Home Gallery Ghost Recon: Wildlands – recensione

Ghost Recon: Wildlands – recensione

ghost recon wildlands

1 Benvenuti in Bolivia

“Che peccato, che peccato…”, come recitava un famoso giullare di corte in un’opera videoludica ormai più di una decade fa, è un vero peccato che il ritorno di Ghost Recon avvenga proprio nel mese di marzo 2017, pregno di titoli non solo grandiosi, ma destinati a rimanere nella storia. Già, perché purtroppo lo sparatutto tattico open world del filone Tom Clancy meriterebbe più attenzione di quella che effettivamente otterrà: volete scoprire perché?

Wildlands è il primo capitolo della fortunata saga creata da Ubisoft su questa generazione di console, anche se in realtà non si tratta di un vero e proprio seguito: come suggerisce il sottotitolo, l’ambientazione non è più il classico scenario di guerriglia urbana che da sempre caratterizza la serie, bensì le sconfinate terre selvagge boliviane.

Anche il plot, infatti, si discosta nettamente dai predecessori: in qualità di soldati Ghost, il meglio che gli Stati Uniti abbiano da offrire alla causa, il compito dei protagonisti è quello di distruggere passo dopo passo il cartello di Santa Blanca, un’organizzazione criminale dedita al narcotraffico (e non solo) che ha ormai messo in ginocchio l’intero paese, grazie al carisma del “jefe”, colui che comanda il gruppo, El Sueño.

2 Un nuovo inizio

La vera svolta rispetto al passato è però tutta nell’approccio al gioco, tramutato da sparatutto tattico a sparatutto open world: possiamo affermare con assoluta certezza che, al momento, non esista un altro titolo con le caratteristiche di Ghost Recon Wildlands, capace di racchiudere nell’esperienza di gioco fasi da puro TPS tattico in un contesto libero ed esplorabile a piacimento.

Una volta creato il proprio personaggio (con una vastissima gamma di personalizzazioni, tanto di cappello a Ubisoft Italia che ha gestito il tool) si viene catapultati a Itacua, la prima delle 21 regioni della Bolivia ricostruita abbastanza fedelmente all’interno del gioco. Le prime missioni sono già lì ad aspettarci, ma proseguendo con quelle della storia si sbloccano sempre più possibilità e attività disseminate per la mappa: missioni secondarie che richiedono diversi metodi, dall’estorsione di informazioni ai pesci piccoli fino al recupero di un elicottero, il dirottamento di un convoglio del cartello e tanto altro.

Ghost Recon: Wildlands SI DIFFERENZIA FORTEMENTE DAI CAPITOLI CHE L’HANNO PRECEDUTO

Altre attività caldamente raccomandate, nonché obbligatorie da un certo punto in poi, sono la raccolta di informazioni, necessarie per scoprire i punti deboli del Santa Blanca e sbloccare di conseguenza nuove missioni della storia, principalmente legate ad abbattere tutti i “buchones”, gli emissari di El Sueño, cercando di scalare la piramide fino al boss dei boss.

Molto spesso capita di trovare armi e altre cose utili sparse per le varie regioni, come i punti abilità o le risorse: le due cose, messe insieme, costituiscono il sistema di miglioramento del proprio avatar, andando a guadagnare sempre più opzioni e migliorie al proprio arsenale o alle vere e proprie abilità, una mira più stabile, una maggiore resistenza ai proiettili e così via.

3 Pad alla mano?

Spendiamo qualche parola per il gameplay vero e proprio, partendo da una verità che potrebbe far storcere il naso ai fan della serie: Wildlands non è paragonabile ai vecchi Ghost Recon. La componente estremamente tattica che richiedeva perfetta coordinazione tra i membri del team è molto meno marcata, lasciando spazio a una gestione delle operazioni più arcade e votata al divertimento, a discapito del realismo. Intendiamoci: per quanto riguarda le armi, da sempre fiore all’occhiello della saga, è stato svolto un ottimo lavoro, anche qui con una vasta gamma di fucili d’assalto, da cecchino, mitragliatori, shotgun e tanto altro, a loro volta modificabili nelle parti, sia come componentistica che esteticamente.

Il problema è nello svolgimento delle missioni, in primis per la presenza del drone, un accessorio che rende davvero troppo semplice stanare e marcare i nemici, rendendoli visibili a tutto il team, team che a sua volta, se controllato dall’IA e non da compagni umani, è dotato di capacità fuori dal comune, in grado di abbattere interi gruppi nemici senza permetterci di sparare un solo proiettile.

Anche la fisica dei veicoli è quanto di più lontano ci sia dalla realtà: il titolo dà la possibilità di esplorare la Bolivia attraverso automobili, moto, barche ed elicotteri, e anche se probabilmente è stata una scelta ben precisa per risparmiare tempo e permettere di esplorare le lande selvagge, vedere un camion di diverse tonnellate scalare un sentiero in pendenza senza alcun problema fa abbastanza sorridere.

Wildlands è chiaramente pensato per essere affrontato in cooperativa, solo così riesce a esprimere il suo pieno potenziale

Wildlands, in ogni caso, è chiaramente pensato per essere affrontato in cooperativa, solo così riesce a esprimere il suo pieno potenziale: durante la nostra prova (proprio in co-op a due giocatori) abbiamo constatato quanto migliori l’esperienza giocando con un compagno umano. Scorrazzare per le varie località a bordo di due moto, lanciarsi in inseguimenti a tutta velocità con uno che guida e l’altro che spara e organizzare le tattiche d’assalto, il tutto parlando tramite microfono, è il modo migliore per godersi il titolo, e siamo certi che in tre o quattro sia anche meglio.

La storia si può giocare tutta in co-op, ma siamo rimasti perplessi da alcune scelte: innanzitutto è possibile unirsi liberamente a qualsiasi partita, anche se vengono affrontate missioni della storia più avanti rispetto a dove siamo arrivati noi, con rischio spoiler del 100%, e secondariamente, le azioni non sono sincronizzate. Nel dettaglio, per proseguire nelle missioni a volte bisogna svolgere un’azione anche se l’ha già svolta il compagno, nel mentre la cutscene è già partita per lui e noi rimaniamo indietro, oppure bisogna selezionare le destinazioni nella mappa anche se sono già state selezionate dal partner, pena il non vedere il percorso da seguire.

Si tratta di piccolezze, ma che nel complesso possono dare fastidio, soprattutto vista l’ottima longevità del gioco, che ci terrà incollati per un centinaio di missioni della storia più le secondarie e le altre attività, portando via almeno una trentina di ore prima di vedere i titoli di coda.

4 Paesaggi da cartolina e Luca Ward? Per me è sì!

Il lato tecnico ha degli evidentissimi alti e bassi: i modelli poligonali dei personaggi, sia i principali che gli NPC, non godono di grandissimo dettaglio, così come gli interni delle strutture, realizzati con texture ed elementi che rimandano ad almeno una generazione fa.

Tutta un’altra storia per quanto riguarda le ambientazioni, realizzate con estrema cura: nel corso dell’esplorazione è possibile scorgere ben 21 regioni a loro volta caratterizzate da tanti ecosistemi diversi, dalle giungle paludose alle lande innevate, fino alla costa boliviana e così via, paesaggi che su PS4 Pro rendono ancora più giustizia all’ottimo lavoro svolto da Ubisoft.

Il comparto audio gode di un doppiaggio italiano di livello stellare, guest star il grandissimo Luca Ward, nei panni di El Sueño, ma anche i suoi colleghi non sono certo da meno: l’unico neo è rappresentato dalla fastidiosissima radio presente in ogni auto boliviana, che vi farà venire voglia di lanciarvi da un burrone pur di non doverla più sopportare, e non si può nemmeno cambiare frequenza! Per fortuna, però, si può spegnere del tutto.

5 Comprare o non comprare?

A chi consigliare, quindi, Ghost Recon Wildlands? Innanzitutto, a chi cerca un’esperienza open world con un’impronta diversa dal solito, soprattutto se accompagnata da qualche amico online pronto a condividere le avventure boliviane. Se non si ha qualche compagno con cui giocarlo, il titolo perde davvero molto, ma non per questo non merita una possibilità: come già detto all’inizio dell’articolo, fosse uscito in un periodo meno concitato, sarebbe stato un must have assoluto. Considerato però che i videogiochi non hanno data di scadenza, nulla vieta agli indecisi di recuperarlo più avanti, no?

Tom Clancy’s Ghost Recon Wildlands : Trailer di Lancio

RASSEGNA PANORAMICA
Voto:
8.5
ghost-recon-wildlands-recensione<strong>PRO</strong><br> -Ambientazioni da urlo.<br> -Tantissime missioni e attività.<br> -Divertentissimo in co-op.<br> <strong>CONTRO</strong><br> -In single perde un po' di spessore.<br> -Personaggi realizzati approssimativamente.<br>

3 Commenti

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here

Exit mobile version