Elder Scrolls Online – Dark Brotherhood: La Recensione

Le avventure di Elder Scrolls Online proseguono, questa volta riportandoci indietro nel tempo e facendoci rivivere una delle esperienze più belle dell’intera saga, quella di entrare a far parte della Confraternita Oscura grazie al DLC a pagamento Dark Brotherhood, che ci conduce in quella regione del mondo chiamata Gold Coast, che tanto sarà cara a tutti i giocatori di Elder Scrolls IV Oblivion.

I signori di Bethesda e ZeniMax, in questi due anni dal lancio del loro gioco massivo, hanno dimostrato di essere cresciuti moltissimo, apportando modifiche necessarie ma non scontate al titolo, invogliando nuove schiere di giocatori ad aggiungersi ai milioni di fan già presenti nei megaserver del MMORPG. Azzeramento del canone mensile e un progressivo aumento delle zone esplorabili non sono altro che un minuscolo esempio di come le due società siano riuscite a recuperare Elder Scrolls Online, inizialmente sottovalutato e subito snobbato da molti indignati fan della serie videoludica. La progressione qualitativa dei contenuti a pagamento, come anche il recente annuncio dell’arrivo di un sistema di housing e One Tamriel (che permetterà l’annullamento della barriera data dai livelli), hanno permesso al gioco di maturare senza sosta, anche se, ovviamente, la perfezione è ancora ben lungi dall’essere raggiunta. Ma ora è tempo di parlare di assassini e omicidi, siamo al cospetto della gilda di sicari più celebre di Tamriel, sempre pronta per tramare nell’ombra e rispettare gli ordini della Madre Notte. Ave Sithis!

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La nuova avventura si svolge interamente nella sopraccitata Gold Coast, area piuttosto ristretta ma ricca di nuovi nemici (non andate a toccare le corna dei Minotauri ragazzi), dettagli e luoghi da visitare come le cittadine di Kvatch e Anvil, quest’ultima luogo di partenza della nuova chain-quest che coinvolgerà la fratellanza di oscuri signori nata dai resti del culto degli ormai scomparsi Morag Tong. A prima vista la differenza dell’attuale ambientazione e quella mostrata nella Terza Era di Oblivion è evidente: siamo circa 1.000 anni prima di quegli eventi che portarono Tamriel sull’orlo del collasso, ma qualcosa sembra essere rimasto tale e quale (o quasi), come il castello della bella e giovane Anvil.

Le fasi stealth già care alla Gilda dei Ladri, tornano a farsi sentire con prepotenza, divenendo il cuore dell’intero update.

Dark Brotherhood, per mettere subito in chiaro come stanno le cose, non è altro che una sorta di copia e incolla di quel che abbiamo visto in Thieves Guild, almeno per quanto riguarda certi aspetti. La struttura delle missioni ripetibile è in effetti identica: ci rechiamo alla “base”,  accettiamo un nuovo contratto e andiamo a svolgere il nostro lavoro di coltello in un luogo predefinito, dove dovremo eludere (o uccidere visto che oggi ci siamo svegliati assassini provetti) tutti coloro che si metteranno tra noi e il nostro bersaglio. A migliorare radicalmente l’esperienza subentra però la trama legata al DLC, composta da molte side-quest per giunta, ricca di avvenimenti e colpi di scena degni del marchio Elder Scrolls.

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Anche in questo caso, le nostre peripezie ci permetteranno di sbloccare un nuovo ramo di talenti, ricco di abilità interessanti dedicate al combattimento e al sotterfugio, ma anche un prezioso pugnale (in realtà un’abilità passiva), che riceveremo alla nostra prima missione ufficiale da assassino. Tale potere ci consentirà di uccidere con un solo colpo qualsiasi nemico ignaro della nostra presenza premendo un semplice tasto; l’opportunità per colpirlo dovremo però crearcela da soli, attendendo il momento giusto, posizionandoci tra le ombre ed evitando di essere scorti dai suoi alleati. Anche in questo caso, come ben potrete immaginare, le fasi stealth già care alla Gilda dei Ladri, tornano a farsi sentire con prepotenza, divenendo il cuore dell’intero update. Purtroppo però, la furtività non è stata minimamente migliorata e continua a presentare delle differenze sostanziali rispetto alla controparte single player del gioco online, concedendo frustrazione a tratti a ogni novizio della Confraternita. Doverosa in questo particolare caso, sarebbe stata l’aggiunta di una feature in grado di permettere la rimozione dei corpi dei nemici abbattuti, o quantomeno un miglioramento della IA: vedere un compagno a terra, disteso in un lago di sangue non sembra stravolgere nessuno (forse sanno anche loro che dopo pochi attimi il loro compagno “respawnerà” accanto a loro?).

Dark Brotherhood non è sicuramente perfetto, ma questa è la strada giusta da seguire.

Ciononostante, la valutazione complessiva di Dark Brotherhood non può che essere soddisfacente, complice di questo, oltre che la nostalgia per questi luoghi già visitati e la presenza di NPC decisamente ben caratterizzati (come l’Uditore), è l’aggiornamento reso disponibile in via gratuita per tutti gli utenti del gioco. La patch 2.4.0 apporta infatti svariate modifiche e bilanciamenti, come anche la rimozione del veteran rank system, ora sostituito definitivamente da quelli che vengono chiamati “Champion Points”, che ha contribuisce ad apportare in Elder Scrolls Online un alleggerimento generale della fase di grinding, in grado di permettere una più veloce focalizzazione dei giocatori nell’aspetto più importante di un MMO che si rispetti: l’end game. Attraverso tale modifica sarà ora possibile anche migliorare determinati aspetti del proprio personaggio senza doversi unicamente affidare al passaggio di livello. Questa nuova caratteristica, sommata alla grande novità rappresentata da One Tamriel, permetterà di qui in futuro di tramutare il gioco massivo in un titolo decisamente più moderno e accessibile, dove ogni giocatore avrà molte più chance di trovare un gruppo di amici con il quale giocare. In conclusione, Dark Brotherhood non è sicuramente perfetto, ma questa è la strada giusta da seguire.

RASSEGNA PANORAMICA
Voto
7,5
elder-scrolls-online-dark-brotherhood-la-recensione<strong>PRO</strong> <BR> Ottime animazioni. <BR> Trama coinvolgente e ricca di sottomissioni. <BR> ESO migliora a vista d'occhio, finalmente. <BR> <strong>CONTRO</strong> <BR> Struttura missioni troppo poco originale. <BR> Abilità della Gilda quasi inutili. <BR> Una mappa più grande avrebbe aiutato. <BR>