EA SPORTS F1 24: Problemi! Problemi! Codemasters sgarra, ma prova a rimediare – Recensione PC

EA SPORTS F1 24 è uscito da un bel po’ e, senza ombra di dubbio, il suo lancio è stato quello più ricco di lamentele da anni a questa parte. Era infatti dal 2014 che non vedevamo un gioco di Formula 1 criticato così aspramente per il suo modello di guida, vuoi perché dal 2015 si iniziò ad andare verso una via più simulativa, vuoi perché F1 2014 era effettivamente indecente, ma in generale i fan si sono sempre trovati bene. La più grossa eccezione è forse il 22, primo capitolo sviluppato interamente sotto EA e che non convinse tutti, anzi. Col 23, però, le cose sono cambiate, proponendo un modello di guida più realistico senza però raggiungere estremi da definirlo ‘simulatore‘. Qualcosa, però, si è rotto con EA SPORTS F1 24, e sebbene il team abbia migliorato TANTO la situazione, permangono comunque problemi che fanno storcere non poco il naso e che, purtroppo, pesano molto più di quelle piccole ma gradite migliorie della modalità carriera.

EA SPORTS F1 24: al lancio, il modello di guida era improponibile…

Questa volta partiamo proprio dal modello di guida, sia perché è pur sempre l’aspetto più importante di cui tenere considerazione in ogni videogioco dove utilizzi macchinette o motorette virtuali, sia perché è proprio esso ad aver generato le maggiori controversie, tanto da spingere diversi influencer rinomati e giocatori esport a sconsigliarne l’acquisto fino all’arrivo di una patch che sarebbe poi stata pubblicata dopo il lancio. Le motivazioni erano semplici: con quel modello di guida, EA SPORTS F1 24 era obiettivamente improponibile. Le auto avevano un grip sull’anteriore mostruoso in inserimento, in uscita il posteriore aveva una trazione infinita (sotto la pioggia più disastrosa si poteva accelerare a tavoletta con le gomme slick partendo da fermo senza che l’auto soffrisse particolarmente).

Il nuovo lavoro sulle sospensioni ha poi portato le auto ad essere sì, più fedeli (soprattutto visivamente, con le vetturre che si abbassano man mano che la deportanza aumenta), ma al tempo stesso ha reso i cordoli praticamente ininfluenti sulla stabilità del veicolo. In più, per qualche assurdo motivo, si potevano affrontare a tavoletta certe curve semplicemente girando più del necessario il volante, senza che alcun fenomeno di sottosterzo o sovrasterzo si manifestasse. L’auto aveva una tenuta pressoché perfetta anche con un’aerodinamica fortemente scarica sul posteriore e totalmente carica sull’anteriore. Una roba fuori da ogni logica, insomma. Dopo il marketing volto a esaltare il realismo di EA SPORTS F1 24, trovarsi di fronte a questo scenario era alquanto… deludente. L’aver potuto attivare in ritardo il codice di Review ci ha però permesso di dare un po’ di tempo a Codemasters per pubblicare quella patch che doveva sembrare miracolosa. Spoiler: purtroppo lo è solo in parte.

… Ma Codemasters ci ha messo una pezza. Basterà?

Chiariamo: il miglioramento è netto e lo avvicina finalmente a quel che era EA SPORTS F1 23. Alcuni problemi, però, permangono. Le sospensioni continuano a funzionare ‘troppo’ bene, quasi come se ci trovassimo alla guida di una vettura GT3. Purtroppo, le Formula 1 sono quanto di più lontano da un’auto che può mangiare cordoli a colazione. Prendere un cordolo su una monoposto di Formula 1 è un rischio che paga ma che non si può attuare sempre. La nostra auto può aggredire quasi qualsiasi cordolo senza alcuna ripercussione. Anche spaccare il fondo è diventato molto più difficile, se non addirittura impossibile. Resta presente anche il problema legato al girare troppo il volante, sebbene il suo potere sia minore rispetto alla prima versione del gioco, ma non tanto da impedirci di affrontare il Pouhon a gas spalancato senza troppi problemi, anche con un pad.

Quella che ci troviamo ora tra le mani è sì, un’esperienza che alcuni potrebbero trovare godibile, ma comunque inferiore a quanto visto con EA SPORTS F1 23 e ciò è un peccato. Coloro che potranno risentire meno di questi problemi sono i videogiocatori da gamepad. Su questa periferica, infatti, il gioco si dimostra molto simile a quanto visto con il precedente capitolo, con il feedback aptico che dà quel qualcosa in più per chi usa il DualSense. Il tutto crollla proprio una volta che ci si mette al volante. Il force feedback, a parità di impostazioni, comunica meno. Parliamo di pochi dettagli, ma non insignificanti. L’anteriore è meno presente, il sottosterzo e il sovrasterzo si percepiscono meno e in generale tutto è un pelo ‘disconnesso’. L’esperienza può risultare comunque godibile, ma molto è dato più dalla carriera single player che dal resto.

Non tutto il male viene per nuocere. La gestione gomme e ERS, ad esempio, è migliorata

Non tutto però è da buttare, anzi. Il lavoro svolto da Codemasters ha portato benefici su quello che è il degrado delle gomme. Quelle tecniche menzionate poche righe fa possono distruggere la gomma facendo schizzare la temperatura alle stelle. La reintroduzione della gestione ERS in gara rende le gare molto più strategiche e anche il funzionamento dello stesso è più coerente con quello che è l’ERS reale. Esso ha diversi gradi di intensità che variano a seconda della velocità, com’è giusto che sia.

Le varie mappature ci permettono poi di gestire l’energia come meglio crediamo. Ci serve velocità per superare uno? Attivamo la modalità sorpasso. Dobbiamo martellare per separarci dagli inseguitori? La modalità Hot Lap ci darà un gran vantaggio. Siamo a corto di energia perché abbiamo esagerato troppo? Disattiviamo totalmente l’ERS in settori dove non serve particolarmente e recuperiamo così un 30-40% di batteria. La benzina può essere gestita sia tramite lo shortshifting, che aiuta a prevenire surriscaldamenti del motore, sia con il lift and coast. Invece di frenare usando il solito riferimento, potremo alzare semplicemente il gas un po’ di metri prima, far scorrere l’auto e poi ritardare la frenata. Così facendo, il recupero dell’ERS resta buono, mentre migliora il consumo del carburante.

Piccoli progressi per la IA, ma finalmente abbiamo Spa Francorchamps!

Altrettanto graditi i miglioramenti nel comportamento dell’intelligenza artificiale, capace di lottare ancor con più precisione rispetto alla già buona IA del precedente capitolo. Nella build della release, l’IA sembrava essere un pelo troppo perfetta, ma con la patch sembrano esserci più variabili che possono portare a errori dei piloti avversari. Ancora una volta, purtroppo, sembra persistere quella sensazione che l’intelligenza artificiale goda di temperature perennemente ideali, anche in fasi dove in teoria andrebbero scaldate. Ciò porta il giocatore in una posizione di svantaggio durante il valzer dei pit-stop e ciò non è proprio gradevole, anzi. Soprattutto, non lo è nel 2024, ma questo succede quando uno sviluppatore si trova limitato da un hardware vecchio di oltre un decennio.

Parlando di pura guida, impossibile non menzionare i cambiamenti su alcune delle piste in calendario. In questa edizione, Codemasters si è concentrata su Jeddah, Losail, Silverstone e Spa Francorchamps. Le prime due hanno visto modifiche principalmente estetiche, con Qatar che ora presenta alberi che onestamente, nella realtà, non ho visto in alcun onboard, né del GP di Formula 1 del 2023, né della gara che si è corsa nel WEC. Molto, ma molto, più graditi invece i cambiamenti per Spa Francorchamps. Noi non abbiamo mai ignorato i grossi problemi che il circuito belga presentava nei vecchi giochi.

Nella recensione di F1 22, dicemmo addirittura: “Non so che tracciato sia questo, ma non è Spa Francorchamps”, evidenziando nello specifico le enormi imprecisioni della Bus Stop. Questo problema è ora solo un ricordo. La nuova Spa Francorchamps è finalmente allineata a quella di altri giochi sia dal punto di vista estetico che, soprattutto, del manto stradale. Altrettanto apprezzabili i cambiamenti per Silverstone. Anche qui, Codemasters ha rifatto completamente il manto stradale con l’obiettivo di riprodurre al meglio ogni sconnessione o bump presente sul circuito inglese. La tendenza è positiva e possiamo aspettarci che in futuro vengano ritoccati anche circuiti quali Monza, Messico e Baku, per citarne alcuni.

Carriera Pilota: finalmente delle novità, ma c’è ancora qualcosa da aggiustare

La Carriera Pilota della serie F1 è sempre stata tra i cavalli di battaglia delle produzionio Codemasters, con le uniche eccezioni rappresentate dal 2014 e soprattutto dal 2015, dove quest’ultima era assente (in favore però della presenza di due stagioni, 2014 e 2015, feature che gradirei molto rivedere visto che ci permette di provare più vetture). Da un po’ di tempo, però, essa risultava stagnante. Certo, nel 2021 abbiamo visto l’introduzione della modalità co-op, ma è solo ora che vediamo finalmente un bel facelift di questa modalità.

La novità principale è dettata dalla possibilità di affrontare la Carriera nei panni di un pilota reale, sia esso un astro nascente della Formula 2, un pilota affermato del calibro di Verstappen o Hamilton o anche un’icona del passato, permettendovi di vestire i panni di leggende come Michael Schumacher e Ayrton Senna. Su questo aspetto potremmo aprire un dibattito riguardo ai piloti scelti. Obiettivamente, non può esserci un Ayrton Senna senza un Alain Prost o un James Hunt (contenuto esclusivo pre-order) senza Niki Lauda. Probabilmente tutto dipende da eventuali licenze, ma è una stonatura che si fa sentire. Con tutto il bene che si può volere a Pastor Maldonado, non lo si può considerare un’icona, non più di un Sebastian Vettel totalmente assente all’appello.

Tornando alla modalità Carriera Pilota reale, la sua gestione è identica a quella classica dove controlliamo un pilota inventato. A cambiare saranno però gli obiettivi. Lewis Hamilton, ad esempio, avrà come obiettivo il vincere l’ottavo mondiale che gli sfuggì di mano proprio in quelle ultime curve di Abu Dhabi 2021. Charles Leclerc mirerà invece a diventare Campione del Mondo, mentre nei panni di Verstappen dovremo riconfermarci. Ad accompagnare questa feature, l’introduzione di team radio contestuali. Avremo a disposizione una buona varietà di tracce per ogni situazione possibile, ritiro compreso. L’introduzione del pilota ha portato anche all’introduzione di una gestione dei contratti molto più profonda. Ora dovremo soddisfare degli obiettivi minimi del team e, in cambio di eventuali bonus, tentare anche di alzare l’asticella.

Il giocatore ha inoltre totale libertà su chi firmare, a patto ovviamente che ci siano sedili liberi. Qui, però, nasce la prima stonatura di questa carriera. Nel corso della stagione ci incontreremo periodicamente con gli esponenti dei vari team per cercare di contrattare in vista della prossima stagione. Il problema sorge dal fatto che non potremo scegliere con chi contrattare se non al termine di una stagione. Un limite non ‘game-breaker’, ma comunque non necessario dal momento che nella realtà l’entourage di un pilota non è lì che aspetta costantemente la grazia del team. Poi sì, ci sarebbe anche quella questione dei caschi dei piloti che conservano i marchi di altre scuderie, ma è un problema inevitabile. La carriera ha visto anche un miglioramento delle Rivalità, legate sia al nostro compagno di scuderia che di piloti avversari.

Con la Carriera arrivano anche nuovi modificatori, tra cui Inflazione e shortage di microchip

L’altra novità della modalità Carriera, la quale si estende anche al My Team, è l’introduzione di modificatori che influenzeranno il nostro percorso. Potremo imbatterci in una stagione dove l’inflazione renderà gli aggiornamenti molto più costosi oppure scegliere se limitarci solo a un singolo aspetto da migliorare. Nel corso delle gare, inoltre, dovremo completare degli obiettivi che serviranno a raccogliere dati in caso di successo. Alex potrà chiederci di fare un determinato tempo, consumare un tot di energia oppure cercare di mantenere la temperatura del motore costante. Piccole variabili che rendono le gare apprezzabili.

Infine, leggermente slegata dalle modalità classiche, troviamo la Carriera Sfide, una modalità su cui Codemasters sta puntando molto. In questa modalità multiplayer asincrona ci troveremo ad affrontare gare dedicate a piloti specifici su condizioni particolari da affrontare. Purtroppo, le novità finiscono qui, se non per l’introduzione della Fanzone in F1 World che però aggiunge poco e nulla all’esperienza. Come se non bastasse, dopo aver perso le vetture classiche perdiamo pure le Supercar. Non chissà quale perdita, anzi, però la saga continu a svuotarsi capitolo dopo capitolo.

F1 24: graficamente convince, ma la old-gen è una zavorra di cui liberarsi una volta per tutte

Dal punto di vista audio/visivo c’è poco da commentare. Su PC e current-gen, il gioco è visivamente accattivante, però i limiti della current gen si sentono tutti. Le auto, per quanto ben modellate, non spiccano (e continuano ad essere tutte lucide, Red Bull compresa), e lo stesso vale per i particellari, davvero poco densi. Le vostre monoposto alzeranno davvero poca acqua rispetto alla realtà e ciò si traduce anche in una facilità aggiunta in condizioni di bagnato, le quali comunque certamente non brillano per difficoltà o realismo (scordatevi una traiettoria d’asciutto impraticabile sul bagnato). I volti dei piloti hanno visto un sensibile miglioramento ma ciò non si applica su tutti i volti.

Oscar Piastri, ad esempio, ha ben poco a che spartire con quello reale, e tutti i piloti sono praticamente della stessa statura. Le espressioni lasciano inoltre a desiderare, per quanto queste possano contare in un gioco di macchinette. Conta molto di più l’audio, ad esempio, essendo deludente e per qualche motivo non al livello dei capitoli passati. Quantomeno il gioco è ben ottimizzato e, salvo attivazione del Ray Tracing, è facile ottenere framerate particolarmente elevati anche su configurazioni non troppo spinte. Nella nostra configurazione, dotata di i5-12600K, 16GB di RAM DDR4 e NVIDIA RTX 4070, il videogioco non si schiodava dai 70fps in 1440p con impostazioni massime (Ray Tracing compreso) e DLSS su Qualità. Non male, assolutamente.

EA SPORTS F1 24 è partito nel peggiore dei modi, ma sta pian piano ricostruendo la sua gara

EA SPORTS F1 24 è, in conclusione, un capitolo che lascia un po’ l’amaro in bocca. Le novità della Modalità Carriera sono piacevoli. Voglio dire, avere la possibilità di impersonare Charles Leclerc e farlo correrre in McLaren è sicuramente esaltante, però non basta per compensare un modello di guida che lascia davvero perplessi. Le altre novità sono marginali e, in generale, si ha sempre la solita sensazione avvertita con i due capitoli passati, ossia quella di un gioco fortemente limitato sia da tempi di sviluppo stringenti, sia da console che ormai non tengono il passo. Arrivati a questo punto, non sarebbe forse meglio ripensare un po’ il concetto di videogioco sulla Formula 1? Magari proponendo un capitolo che venga aggiornato nel corso degli anni con la stagione corrente, soprattutto se le novità devono sempre essere così marginali. Quantomeno, Codemasters ha dimostrato di ascoltare sia i piloti esport che il pubblico, dunque vedremo se con EA SPORTS F1 25 vedremo finalmente quel salto in avanti che si brama da tempo.

RASSEGNA PANORAMICA
VOTO:
7.0
ea-sports-f1-24-problemi-problemi-codemasters-sgarra-ma-prova-a-rimediare-recensione-pc EA SPORTS F1 24 è uscito da un bel po' e, senza ombra di dubbio, il suo lancio è stato quello più ricco di lamentele da anni a questa parte. Era infatti dal 2014 che non vedevamo un gioco di Formula 1 criticato così...