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Ghost Recon: Wildlands – Hands On Beta

4 Cambiamento perenne

La saga di Ghost Recon si è evoluta così tante volte, nel corso del suo ciclo vitale, che è ormai difficile trovargli un unico marchio distintivo. Certo, ci sono le unità speciali che danno il nome al gioco, c’è la cura maniacale dell’armamentario e in ogni sua componentistica, ma ogni volta che ci ritroviamo per le mani un nuovo episodio, dobbiamo ammetterlo, non sappiamo più cosa aspettarci. Ecco, Wildland non fa alcuna differenza.

La politica di Ubisoft, da un po’ di tempo a questa parte, è quella della trasparenza più totale. È difficile che si arrivi al day one di un gioco attesissimo senza averlo potuto provare almeno una volta. È successo solo ultimamente con For Honor e prima ancora con The Division, ed ecco che ci ora ci ritroviamo nella Bolivia dei narcotrafficanti, con il delicato compito di sradicare il cartello locale, consegnare alla giustizia i suoi agenti e, in linea di massima, far saltare in aria tutto ciò che ci capita a tiro, anche già solo per sport.

Ghost Recon: Wildlands si trasforma in un prodotto adatto a tutti i palati; c’è azione, c’è esplorazione, ci sono oggetti e abilità da migliorare e – sopratutto – c’è un senso di affiatamento forte e coeso. Questo episodio, come prima e più di prima, premia i team più affiatati e regala missioni progettate appositamente per i gruppi più numerosi, pur senza mai settare alcun paletto. Mai come in questo caso, “chi non gioca in compagnia, o è un ladro o è una spia”. Del cartello, magari.

Ghost Recon: Wildlands si trasforma in un prodotto adatto a tutti i palati; c’è azione, c’è esplorazione, ci sono oggetti e abilità da migliorare e – sopratutto – c’è un senso di cameratismo forte e coeso.

3 Ricognizione in mondo aperto

Wildlands cammina su quella sorta di “percorso unico” che Ubisoft ha tracciato per ogni sua saga maggiore. È ormai indubbio come, a parte rare eccezioni, l’intenzione della casa francese sia quello di riunire ogni serie sotto un’unica, grande idea, soprattutto a livello di meccaniche. Chi aveva definito Wildlands come un “The Division nella foresta”, in realtà, non ci era andato poi così lontano.

Non solo, si riescono chiaramente a distinguere molti altri elementi presi in prestito da altri suoi colleghi, ed è forse questa la cosa che più ci ha sorpreso. Una Beta non è certo paragonabile al gioco intero, ma la mole di attività in-game – principali e non – ha già da ora dell’incredibile. Da non sottovalutare, poi, anche le infinite possibilità strategiche che ne conseguono.

Il filmato introduttivo è un resoconto veloce di tutti gli avvenimenti principali del mondo di gioco. Il nostro obiettivo è semplice: infiltrarci nella periferia boliviana, allearci con i ribelli locali e far cadere il cartello dei Santa Blanca con ogni metodo possibile. Inutile precisarlo, la nostra missione è tutt’altro che ufficiale, quindi non aspettiamoci aiuti dagli Stati Uniti o da qualunque altro ente governativo. Equipaggiamento e alleati andranno recuperati sul posto, così che il tutto possa riassumersi in una missione dietro le linee nemiche delicata come non mai, dal cui esito possono dipendere le vite di molte persone. Compresa la nostra.

La mappa di gioco offerta da questa versione di prova è davvero sconfinata. Dando un’occhiata a quella completa, però, ci accorgiamo di come ci stavamo muovendo solo in un piccolo frammento di quello che poi sarà il mondo intero. Parliamo di chilometri e chilometri di terre sconfinate, intervallate da piccoli insediamenti civili e magazzini ormai trasformati in basi operative dei narcotrafficanti. Saper riconoscere al volo amici e nemici è un’abilità che si acquisisce in poco tempo, ma altrettanto vitale è imparare a muoversi nei vari territori nella maniera più saggia possibile.

Guidare un SUV e arrivare in pompa magna in una piazza cittadina è un tipo di teatralità che punisce la stragrande maggioranza delle volte, mentre optare per un basso profilo potrebbe ben presto diventare il vostro vero asso nella manica. Ci si può davvero sbizzarrire: la struttura delle missioni premia la fantasia, e risulta apertissima a qualunque tipo di lettura e giocatore, da colui che preferisce appostarsi dalla lunga distanza a chi si fa strada tra i nemici coltello tra i denti, da chi salta in strada con le armi spianate a chi preferisce organizzare l’attacco con precisione millimetrica.

Torneranno infatti utilissimi binocoli e droni – come ormai accade in molti altri giochi simili – per imprimere a schermo posizione e dati delle varie milizie, così da poterne tenere traccia in qualunque momento.

la struttura delle missioni premia la fantasia, e risulta apertissima a qualunque tipo di lettura e a qualunque giocatore, da colui che preferisce appostarsi dalla lunga distanza a chi si fa strada tra i nemici coltello tra i denti, da chi salta in strada con le armi spianate a chi preferisce organizzare l’attacco con precisione millimetrica.

2 Peggio soli, che mal accompagnati

Inutile dirlo, il gioco dà il meglio di sé in compagnia di amici in carne e ossa. Vero, l’Intelligenza Artificiale – quella alleata, almeno – ci è sempre sembrata all’altezza della situazione, ma coordinarsi con veri esseri umani è tutta un’altra cosa. La possibilità di puntare i nemici con tag diversi, tra l’altro, ci permette in qualche modo di comunicare con i compagni di squadra anche tramite segnali, nel caso mancasse l’headset. Ad esempio, potremmo rendere chiaro fin dall’inizio quale soldato stiamo puntando, così da permettere agli altri di regolarsi di conseguenza.

Un team affiatato, anche in caso di rianimazione dei compagni, è vitale per la vittoria. Le sfide non sono chissà quanto insormontabili, neanche alla difficoltà più elevata, ma ritrovatevi in squadra con giocatori egoisti e – ve lo assicuriamo – avrete poi bisogno di uno psicologo. Wildlands, quindi, finisce anche un po’ nel limbo di quei titoli che – senza le giuste persone al fianco – rischia solo di peggiorare: il consiglio spassionato è quello di pensarci bene, prima di fare squadra con dei perfetti sconosciuti. Il drop-in/drop-out, tra l’altro, funziona alla grande, permettendo a chiunque di unirsi a partite randomiche senza la costrizione di doverne far parte fin dal principio. I compagni guidati dall’IA, sempre che siamo d’accordo, potranno quindi essere sostituiti da amici in qualunque luogo e momento.

Le attività con le quali tenersi impegnati sono molteplici, dalla semplice liberazione di avamposti vari al salvataggio di ostaggi, dall’esplorazione di specifiche aree per sbloccare nuovi pezzi d’armamentario al recupero di materiali utili alla causa. La densità dei punti d’interesse, in questo senso, è piuttosto soddisfacente, e raramente capiterà di percorrere chilometri e chilometri di strada senza incappare in qualche questione secondaria sul cammino. Fantasia e personalizzazione sono le due principali parole chiave, anche grazie a una meccanica di potenziamento dell’equipaggiamento che non ha nulla da invidiare a quella di un vero gioco di ruolo e a un editor del personaggio vasto al punto giusto.

Tecnicamente, siamo su livelli abbastanza alti. Nonostante qualche animazione non al top e un sistema di guida in alcuni casi eccessivamente irrealistico, il colpo d’occhio è assolutamente fantastico. Il panorama rurale boliviano mozza il fiato e i server, almeno da questo primo stress-test, sembrano fare il loro lavoro.

Il drop-in/drop-out, tra l’altro, funziona alla grande, permettendo a chiunque di unirsi a partite randomiche senza la costrizione di doverne far parte fin dal principio.

1 In conclusione

Difficile che da Ghost Recon: Wildlands esca fuori un capolavoro, ma un nuovo punto di riferimento per il genere sì. La Beta, pur nel suo piccolo, ha messo a cuocere tantissima carne, e dubitiamo che qualcosa possa andare chissà quanto storto, quando il gioco raggiungerà i negozi. L’infrastruttura online sembra funzionare alla grande, così come il gameplay, pur risultando un pelo derivativo e – forse – non sempre molto variegato.

Di cose da fare ce ne sono tante e, ne siamo certi, si trasformerà ben presto nella scelta definitiva per chiunque voglia intraprendere una grande avventura militare in compagnia di uno, due o tre amici in carne e ossa. Le possibilità tattiche sono praticamente infinite e, in caso di ulteriore perfezionamento della linea di difficoltà – a occhio, troppo bassa – e di un’Intelligenza Artificiale nemica fin troppo basica, potremmo ritrovarci tra le mani una vera e propria perla.

I fan di vecchia data, però, sono avvisati. Wildlands traccia una spessa linea di confine con tutto ciò che la saga ha rappresentato in passato; approcciatevi a lui con cautela e con la mente libera da ogni aspettativa o pregiudizio, o rischierete di trovare – nei tanti cambiamenti – solo altrettanta delusione.

Tom Clancy's Ghost Recon Wildlands | Single Player Gameplay Walkthrough | PS4

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