sarà necessario utilizzare l’ambientazione che vi circonda per rallentarli e guadagnare ogni secondo possibile. La vostra vita dipenderà da questo. In una demo mostrata all’E3, Deacon (il cacciatore di taglie ed ex-membro di una gang di motociclisti che impersonerete) è alla ricerca di una segheria abbandonata per un uomo di nome Two Dog. Purtroppo, quest’ultimo viene fatto fuori quasi subito, lasciando Deacon a respingere l’orda.

Qui è dove Days Gone mostra il fascino del suo gameplay: vedere letteralmente centinaia di Freaker sullo schermo che corrono verso il giocatore è una sensazione davvero schiacciante. Abbiamo visto Deacon creare molotov à la The Last of Us e fare qualsiasi cosa potesse ostacolare l’orda terribile che lo inseguiva. Per maggiori informazioni sul titolo, vi consigliamo di leggere il nostro dettagliato hands-on QUI.

FONTE: IGN