Dopo la conferenza di Sony e il nuovo trailer di Death Stranding, la rete ha ironizzato molto su quanto visto. Anche noi non siamo stati da meno con questa immagine:Ma la verità è un’altra la colpa è tutta di Super Mario! Questa frase racchiude la folle genialità di Hideo Kojima.
Lo sviluppatore ha infatti spiegato che Death Stranding è un contraltare al platform di Nintendo.
Il protagonista del gioco è sgraziato, impacciato e rallentato dai numerosi pacchi che deve portare con sé. Capiterà spesso di inciampare, cadere o essere trascinati dalla corrente di un fiume.
Si tratta di una visione diametralmente opposta alla libertà di movimento e l’azione frenetica di Super Mario Odyssey.
Kojima poi è andato oltre, parlandoci di altri aspetti dello sviluppo. Ha manifestato il suo dissenso con alcuni studi di sviluppo che assegnano le cutscene a gruppi diversi da quelli che si occupano del gameplay e in alcuni casi esternalizzano il tutto.
Lo sviluppatore infatti preferisce che venga realizzato tutto dalle stesse persone, utilizzando la stessa camera con lievi dissolvenze tra una fase e l’altra.
Per lui le cutscene sono parti del gameplay stesso del gioco, non un film. Per questo dà molto risalto alle fasi di motion capture, e il costante dialogo con gli attori quando vengono digitalizzati, ascoltando anche le loro idee. Norman Reedus e Mads Mikkelsen hanno fornito a Kojima molti spunti per il gioco.
Potete rivedere l’intera intervista a Kojima in questo video (timestamp: 5h10′):