Nintendo è sempre stata garanzia di grandi titoli e soprattutto di grandi esclusive.
Tra queste la più importante, la più attesa e la più altisonante tra i titoli al di fuori della serie Mario è senza dubbio The Legend of Zelda, che dopo una breve e vaga anticipazione di qualche anno fa ha rivelato finalmente il nuovo capitolo Breath of the Wild. Un annuncio col botto che ha sorpreso tutti con un video gameplay molto ampio nel quale ci vengono mostrate alcune delle numerosissime possibilità di questo titolo. Per fortuna abbiamo avuto anche la possibilità di provarlo per potervi raccontare tutte le nostre impressioni.
L’hands on è stato diviso in due demo: una dedicata all’esplorazione free roaming, con equipaggiamento un po’ più avanzato e nemici più impegnativi, mentre l’altra dedicata ai primissimi minuti di gioco.
Durante la prima sessione abbiamo potuto ammirare tutta la libertà e completezza dell’open world di questa nuova Hyrule: abbiamo recuperato della carne e dei funghi, poi abbiamo dato fuoco ad un bastone e con quello abbiamo acceso la legna sulla quale cucinare in pentola gli ingredienti di prima, ottenendo così un gustosissimo spiedino di bistecca e funghi. L’esplorazione è proseguita tra gli alberi e l’erba alta della foresta, trovandoci di tanto in tanto a combattere contro alcuni Boko, simili a quelli di Skyward Sword. Il combattimento rimane quello tipico degli altri Zelda, con il classico sistema di cuori per la vita, dello scudo per pararsi e della spada e dell’arco per attaccare. Torna la stamina per le azioni che consumano più energia ma soprattutto per l’arrampicata: in BotW Link può scalare praticamente qualsiasi cosa, rendendo accessibile qualunque punto a portata di stamina e questo è solo uno degli aspetti che aiuta a trasmettere quanto questo titolo sia open world. La mappa è davvero immensa e tutti gli elementi visibili a schermo sono raggiungibili senza limiti, che si tratti di correre, saltare, nuotare, scalare o planare con il paracadute. La più grande novità tra le dinamiche del gameplay è la deteriorabilità degli oggetti come armi e scudi che possono rompersi dopo alcuni utilizzi. Questo ci porta a utilizzarli con parsimonia e a utilizzare al meglio le nostre capacità per recuperarne più di quanti ne utilizziamo, come quando nella demo possiamo far rotolare un enorme masso su dei barili esplosivi che si innescano a catena e fanno fuori un piccolo accampamento di Boko, lasciandoci le loro risorse pronte da raccogliere.
Tra spade distrutte, tiri di precisione con l’arco, cespugli in fiamme, surfate sullo scudo giù dalle colline e clave infuocate abbiamo concluso la prima parte della demo con una boss battle contro un golem abbastanza grosso ma lento nei movimenti. Invulnerabile ai nostri colpi, l’unico modo per abbattere questo “colosso” (riferimento casuale o meno) è scalarlo fino in cima dove si trova il cristallo che lo anima e colpirlo ripetutamente fino a distruggerlo (sperando di non rimanere senza armi, visto che allontanarsi dalla zona ripristinerà tutta la salute del nemico).
La seconda demo ci porta invece all’inizio del gioco e ci fa esplorare i primi minuti di trama, con un Link che si risveglia nel tempio della resurrezione e si dirige fuori guidato da una voce che pensiamo essere quella di Zelda. Da lì a poco riattiviamo le torri della resurrezione con la nostra tavola Sheikah, una sorta di tablet che attiva porte e portali, e con esse anche altre zone che probabilmente conterranno le tipiche boss battle. L’obiettivo? Raggiungere il castello dal quale proviene la voce, imprigionata dalla forza oscura del temibile Ganon, e fermare l’avanzata dei nemici che potrebbe determinare la definitiva fine del mondo. Graficamente The Legend of Zelda Breath of the Wild si ispira un po’ allo stile cartoonesco di Wind Waker, pur mantenendo un’aspetto più umano e meno deformed del titolo uscito in versione HD qualche mese fa, ma più che altro abbraccia una direzione artistica senza precedenti persino per i canoni della serie, con ambienti mozzafiato, distese sconfinate, tantissimi elementi dettagliati e una vivacità di colori ammirevole. La fluidità è sembrata altalenante in alcuni punti ma preferiamo pensare si tratti ancora di una build non ottimizzata. Chapeau invece al sonoro che per l’ennesima volta sarà un graditissimo compagno di viaggio lungo tutta l’avventura.
The Legend of Zelda è tra i titoli migliori che abbiamo provato a questo E3, una chicca imperdibile, un gioco che da solo basta a giustificare l’acquisto di Wii U, un must have per appassionati e non. Purtroppo non sappiamo ancora alcun dettaglio sulla trama che porterà Link a lottare per salvare la principessa ma l’esperienza di Nintendo non ha mai avuto bisogno di conferme su questo argomento.
Nel frattempo, però, ci toccherà attendere ancora per una data definitiva e dovremo accontentarci di un generico “2017”, quando The Legend of Zelda Breath of the Wild uscirà su Wii U e sulla futura Nintendo NX.