Immagino sia semplicemente un caso, ma fa sorridere che questo sia il quarto gioco che recensisco che ha a che fare da molto vicino con l’acqua e nello specifico il terzo che tratta di ‘mare’ (Under the Waves, Skull and Bones, SandLand). Tocca tuffarsi nuovamente, questa volta per parlare di Endless Ocean Luminous. Il gioco è sviluppato ancora da Arika in esclusiva per Nintendo Switch.
Nessun pericolo, pochissima sfida. Solo tanta acqua e solitudine
Se conoscevate la serie Arika, potrebbe farvi piacere sapere – forse no – che per questo terzo capitolo, le cose sono state ulteriormente semplificate. Una volta immersi, infatti, non correremo mai il rischio di incorrere in pesci aggressivi né dovremo preoccuparci della quantità di ossigeno presente nella nostra bombola. L’unica cosa di cui preoccuparsi è, ovviamente, la scansione dei dintorni.
Anche Endless Ocean Lumiinous, esattamente come i precedenti, è proposto come qualcosa a metà tra un edu-game e una esperienza meditativa. Dopo le operazioni di rito all’avvio (scelta della lingua e del colore di muta e accessori tra quelli disponibili), avremo la possibilità di scegliere se avviarci verso una immersione solitaria, una in gruppo (fino a 30 giocatori contemporaneamente, via Nintendo Switch Online) o se seguire la modalità storia.
Quest’ultima si fa carico di portare avanti un messaggio ecologista un po’ banalotto, ma può essere tranquillamente trascurata dato che – alla fine dei conti – è solo un pretesto per incentivare immersioni in solitaria e in compagnia. Presto insomma, la ‘trama’ diventerà giusto una scusa per metterci davanti a compiti tediosi e, spesso, ingiustificabilmente lunghi come la catalogazione di un gran numero di specie marine, compito che è più facile da portare avanti solo grazie alla – non scontata – presenza di altri sommozzatori online disposti a darci una mano.
Poco fascino, troppo relax
Quello sottomarino è, da sempre e per i più svariati motivi, un mondo affascinante. Da un lato la meravigliosa maestosità di barriere coralline e habitat il cui delicato equilibrio è nostro compito salvaguardare, dall’altro il terrore per ciò che si cela nel più profondo degli abissi: creature colossali o inusuali che, celate lì dove nemmeno la luce solare riesce a filtrare, abitano infestando anche i nostri incubi più thalassofobici.
In Endless Ocean Luminous c’è pochissimo di entrambi questi aspetti. Le mappe generate proceduralmente risultano presto prive di varietà o di alcun tipo di attrattiva. Il software insomma ricombina tra loro pochi elementi come il reel, il relitto, la fenditura per gli abissi e il campo di alghe mettendo però in mezzo immense distese di sabbia. Tanta sabbia.
Da un punto di vista visivo, insomma, l’esplorazione risulta poco ‘rewarding’. Allo stesso modo, portare avanti i compiti che ci vengono affidati non. produce nulla se non l’accumulo di punti esperienza coi quali aggiudicarci nuovi colori per muta e attrezzatura.
In conclusione
Insomma, Endless Ocean Luminous si propone come couch-experience estremamente distesa, indirizzata (con buona probabilità) a chiunque non possa partecipare a escursioni subacque nella vita reale per un motivo qualsiasi (e di questo, sia a EOL che a tanti altri videogame va sempre dato atto), o di provare una ‘avventura sottomarina’ scevra da pericoli (impossibile incorrere in un game over) o spaventi (siamo molto lontani da Dredge, Subnautica, Iron Lung o anche un semplice Dave the Diver).
Consigliato? Se – da amanti del mare – vi ritroverete a trascorrere questa estate in montagna, allora potrebbe essere un’idea per trascorrere le fresche sere in atteggiamento contemplativo. Certo, a meno che non abbiate già intenzione di recuperare qualche titolo dal backlog.
Endless Ocean Luminous è disponibile su Nintendo Switch.