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Fire Emblem Echoes: Shadows of Valentia – Recensione

1 Fire Emblem ritorna su Nintendo 3DS

Dopo ben 25 anni, la software house nipponica, Intelligent Systems torna alla carica con un bel remake del secondo capitolo di Fire Emblem, concedendo al pubblico quello oggi conosciuto come Fire Emblem: Echoes of Valentia.

Già forti dell’esperienza accumulata su Nintendo 3DS con Fire Emblem Fates e Fire Emblem Fates e Fire Emblem Awakening, i ragazzi di Intelligent dimostrano da subito di non aver lavorato semplicemente sotto il punto di vista grafico. Shadow of Valentia, rispetto al suo originale Fire Emblem Gaiden, presenta infatti un curioso lavoro di collage tra più elementi legati ad altri capitoli della fortunata saga di origine giapponese. Tra le novità e i richiami al passato, il gioco potrebbe effettivamente risultare ostico per alcuni, che potrebbero facilmente perdersi tra il mix di vari system ma è bene andare per ordine.

2 Una lezione di Storia

Shadow of Valentia presenta una storia relativamente complessa. In un lontano passato, due potenti divinità, stanche di secoli di combattimento, decisero di stabilire un armistizio con il quale ognuna delle due poteva gestire la sua fetta di regno come meglio preferiva. Dopo una lunga era di pace però, gli estremismi dati dai dogmi dei due esseri ultraterreni (uno troppo permissivo e l’altro troppo insensibile)  han portato i deboli umani a una guerra senza quartiere.

Tra le novità e i richiami al passato, il gioco potrebbe effettivamente risultare ostico per alcuni, che potrebbero facilmente perdersi tra il mix di vari system

Da una parte troviamo l’impero Rigeliano, fondato su una rigida disciplina militare priva di scrupoli e, dall’altro, il regno di Zofia, luogo prospero e completamente libero dove l’assenza di leggi ha portato il caos a regnare incontrastato. Protagonisti di queste vicende sono i nostri due eroi, i giovani Alm e Celica, ragazzi uniti, ovviamente, da un destino comune, sul quale si posa il futuro del mondo intero.

Magistrale, è sicuramente il lavoro di Intelligent System per dare nuovo lustro a questi due personaggi, i quali vengono accompagnati nell’avventura anche da nuovi amici, introdotti dagli sviluppatori per stupire un poco i vecchi fan del gioco del 1992. Tutti coloro che incontriamo nel nostro viaggio risultano ben congegnati, dotati di una caratterizzazione molto buona, che fa da contorno a una sorta di revival, un tuffo nel passato molto nostalgico e piacevole.

3 Novità per noi

A rinnovare davvero Shadow of Valentia è però il gameplay vero e proprio. Proprio come accadde in passato con lo spin-off Gaiden, Intelligent Systems ha nuovamente voluto sperimentare. A differenza del passato, ora siamo liberi (quasi da subito) di esplorare la vasta mappa di gioco in maniera libera ma è stata preservata la natura a turni dei combattimenti, colonna portante del gioco, ma il tutto è stato reso decisamente più snello e semplificato rispetto agli altri capitoli della saga.

A rinnovare davvero Shadow of Valentia è però il gameplay vero e proprio.

Scordatevi quindi basi da edificare e specifici oggetti da ottenere per sbloccare e avanzare di livello. La progressione è stata affidata invece a delle particolari statue della dea Mila, ubicate prevalentemente nei dungeon presenti in Valencia, che ci permettono di potenziare i nostri eroi in previsione del prossimo scontro.
A stravolgere ulteriormente il classico gameplay è anche la visuale in terza persona che di tanto in tanto sarà a nostra disposizione per esplorare determinate aree dell’ambientazione. Gli scontri veri e propri, d’altra parte, sono invece qualcosa di familiare, dove ci ritroviamo a gestire le mosse delle nostre “pedine” contro gli avversari che di volta in volta verranno a disturbare i nostri sogni di gloria.

Un altro particolare aspetto, che discosta Shadow of Valentia dagli altri Fire Emblem è dato dall’assenza di particolari armi o tomi magici. Qui ogni personaggio a nostra disposizione è dotato del proprio equipaggiamento e di quello dobbiamo accontentarci: nel bene e nel male. Solo in certi casi è possibile imbracciare strumenti speciali, in grado di potenziare il potere dei nostri eroi (ognuno di loro avrà però delle particolari restrizioni).

4 Come prima, più di prima

Facendo un tuffo nel passato, Intelligent System è tornata a recuperare alcune delle caratteristiche più interessanti di Fire Emblem Gaide. In Shadow of Valentia sono infatti fondamentali dei parametri ben precisi che ci consentono di vincere ognuna delle battaglie che ci si pareranno davanti nel corso della nostra avventura.
Tra un turno e l’altro di combattimento, nostro compito è quello di prenderci cura di ognuna delle nostre unità, cercando di valorizzarne le proprie qualità. Elementi come la posizione (riparata, sopraelevata, ecc.) e le statistiche specifiche di ogni guerriero sono infatti tasselli fondamentali che ci permettono di gestire ogni battaglia al meglio.

Tuttavia, con un poco di rammarico per i più sfegatati amanti della strategia, a farla da padrone in Fire Emblem Echos: Shadow of Valentia, sono i numeri, ovvero la potenza, nuda e cruda dei membri del nostro party (e quelli degli avversari). Scordatevi quindi di dover pensare a particolari strategie vincenti. Basterà avere a disposizione il meglio e tutto andrà liscio. Il linea generale, questo “nuovo” Fire Emblem si attesta come un gioco divertente e nostalgico ma che probabilmente ha troppo dimenticato il passato per far spazio a numerose semplificazioni.

RASSEGNA PANORAMICA
Voto:
8
fire-emblem-echoes-shadows-of-valentia-recensione<b>PRO</b><br> Trama coinvolgente <br> Funzione dei "Dungeon" interessante <br> Sistema di combattimento semplice <br> <b>CONTRO</b><br> Forse fin troppo semplice <br> Troppo poche novità <br>

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