[E3 2016] The Legend of Zelda: Breath of the Wild – tutto ciò che abbiamo visto al Nintendo Treehouse

La seconda parte del Nintendo Treehouse è cominciata come la prima, ovvero con The Legend of Zelda: Breath of the Wild. Link si sveglia nel Tempio della Resurrezione e utilizza alcuni piedistalli per uscire da quel posto, grazie all’uso di una particolare tecnologia. Gli sviluppatori hanno infatti affermato che nel nuovo gioco la tecnologia avrà grande importanza, un po’ come la magia nei precedenti titoli. Uscito dal tempio abbiamo potuto scorgere un paesaggio spettacolare, verdeggiante. La libertà d’azione è impressionante, dal momento che il protagonista sembra capace di arrampicarsi praticamente ovunque, persino sulle pareti rocciose. Un’occhiata poi alla mappa di gioco, che di primo acchito sembra davvero gigantesca.

Interessante il fatto di poter raccogliere un ramo d’albero e infiammarlo, per poi dare fuoco persino alla vegetazione. La componente sandbox del gioco è assolutamente notevole, dal momento che si possono raccogliere oggetti (per esempio tagliando alberi) per poi ricavarne altri. Link si può tuffare in acqua e nuotare con disinvoltura.

Il combattimento è molto action, perciò spetta sempre all’abilità del giocatore decidere le sorti di ogni incontro. L’ambientazione è estremamente danneggiabile, così come le armi che possono rompersi con degli urti. Mangiando funghi o comunque altri alimenti Link può recuperare la salute, pertanto è importante fare scorte.

Grazie a una specie di Bullet Time, durante gli scontri di The Legend of Zelda: Breath of the Wild il giocatore può mandare al rallentatore la sequenza di gioco, per sferrare più colpi o per schivare quelli degli avversari. Le esplosioni sono bellissime, i colori del fuoco e i riflessi che questi hanno sulle ambientazioni sono davvero degni di nota, lo abbiamo visto quando il protagonista ha fatto saltare per aria un barile, perdendo parte dell’energia perché troppo vicino allo scoppio.

Inoltre, grazie a un particolare dispositivo, Link ha la possibilità di utilizzarlo in modo simile a un binocolo, per poi selezionare un punto visto a colpo d’occhio, magari da un’altura, e marcarlo. In questo modo si può raggiungere facilmente un posto visto da lontano. Per quanto riguarda l’uso di arco e frecce c’è da dire che sembra piuttosto difficile andare a segno, lo abbiamo visto quando il giocatore ha provato a colpire un cinghiale nei paraggi. Grazie a particolari esplosivi è possibile far saltare per aria le rocce, per ricavarne minerali e pietre preziose. Grazie al cannocchiale, inoltre, si può osservare dalla distanza i nemici per venire a conoscenza dei loro punti vita (una specie di “Scan” di Final Fantasy). Il clima ha influenza sul gameplay: abbiamo visto Link tremare una volta giunto in una zona innevata, pertanto il giocatore ha dovuto sostituire i suoi indumenti con qualcosa di più pesante.

I colori sono fantastici, vedere il sole tramontare dietro le montagne è uno spettacolo incredibile, dimostrazione del grande lavoro artistico dietro il gioco. Sulla neve, è possibile utilizzare lo scudo per le discese a mo’ di snowboard e abbiamo visto come i nemici di elemento ghiaccio abbiano la possibilità di congelare per qualche istante Link.

Grazie al dispositivo di cui abbiamo parlato all’inizio, Link ha avuto poi accesso, nel corso della demo, a un altro santuario che permette di accedere a un dungeon: per mezzo di una grande calamita ha la possibilità di spostare piattaforme e altri oggetti per farsi strada. Qui ha ottenuto lo Spirit Orb, di cui non è stata chiarita particolarmente l’utilità, lo si può scambiare o collezionare. La calamita è un elemento fondamentale per la risoluzione dei puzzle ambientali, visto che può spostare tantissimi oggetti, tra cui grandi macigni.

Di seguito trovate tutta la demo mostrata durante l’evento assieme alla nostra copertura in italiano.