Uno dei misteriosi “titoli non annunciati” della line up Sony a questo E3 si è rivelato essere God of War, franchise storico dello studio Santa Monica che torna su PlayStation 4 in una veste totalmente rinnovata. Quasi un reboot quello presentato durante il PS Show di Los Angeles, con grafica, gameplay e stile rivoluzionati ma con protagonista sempre lo stesso rude, possente e letale Kratos.
Dalla Grecia però ci spostiamo nelle terre del nord, in una location ancora non ben specificata ma che ci immerge nelle lande innevate e nella cultura dei vichinghi, compreso il loro culto degli dei nordici che si riflette su Kratos stesso, adesso in grado di dominare un nuovo potere legato alle divinità asgardiane. Non è ancora chiaro come si sia arrivati alla situazione attuale ma il nostro anti eroe sembra essersi separato dal mito greco facendosi una nuova vita al nord, il che ci porta all’elemento più importante di questa demo mostrata ad E3: il figlio di Kratos.
Nella demo l’ex dio della guerra esce a caccia con il figlio per testarne le abilità e queste prime fasi di gioco si trasformano nel tutorial che introduce alle nuove dinamiche: l’esplorazione è più libera e soprattutto la telecamera diventa regolabile e non più fissa, permettendo al giocatore di ammirare i fantastici paesaggi ma anche di guardarsi intorno per trovare rune e altri oggetti. La regia di God of War si rivela molto cinematografica: zoom, cambi di posizione, slo-motion e focus si alternano magistralmente per regalare un’esperienza grafica e narrativa senza precedenti, anche nei combattimenti basilari contro i nemici standard. Grazie a questo scopriamo dopo pochi minuti che la nuova arma speciale di Kratos è un’ascia infusa del potere del ghiaccio che può essere lanciata e richiamata in qualunque momento molto in stile Mjolnir, il martello di Thor. Questa ci aiuta ad estendere il raggio d’azione del combattimento e a sfruttare la telecamera mobile per mirare e colpire punti diversi del nemico ma anche dello scenario.
Ciò che colpisce più di tutto è questo rapporto con il figlio che sarà centrale lungo tutto il gioco. In una delle prime scene vediamo Kratos sgridare il ragazzo dopo un errore con l’arco e questa scena è accompagnata da un indicatore in alto a sinistra che rappresenta il “livello d’ira” dello spartano. L’autocontrollo e il legame con il figlio saranno i temi cruciali di questo titolo dove tutto, dal gameplay al level design passando per il battle system, è stato ridisegnato proprio per permettere questo inedito “semi co-op”. Non è ancora chiaro se ci sarà una sessione in cui prendere le redini del figlio di Kratos ma dalla demo abbiamo potuto vedere come il supporto che può offrirci può rivelarsi vitale; dalle frecce stordenti ai colpi multipli, il ragazzino può essere “invocato” e comandato tramite i tasti del controller per decidere
Le boss battle continuano a essere più o meno come quelle già viste nel resto della saga, compresi i QTE, mentre una volta raggiunto il massimo livello d’ira si può attivare “l’ira di Sparta”, una modalità molto spettacolare che da proprio il via alla fine del combattimento.
Il combattimento può anche svilupparsi su target multipli, come ad esempio lanciare l’ascia contro un nemico mentre si blocca l’attacco di un altro, per poi finire quest’ultimo a suon di cazzotti.
A concludere il quadro della demo abbiamo avuto un piccolissimo sguardo al crafting system, che prevederà upgrade sia per Kratos che per il figlio, e alla trama del gioco, che al momento ha rivelato solo quanto scritto sopra insieme a quella che sembra sia stata la prematura scomparsa della madre.
Nell’attesa di informazioni maggiori e di una demo da provare, questo God of War si è presentato in una veste totalmente nuova che ha conquistato molti ma non tutti.
Le troppe domande legate ai nuovi poteri e al background in Grecia, alla camera mobile e all’esplorazione free roaming, alle origini di questa trama e al nuovo Kratos volto all”’autocontrollo” lasciano ancora qualche dubbio soprattutto nei fan di vecchia data, ma in realtà questo nuovo stile ci è piaciuto tanto e probabilmente potrebbe rivelarsi la svolta positiva in un franchise che stava diventando già scritto e ripetitivo di capitolo in capitolo.