Alla Gamescom 2015 abbiamo provato Mad Max, il nuovo open world di Warner Bros ispirato ai film della serie Interceptor, poi continuata appunto col nome di Mad Max e tornata recentemente al cinema con il reboot Fury Road.
Seppur ambientato nello stesso mondo, il titolo che abbiamo visto oggi vanta una storia, un personaggio e un’auto (elemento importantissimo nel gioco) totalmente originali, alle prese però con lo stesso tipo di criminali selvaggi fuori di testa.
Prima di iniziare, la demo ci ha concesso di personalizzare la nostra auto dal punto di vista della guida (modificare pezzi per migliorare accelerazione, velocità, sterzata, ecc…) e del combattimento (armi, corazza, ecc…). Tra le armi disponibili l’arpione, ottimo per colpire le ruote delle auto nemiche e rimuovere corazze, il lanciafiamme laterale, posizionato sulle ruote anteriori e letale per i veicoli di fianco al protagonista, una sorta di granata e infine il classico shotgun. Durante la guida è anche possibile scambiarsi con il proprio compagno e passare a una modalità cecchino utile per esaminare la situazione o colpire a grandi distanze.
Prima di iniziare, la demo ci ha concesso di personalizzare la nostra auto dal punto di vista della guida e del combattimento.
Una volta avviata la demo abbiamo subito a che fare con alcuni nemici: guidare e combattere insieme non sembra semplicissimo, soprattutto perché muovere l’auto tra le dune del deserto risulta complicato (come è giusto che sia), ma per fortuna il sistema di mira attiva un rallentamento in grado di dare ai giocatori il tempo di poter colpire senza che il tutto diventi frustrante. Uno degli obiettivi prevede la conquista a piedi di un punto d’interesse dal quale prendere una mongolfiera e ottenere così una “mappa” della zona, ma proprio al momento clou una tempesta di sabbia ci sorprende costringendoci a tornare di corsa alla nostra auto, apparentemente il luogo più sicuro in questi casi. Le tempeste sembrano essere un evento casuale e hanno un grande impatto soprattutto sul combattimento in velocità.
Il combattimento a mani nude è indietro rispetto a quelli di altri giochi action, con delle animazioni che non sbalordiscono.
Scampata la tempesta raggiungiamo il vero obiettivo, ovvero la fortezza di Pink Eye dalla quale dovremmo ottenere delle informazioni, se non fosse che l’attacco di una fazione nemica non stia avvenendo proprio in quell’istante. Pink Eye ci serve viva e dunque inizia una breve sessione a obiettivi dove bisogna mettere fuori uso le catapulte nemiche.
Fatto questo inizia la vera parte a piedi, scesi dall’auto ci infiltriamo nei sotterranei per ottenere accesso alla fortezza e proseguiamo rimuovendo trappole ed eliminando nemici.
Dopo qualche minuto il nostro tempo giunge al termine, ma quanto provato ci permette di farci un’idea anche sul fighting system e sull’apparato tecnico.
Le tempeste sembrano essere un evento casuale e hanno un grande impatto soprattutto sul combattimento in velocità.
Il primo, almeno fino ad ora, risulta rudimentale ma “efficace”: non è chiaro quanto Mad Max voglia essere hard core, ma questo sistema basato sulle armi intercambiabili si adegua allo stile del gioco e funziona, seppur senza esaltare.
Il combattimento a mani nude è indietro rispetto a quelli di altri giochi action, con delle animazioni che non sbalordiscono e il classico “colpisci senza pietà e ogni tanto contrattacca”. Nessuna preparazione né attenzione in particolare, ci si lancia nella mischia e si sfrutta la superiorità generale (sia in auto che a piedi).
Ci riserviamo di valutare il frame rate, seppur il gioco sia ormai a nemmeno un mese dall’uscita: qualche calo di fluidità si vede ma sarà la versione finale a dare il verdetto definitivo. Il problema è che in generale la realizzazione tecnica non è da urlo, soprattutto per quanto riguarda animazioni dei personaggi e grafica in-game; non che il risultato sia scadente, ma la generazione attuale ci ha mostrato che si può fare molto meglio.
In poche parole Mad Max non è affatto male: da fuori non mostra nulla di eclatante ma controller in mano si rivela divertente e spinge il giocatore a continuare verso la prossima missione. L’hands-on della Gamescom ci impedisce di valutare l’ampiezza dell’open world, la caratterizzazione dei personaggi e la trama, ma finora la fiducia è conquistata in attesa di vedere a gioco finito quel balzo tecnico e narrativo in avanti che reputiamo necessario.
Per scoprirlo non ci resta che aspettare il 4 Settembre 2015 quando Mad Max uscirà per PS4, Xbox One e PC.