In conclusione
Giudicare correttamente un titolo prevalentemente online non è mai un’impresa facile, soprattutto quando si tratta di un prodotto dagli equilibri così fragili. Abbiamo speso decine di ore nell’Alpha, altrettante ore nella Beta e una buona ventina nel prodotto definitivo; difficile, a questo punto, che For Honor possa ancora nasconderci qualcosa. Conoscendolo ormai come le nostre tasche, siamo riusciti a carpirne pregi, difetti e persino le problematiche future a cui più probabilmente mostrerà il fianco.
Il combat system ci aveva convinto fin dal primo giorno e, quindi, non possiamo far altro che ribadire ancora una volta come Ubisoft vada premiata anche già solo per il coraggio di reinventarsi. “Coraggio”, forse, è proprio la parola chiave di questo For Honor. Dopotutto, non condivide quasi nulla con colleghi e concorrenti: tutto ciò che vedete, è probabile che l’abbiate visto per la prima volta proprio qui. Questo, ovviamente, è anche una grossa arma a doppio taglio. Abbandonare stilemi classici e funzionanti è sempre una scommessa piuttosto grossa e, ovviamente, meglio copiare un capolavoro indiscusso che crearsi una struttura da zero e rischiare poi di fallire. For Honor, in ogni caso, vince e – per larga parte – convince.
Porta con sé dei vecchi problemi che, purtroppo, non vuole e non può più risolvere. Le battaglie più grosse diventano facilmente teatri confusionari, mentre il sistema di mira svantaggia troppo chi si ritrova in inferiorità numerica. Ma all’infuori di questo, considerati anche i precedenti tracciati da Rainbow Six, siamo sicuri che il team finirà comunque per supportarlo – e migliorarlo – a lungo. Aspettiamoci in futuro novità, nuove mappe e magari anche bilanciamenti vari: sicuro come la morte, il For Honor che abbiamo ora davanti è solo la punta di un iceberg ben più imponente.
Come sempre, però, la parola finale va agli utenti. Saranno loro a sancirne un eventuale successo, e saranno sempre loro a decidere se popolare o meno i server di gioco. Ubisoft è partita col piede giusto, certo, ma solo nei prossimi mesi potremo capire quanto siano realmente lunghe le gambe di questo profondo e violento simulatore di battaglie medievali.
