Sembra di raccontare una di quelle tipiche scene di un generico blockbuster americano in cui si rintracciano i cattivi utilizzando sofisticate tecnologie di riconoscimento, ma quanto successo in Francia è tutto vero. Il Governo Francese, tramite un sofisticato software che utilizza il deep learning, è riuscito a scovare più di 20mila piscine tenute nascoste e non dichiarate al fisco. Altro che Person of Interest.
Per rintracciare questi evasori fiscali il software utilizzato ha analizzato una moltitudine di immagini aeree cercando alcuni segni rivelatori della presenza di piscine come ad esempio aree blu nei cortili. In seguito i funzionari governativi hanno utilizzato un codice specifico per identificare queste case dotate di piscina e rintracciare il loro indirizzo. Infine, esaminando i dati presenti in un database, si è verificato se queste installazioni sono segnalate o meno al fisco.
Il motivo dietro questa caccia alle piscine è molto semplice. I miglioramenti alla casa, come l’aggiunta di una piscina, ne accrescono il valore ma anche le tasse che i proprietari devono versare. Ad esempio, una piscina di 30 metri quadrati in media può far guadagnare fino a 200€ in più all’anno. Di norma i proprietari di immobili sono tenuti a dichiarare queste costruzioni. Purtroppo capita che ogni tanto qualche furbetto non lo faccia ed è qui che entra in gioco il software utilizzato dal governo francese.
In totale il software ha rintracciato ben 20.356 piscine “segrete”. Questo si è tradotto in 10 milioni di euro di tasse non pagate che le autorità del governo potranno ora recuperare. Quando il programma funzionerà in tutto il paese si stima che questa cifra supererà i 40 milioni di euro di tasse non pagate.
Il software utilizzato in Francia è stato realizzato da Google e Capgemini e, al momento attuale, ha un tasso di errore stimato del 30%. Allo stato attuale però ci sono ancora alcuni spigoli da smussare: i pannelli solari ad esempio potrebbero venire scambiati per piscine e, se queste sono circondate da alberi o immerse nell’ombra potrebbero non venire rilevate.
Insomma, ci troviamo di fronte all’ennesima dimostrazione di come l’IA risulti d’aiuto in molti aspetti della nostra vita. Recentemente abbiamo assistito a come un software realizzato nei laboratori Google permetterà di eliminare il rumore alle nostre fotografie, rendendole quasi perfette.
Che sia l’inizio di un fututro in cui l’IA sarà parte integrante delle nostre vite? Voi cosa ne pensate? Fatecelo sapere lasciando un commento!
Fonte: The Register