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Football Manager 17 – Hands On

Football Manager 2017

1 Appuntamento fisso

Come ogni anno la fine di ottobre è un periodo molto particolare: il mondo si prepara a festeggiare halloween, mentre gli appassionati di videogiochi, fumetti e anime italiani hanno giusto il tempo di realizzare la fine di GamesWeek che subito si è dentro il Lucca Comics and Games. L’altro appuntamento degno di nota è senza dubbio la beta di Football Manager, icona indiscussa nel panorama dei manageriali calcistici e per alcuni vero graal videoludico.
Per i fan che dai tempi di Champioship Manager seguono ogni anno la saga di Sports Interactive si tratta di un vero e proprio natale anticipato, pregustando già le migliaia di ore spese a diventare l’allenatore perfetto nei successivi 365 giorni. Per molti altri l’uscita di un nuovo FM si traduce in qualche stagione di gioco nella speranza di portare la propria squadra a vincere la Champion’s, possibilmente dopo aver prosciugato le casse della società con uno shopping sfrenato.
L’esperienza di gioco che FM17 è in grado di regalare a questi due gruppi è così differente che abbiamo deciso di valutarlo in questo hands on in due maniere distinte.
Decidete adesso quindi da che parte stare: siete pronti a decine di stagioni passate a far crescere le migliori giovani promesse del mondo per poi avere una squadra da sogno o preferite dimostrare che potreste far meglio di Mourinho alla guida del Manchester United?

Le novità di quest’anno sono veramente poche

Premessa: se avete giocato a FM16 siete già a conoscenza del 98% delle features di FM17. Le novità di quest’anno infatti sono veramente poche e forse si tratta dell’upgrade meno importante degli ultimi anni. Da un lato questo si traduce in una forte conferma degli elementi che hanno reso grande il capitolo precedente, come le Tattiche, ben strutturate, profonde e gestibili quasi in ogni aspetto; dall’altro mette in evidenza quelle minime differenze messe lì quasi per poter dire che ci sono delle novità.
I veri cambiamenti, o quantomeno quelli più influenti, avvengono invece nelle dinamiche di gioco, invisibili e ingestibili, destinati a proporre nuove sfide per il gruppo dei fan e a frustrare la partita dei giocatori occasionali.

2 Novità in campo

Le oltre 1500 nuove animazioni in motion capture guidano la classifica delle novità più evidenti in FM17. Finalmente, dopo decenni, abbiamo dei movimenti fluidi, coerenti con la posizione del corpo e della palla ma soprattutto precisi, grazie anche ad una grafica 3D completamente rinnovata. 
I voli dei portieri, gli spalla a spalla dei terzini e i colpi di testa in anticipo degli attaccanti sono uno spettacolo e aiutano a rendere più realistica l’intera esperienza, insieme a piccole chicche come lo spray sulle punizioni, nuove telecamere e la presentazione prima del calcio d’inizio.
Non solo fumo in campo, ma anche tanto arrosto, nel bene e nel male: dimenticate l’integrità fisica, il riposo o la forma, perché in FM17 ci si infortuna. La percentuale di infortuni per partita è altissima e in poco tempo ci si può ritrovare con la rosa dimezzata: la maggior parte degli infortuni si estende per settimane e anche mettendo in campo i giocatori più resistenti non c’è modo di evitare l’infermeria. Riducendo l’intensità dell’allenamento di molto e con un ampissimo turnover siamo riusciti a ridurre la statistica da un infortunio a partita a uno ogni tre circa, registrando in ogni caso un eccesso che non sembra arginabile e può davvero stravolgere il proprio save.
La soluzione più comoda pare essere concentrarsi sui giovani: i 19enni prodigio sono più propensi infatti ad affaticarsi, costringendo a saltare una o due partite, piuttosto che a rompersi per mesi come succede per la fascia 28-31. Come anticipato, questo elemento propone delle sfide avvincenti a chi approccia FM17 sul lungo termine mentre rischia di deludere i meno accaniti propensi a giocare un numero esiguo di stagioni.

Finalmente abbiamo dei movimenti fluidi e soprattutto precisi, grazie ad una grafica 3D tutta nuova

Un altro cambiamento di grande influenza anche se più altalenante è la frequenza dei cartellini, con arbitri che in alcune partite si danno alla pazza gioia e tirano fuori anche dieci e più cartellini senza disdegnare qualche rosso: il problema è che questo andamento sembra slegato da qualunque tattica o istruzione, quindi evitare i contrasti duri potrebbe non cambiare ugualmente l’esito finale.
Ultimo ma non ultimo è il momentum. Abbiamo giocato molte partite all’interno di una stagione e i risultati in bilico sono stati decisi o addirittura ribaltati nei minuti finali un po’ troppo spesso.
Passare da un vantaggio controllato a perdere la partita contro una squadra nettamente inferiore è più spettacolare che probabile, ma rimandiamo alla versione finale per capire se questa sensazione si tradurrà in realtà nelle partite dei giocatori di tutto il mondo.

3 Novità fuori dal campo

In termini di gestione la novità più importante è la figura del data analyst, un membro dello staff che fornisce informazioni sulle tattiche più utili contro il prossimo avversario, suggerendo anche il giocatore più temibile, le aree d’attacco preferite e le vulnerabilità da sfruttare. Si tratta solitamente di un rapporto prima e uno dopo la partita, utile a chi non vuole studiare troppo a fondo l’avversario ma non sempre efficace.
Molto dipende dal morale dei giocatori scelti, questa volta influenzato anche dalle promesse che si possono fare: giocherai titolare, diventerai capitano, ti cederò se non vinciamo la coppa sono alcune tra le numerose dichiarazioni che si possono fare per convincere un giocatore a stare buono o ad accettare un’offerta; ovviamente non mantenerle rischia di distruggere un’intera squadra: non solo per i diretti interessati, ma anche per tutti gli altri giocatori che potrebbero schierarsi dalla loro parte. Tali negatività si traducono presto in richieste ufficiali di trasferimento, scarsa motivazione in campo o rifiuti a rinnovare il contratto, in una reazione a catena che potrebbe trasformare una stagione fantastica in una tragedia.

Acquistare un buon giocatore nella fascia 24-28 anni è praticamente impossibile

L’introduzione della pagina con tutti i tweet si dimostra al passo con i tempi tanto quanto indifferente. Ogni azione della società o di rilievo in generale viene citata da alcuni tweet e hashtag che tengono aggiornati sull’andamento del mondo calcistico e sulla reazione dei tifosi ai propri acquisti e risultati. Lo script è piuttosto scontato e spesso si articola su tre tweet rispettivamente a favore, contro e incerto rispetto alla scelta fatta, mentre è in grado di fornire perle come l’interesse a prendere Brozovic per 67 milioni a dispetto dell’acquisto di Icardi per 27,5 milioni.
Questo introduce l’ennesimo cambiamento invisibile ma determinante di FM17: cifre ridicole, stipendi da far impallidire il contratto di Pellè e proposte che arrivano a chiedere persino dieci volte tanto il valore di mercato del giocatore. Acquistare un buon giocatore nella fascia 24-28 anni in FM17 è praticamente impossibile a meno di sborsare 50-60 milioni di euro, e anche dopo bisogna convincerlo ad accettare tra promesse, stipendi faraonici e bonus per l’agente degni di Raiola.
Le soluzioni sono solo due: affidarsi alle vecchie glorie se siete giocatori a breve termine, investire sui giovani prodigio se optate per un save a lungo termine. Come ogni edizione anche FM17 vanta alcuni ragazzini ad alto potenziale in grado di rivelarsi dei palloni d’oro nel giro di qualche stagione, quindi piuttosto che vendere tutta la squadra per comprare Pogba potrebbe essere più conveniente crescerne un paio in casa per il bene delle casse della società.

non mantenere le promesse rischia di distruggere il morale dell’intera squadra

Brutto a dirsi, ma le novità di FM17 sembrano finire qui. Negli anni precedenti la corrispondenza tra beta pre lancio e versione finale è stata quasi totale e viene difficile immaginare che stavolta andrà diversamente. Le novità sono poche e poco influenti, forse superate dai cambiamenti in negativo di alcuni aspetti come i troppi infortuni e i trasferimenti impossibili. La nuova grafica 3D diventa così un fiocco bellissimo su un regalo riciclato, un FM16 risistemato per l’occasione e aggiornato più nell’aspetto che nei contenuti. Ciò non cancella gli elementi positivi che già dall’anno scorso lo rendono un manageriale calcistico profondo e longevo, ma gli utenti meno accaniti troveranno difficoltà a giustificare la spesa per quello che potrebbe benissimo essere un DLC, nella speranza che nel frattempo la versione finale possa risolvere gli eccessi già citati.

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