
Nonostante sia uno degli autori fantasy più celebrati di sempre, George R.R. Martin continua a essere bersaglio di critiche per non aver ancora concluso la saga di A Song of Ice and Fire, da cui è nata la serie HBO Game of Thrones. L’ultimo romanzo, La Danza dei Draghi, risale al 2011, e da allora il silenzio editoriale si è trasformato in una delle più celebri impasse letterarie della storia recente. Ma ora, a esprimere la propria frustrazione in modo tutt’altro che velato, è un collega illustre: Andrzej Sapkowski, autore della saga di The Witcher.
“Io mantengo le promesse”: la stoccata dell’autore di The Witcher
Durante un panel al festival del libro di Opole, Sapkowski ha aperto il suo intervento con una frase che sta già facendo discutere: “Scriverò qualcos’altro. Tranquilli. Non c’è nulla da temere. E a differenza di George R.R. Martin — che, tra l’altro, conosco di persona — quando dico che scriverò qualcosa, lo faccio davvero”.
Una frase che, sebbene pronunciata con ironia, nasconde un certo fastidio per l’eterna attesa che circonda l’epilogo della saga di Martin. Tuttavia, l’autore polacco non si limita alla provocazione, ma esprime anche comprensione per la difficile posizione del collega americano.
L’influenza negativa di Game of Thrones sull’autore
Sapkowski ha spiegato di capire Martin, soprattutto dopo il modo in cui Game of Thrones ha superato i romanzi concludendo la storia prima che venisse scritta. “Se qualcuno avesse fatto una cosa del genere con me, realizzando una serie basata sui miei libri e andando oltre quello che avevo ancora da scrivere, mi chiederei anch’io se ha senso continuare”.
Secondo l’autore, la decisione della HBO di proseguire senza il materiale originale avrebbe potuto compromettere l’entusiasmo dello scrittore, rendendo quasi superflua la pubblicazione dei capitoli finali. “Adattare ciò che esiste è un diritto sacrosanto dell’autore. Ma adattare ciò che non esiste ancora, inventare a partire da qualcosa di incompleto, è semplicemente indecente”.
La teoria: Martin avrebbe perso l’entusiasmo
La critica velata lascia spazio a una riflessione più ampia: “Martin non sta più scrivendo, probabilmente perché si è offeso per la continuazione televisiva. Ma scommetto che non ha restituito i soldi. E non lo avrei fatto nemmeno io”.
Una battuta, sì, ma che sottolinea come il fallimentare finale della serie HBO possa aver spezzato l’ispirazione di Martin. Da allora, lo scrittore si è dedicato ad altri progetti, tra cui una rivisitazione animata della storia di Ercole, senza mai riprendere concretamente in mano le redini della saga.
Martin tra procrastinazione e affetto dei fan
Molti fan ormai hanno accettato la possibilità che la saga non avrà mai una conclusione scritta. Tuttavia, il legame con i lettori resta forte: recentemente, un gruppo di appassionati ha inviato a Martin una raccolta di quasi mille lettere di ringraziamento, a testimonianza dell’impatto duraturo dei suoi romanzi.
Sapkowski e il successo globale di The Witcher
Anche Sapkowski conosce bene il mondo delle trasposizioni. Prima della celebre trilogia videoludica targata CD Projekt Red, The Witcher era già stato adattato in Polonia con un film, una serie TV e soprattutto due videogiochi: The Witcher e The Witcher 2: Assassin of Kings. Ma il vero salto internazionale è arrivato con il videogioco The Witcher 3: Wild Hunt nel 2015 e, successivamente, con l’adattamento Netflix, oggi giunto alla quarta stagione (senza Henry Cavill, sostituito da Liam Hemsworth).
Interrogato sulla qualità di questi adattamenti, l’autore preferisce mantenere il silenzio: “Appaio nei titoli di coda. Quindi, se dico qualcosa di positivo, penserete ‘eh certo, si elogia da solo’. E se dico qualcosa di negativo, mi darete dell’idiota. Quindi non dirò nulla”.
Il ritorno di Geralt nel nuovo libro
Sapkowski ha chiuso la saga nel 1999 con La Signora del Lago, ma è tornato a sorpresa nel 2013 con La Stagione delle Tempeste. Ora è di nuovo al lavoro su Crossroads of Ravens, prequel ambientato ai tempi in cui Geralt ha appena concluso l’addestramento a Kaer Morhen. Il libro è già uscito in Polonia e arriverà a livello internazionale entro la fine del 2025, portando nuova linfa all’universo del Lupo Bianco.
Fonte: Redanian Intelligence















