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Ecco la Top 10 dei giochi del 2020 secondo la redazione di GameTime!

Introduzione

Il 2020 è ormai alle nostre spalle. Mentre aspettiamo di aprire le porte all’anno che verrà, nella speranza possa portarci per davvero un po’ di tranquillità, noi di GameTime abbiamo deciso di ricordare tutto ciò che di buono il 2020 ci ha regalato, ludicamente parlando.

È stato un anno pieno di avvenimenti e giochi importanti, poco ma sicuro, e mai come questa volta ci siam ritrovati in difficoltà a decidere chi possa essere stato, effettivamente, il vero re degli ultimi dodici mesi. Valve ritorna sul mercato, così come l’immancabile Naughty Dog; ma, in realtà, son davvero tanti i graditi ritorni e, in effetti, anche le sorprese.

Vi anticipiamo che abbiamo voluto non inserire Cyberpunk 2077 tra i titoli candidabili in questa classifica. Da un lato perchè ci siamo attenuti allo stesso regolamento dei The Game Awards 2020, e dall’altro perchè avremmo dovuto mettere su piani differenti le varie versioni del gioco anziché valutarlo come titolo unico. Abbiamo inoltre escluso edizioni rimasterizzate (non i remake) di giochi usciti già precedentemente usciti (come potrebbero essere Command & Conquer Remastered Collection o Persona 5 Royal).

Seguiteci in questo viaggio e scoprite cosa, secondo noi, può davvero essere reputato una pietra miliare e cosa ha cambiato di più il voto dei videogiochi nell’anno appena trascorso. E, soprattutto, fateci sapere se concordate con noi o quale sarebbe stata la vostra personalissima lista.

Tutti pronti?

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10 Ghost of Tsushima

Il ritorno di Sucker Punch sulle scene, dopo un’intera generazione di silenzio stampa, è sicuramente memorabile. Molto lontano dai classici canoni della software house, Ghost of Tsushima ci trasporta in un mondo orientale più unico che raro. Dalle foreste spazzolate dal vento alle distese di fiori infinite, l’universo di Jin Sakai è sicuramente uno dei più grandi spettacolari per gli occhi che questa generazione ci abbia offerto.

L’esclusiva PlayStation 4 ha già un retrogusto di futuro ed è un ottimo modo, per i fan degli open world, di assaporare sulla propria pelle la leggendaria cultura giapponese che permea l’intera opera. Il gioco non è perfetto, manca in più punti di mordente o di inventiva, e solo per questo abbiamo deciso di limitarci a un decimo posto. Ma attenzione, non sottovalutatelo: se non siete ancora stanchi di una formula classica, ma sempre vincente, Ghost of Tsushima è proprio quello che fa per voi.

Chi dice che, per essere appassionante, un gioco debba per forza offrire innovazione?

9 Ori and the Will of the Wisps

Il primo Ori è un caposaldo del genere metroidvania e, a dirla tutta, non è una sorpresa che il suo seguito ufficiale – Ori and the Will of the Wisps – possa essere considerato altrettanto.

Pur non offrendo chissà quale novità rispetto al capostipite, il secondo Ori è un’esperienza largamente potenziata, rifinita e, in fin dei conti, migliore su praticamente ogni aspetto.

La poesia che permea ogni angolo dell’opera è più unica che rara, e il suo stile di racconto silenzioso meriterebbe una menzione d’onore a parte. Colonne sonore sognanti e grafica scintillante si uniscono ancora una volta per dare vita a un mondo incredibile e pulsante, oltre che a un gameplay stratificato e impegnativo.

Al netto di qualche problema tecnico e di un paio di meccaniche che potevano tranquillamente essere snellite, Ori and the Will of the Wisps non è solo uno dei migliori giochi del 2020, ma anche uno dei migliori metroidvania di sempre.

8 Yakuza Like a Dragon

Questo vero e proprio reboot della saga è sicuramente una delle più grandi sorprese di questo 2020. Abbandonare la vecchia strada, quella del picchiaduro ad arene, per tentare quella del JRPG nudo e crudo, è stata sicuramente una grande scommessa da parte di SEGA.

Scommessa vinta totalmente, perché non solo Yakuza Like a Dragon – settimo capitolo ufficiale – è uno dei migliori episodi della serie, ma è attualmente anche tra i più stratificati GDR giapponesi della generazione. Non così strano, se pensiamo come SEGA abbia dato la luce anche a Persona 5.

La storia di Ichiban Kasuga stringe il cuore, strappa dei sorrisi e ridimensiona largamente lo stereotipo del protagonista già visto in Yakuza. Per una volta, non più un silenzioso avatar dispensatore di schiaffi e pugni, ma un essere umano a tutto tondo e dal gran cuore.

Ora come ora, non sappiamo se la saga continuerà su questi passi anche con i capitoli futuri. Ichiban pare sia destinato a sostituire Kazuma nel ruolo di protagonista anche negli anni a venire, ma se il gameplay resterà o meno ancorato ai precetti del JRPG puro, non possiamo ancora saperlo.

Proprio per questo, Yakuza Like a Dragon rischia di essere una piccola, sorprendente parentesi all’interno di un franchise che, fino a oggi, si è concesso davvero pochissimi rischi. Già solo per questo, sarebbe davvero un peccato lasciarselo sfuggire. Potremmo essere di fronte a un esperimento più unico che raro, oltre che di altissima qualità.

7 Demon’s Souls

Il capostipite del genere soulslike è tornato in gran rispolvero su PS5, con uno dei migliori remake che la storia delle console abbia mai visto.

È interessante come, in un lancio next-gen in cui si guarda costantemente al futuro, uno dei nomi più grossi venga proprio dal nostro passato. E ci sembra anche giusto così: Demon’s Souls è ancora oggi uno dei più grandi esercizi di stile di FromSoftware.

La sua sfortunata è stata quella di essere poco calcolato dal pubblico, al lancio, e di essersi ritrovato piagato da un comparto tecnico problematico. Le ingenuità, anche a livello di gameplay, erano tante e avremmo dovuto aspettare il primo Dark Souls perché buona parte di queste venissero perfezionate.

Demon’s Souls, però, resta ancora adesso memorabile grazie ad alcuni dei boss e delle ambientazioni più riuscite dell’intero filone. Bluepoint Games ha colto la palla al balzo e ha approfittato della rinnovata potenza tecnica di PlayStation 5 per offrirlo in una veste completamente nuova. E che veste!

Demon’s Souls remake è adesso uno dei migliori soulslike della storia, se non addirittura il migliore in assoluto. Imperdibile.

6 Hades

Sembra ormai una peculiare ricorrenza, in questa lista. Nel solo 2020, ci siamo ritrovati con uno dei migliori metroidvania di sempre e con forse quello che è il soulslike per eccellenza. Hades non è diverso dai concorrenti, se lo si relaziona sotto questa ottica.

Completamente dal nulla, ecco infatti spuntare quello che può essere considerato tranquillamente il miglior roguelite del panorama videoludico. Capace di unire l’hack & slash più classico dei giochi d’azione, Hades rimpolpa la formula con tante, piccole novità che lo rendono in automatico non solo un gioco di elevatissima qualità, ma anche di grande inventiva.

La longevità schizza oltre le stelle e le strategie possibili sono davvero infinite. La curva di difficoltà è praticamente perfetta ed è davvero impossibile non trovare nulla di interessante da fare, anche dopo averlo finito un centinaio di volte.

Stilisticamente ineccepibile e praticamente perfetto, controller alla mano, Hades è destinato a diventare il nuovo punto di riferimento per il genere negli anni a venire.

5 Final Fantasy 7 Remake

Dopo un quindicesimo capitolo che aveva convinto davvero poco, è bello vedere come Square sia tornata in carreggiata con un capitolo finalmente degno del nome di questo marchio.

La saga è andata incontro ad alti e bassi incredibili, nell’ultimo decennio, e seppur Final Fantasy 7 Remake non riesca a raggiungere le vette dei veri capolavori, azzecca così tante cose che può tranquillamente essere considerato uno dei migliori action JRPG dell’anno.

Il ritorno di Cloud e soci tocca sicuramente tantissime corde nostalgiche, ma la messa in pratica fa il resto del lavoro. Il sistema di combattimento è un’ottima base che vorremmo vedere sfruttata in tutti i Final Fantasy futuri, mentre le sognanti colonne sonore fanno tornare alla mente degli anni obiettivamente più spensierati.

Un finale largamente discutibile e una diluizione eccessiva della trama non minano eccessivamente quello che è un’ottima prova di forza della nuova Square. In attesa di informazioni sul secondo troncone, non possiamo far altro che gongolare ricordando quanti rischi questo remake si sia preso, e quante cose sia riuscito effettivamente ad azzeccare.

4 DOOM Eternal

Uno dei più grandi inizi d’anno che ricordiamo. Il 2020 si aprì all’insegna del Doom Slayer e delle infinite armate infernali da crivellare e spappolare. E, ancora oggi, ricordiamo DOOM Eternal con estremo piacere.

Un gunplay praticamente perfetto è accompagnato da una fase adventure totalmente rinnovata, capace di rimpolpare l’offerta con nuove meccaniche senza far perdere al gioco il suo immancabile focus sull’azione più sfrenata.

Un rock graffiante accompagna il sempre elevatissimo ritmo di gioco e, ora più che mai, è una soddisfazione incredibile affettare demoni con la motosega o farli esplodere dall’interno trovando ogni loro unico punto debole.

Un miscuglio di strategia e riflessi più unico che raro, in poche parole, che DOOM Eternal centra in pieno più di quanto chiunque altro sia mai riuscito a fare prima. Uno dei migliori sparatutto che la storia ricordi? Potete scommetterci.

3 Animal Crossing: New Horizons

In un anno complesso come il 2020, Animal Crossing New Horizons è stato forse uno dei migliori palliativi.

Gli ultimi docici mesi hanno cambiato il modo di vedere la quotidianità. E in un periodo di lockdown, di stress e preoccupazioni, il nuovo Animal Crossing cascò proprio a fagiolo. Non per nulla, è diventato un po’ il simbolo della lotta all’epidemia, quantomeno sul lato psicologico.

I suoi ritmi dilatati e le novità centellinate nel corso del settimane sono state la fuga perfetta dalla realtà, per molti di noi. Oltre al suo ruolo di anti-stress, New Horizons è comunque un gestionale grandioso e un salto in avanti rispetto al capitolo passato non indifferente.

Forse il caposaldo delle migliori esclusive Switch dell’anno e adatto a grandi e piccini, Animal Crossing non poteva non prendersi quantomeno il podio. Da questa posizione in poi, non c’è più nulla che non sia strettamente imperdibile. Siete avvertiti.

2 Half-Life: Alyx

Valve l’ha annunciato a sorpresa a novembre 2019, appena 4 mesi prima dell’uscita. Lasciando tutti a bocca aperta. Non solo perché fino a quel momento nessuno avrebbe mai seriamente pensato a un nuovo Half Life, ma anche perché Half Life Alyx sarebbe stato un capitolo della serie esclusivo per i possessori di PC e di un visore VR! Un ambizioso e titolo tecnologicamente all’avanguardia, che ha concentrato in un unico prodotto anni di sperimentazioni con le tecnologie di realtà virtuale, per dar vita a qualcosa di mai provato prima. Un qualcosa che ha dato vita ai sogni più sfrenati legati al mito di Half-Life 3.
Uscito 12 anni dopo Half-Life 2 Episode 2, Half Life: Alyx non è però Half-Life 3, bensì un prequel ambientato tra gli eventi del primo Half Life e quelli di Half-Life 2. Nei panni di Alyx Vance, sarete protagonisti di un’avventura e shooter in prima persona con un livello di immersione inarrivabile per qualsiasi altra produzione tripla A. Un nuovo paradigma che ci auguriamo in futuro possa essere accessibile ad un numero maggiore di persone, magari con una versione PS5 per PSVR2! Fino ad allora, se possedete un PC e un visore VR, davvero non avete scuse per non provarlo!

Menzioni Onorevoli

Prima di spostarci alla fatidica (ovvia, dirà qualcuno?) prima posizione, vorremo spendere un paio di parole su un paio di menzioni onorevoli. Sono tantissimi i giochi importanti che ci hanno accompagnato in questo 2020 e, in alcuni casi, abbiamo sofferto tantissimo a lasciarne fuori qualcuno.

Non capolavori assoluti magari, ma piccole perle che meritano comunque di essere menzionate, fosse già solo per la ventata d’aria fresca o per l’importanza che hanno rappresentato.

Spider-Man Miles Morales: L’espansione standalone con protagonista Miles Morales non può essere dimenticata. Sotto molti aspetti, addirittura, può essere considerata persino superiore al capitolo originale, oltre che un ottimo ponte verso il futuro della serie. Fan dell’arrampicamuri? Questo è proprio per voi.

Among Us: Il multiplayer competitivo ritornato in auge quest’anno ha conquistato davvero tutti. Prede e cacciatori si mischiano in un’arena piena di sangue e menzogne. Riuscirete a trovare il colpevole?

Fall Guys: Ancora un altro gioco multiplayer, tra l’altro supportatissimo. Il Takeshi’s Castle videoludico è uno spasso per grandi e piccini, e continuerà ad esserlo per i mesi (si spera anni) a venire.

Genshin Impact: Qualcuno lo chiama clone di Zelda, ma è un appellativo che gli va davvero stretto. Genshin Impact si sarà anche ispirato a decine di capolavori, ma il risultato finale è comunque quello di un calderone di idee più unico che raro. Pieno di cose da fare, apertissimo e in continua evoluzione, è imperdibile già solo per il fatto che è scaricabile gratuitamente.

Hyrule Warriors L’Era della Calamità: Quando persino un musou finisce per diventare uno dei migliori titoli dell’anno, allora significa che siamo davvero davanti a qualcosa di speciale. Largamente evoluto rispetto al primo episodio, il secondo Hyrule Warriors si rivolge tanto agli appassionati di Zelda quanto ai fan dell’azione senza fine.

1 The Last of Us Part 2

Il capolavoro di Naughty Dog centra la perfezione in così tanti campi che è davvero impossibile non considerarlo uno dei migliori giochi del decennio, figuriamoci dell’anno.

L’avventura di Ellie e Joel è ricca di sorprese, di qualità e di spunti di riflessione. La linea di distinzione tra amici e nemici non è mai stata così labile, e solo tramite un videogioco era possibile raccontare un capovolgimento di punti di vista simile.

Perfetto narrativamente, perfetto nelle sparatorie, perfetto nello stealth e perfetto nei comportamenti dell’Intelligenza Artificiale nemica: The Last of Us Part 2 è un gioco inattaccabile sotto ogni aspetto. A tutto questo, aggiungeteci la miglior recitazione digitale mai vista in un videogioco, e il risultato è fatto.

Dopotutto, quando un’opera simile finisce per dividere così tanto, molto spesso significa proprio questo: che delle grandi emozioni, nel bene e nel male, e riuscito a suscitarle. Anche il dolore può essere indimenticabile.

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