Tra le tantissime uscite di questo 2023, sicuramente ci sono dei graditi ritorni e anche Capcom ha voluto dire la sua, riproponendo Ghost Trick: Phantom Detective di Shu Takumi, già creatore di Ace Attorney, con una nuova veste grafica, un gameplay attualizzato e interfaccia rivista e corretta. Buona lettura con la nostra recensione della versione per Nintendo Switch.
Ghost Trick: Phantom Detective è un avventura atipica che prende corpo nello scorrere di una sola notte. Il protagonista Sissel dovrà venire a capo del suo omicidio e anche voi dovrete capire le intricate trame che ci celano dietro questo evento e non solo. La cosa che però non vi abbiamo ancora detto è che lo farete nei panni del fantasma di Sissel e avrete a che fare con una doppia realtà, quella materiale e quella del regno dei morti. Una condizione esistenziale che non vi consente di interagire direttamente con il mondo di gioco e con gli altri personaggi coinvolti nelle indagini, se non esercitando i vostri “ghost trick“.
Un avvio di narrazione piuttosto inusuale che ha garantito al team di sviluppo di imbastire una sceneggiatura piena di colpi di scena, ma anche spunti di riflessione sulla morte, sulla vita e sul valore del perdono. Insomma, quella che appare una trama leggera e surreale diventa una storia che non si limita a intrattenere il giocatore, ma che offre anche strati di profondità inaspettata. Ghost Trick per la sua natura profondamente narrativa, si fonda su un corpus di battute e scambi dialogici particolarmente brillante che si arricchisce di animazioni e caratterizzazioni prettamente estetiche che riescono a definire con buona mano, ogni singolo attore coinvolto, dall’istrionico Ispettore Cabanela al fin troppo entusiasta cagnolino Missile.
Se siete interessati a giochi che costruiscono la propria ragion essere su misteri polizieschi da risolvere, Ghost Trick offre una intricata ma ben ragionata trama che vi metterà sempre nelle condizioni di dover seguire il filo degli eventi senza alcun tipo di forzatura o lungaggini, complice anche la capacità di saper offrire situazioni divertenti o strambe che alleggeriscono i ritmi serrati offerti dall’opera.
Ghost Trick Phantom Detective – Gameplay
Il cuore del gameplay batte per la risoluzione di enigmi ambientali con tratti da punta e clicca, attraverso l’esercizio dei ghost trick che si traducono nella manipolazione di oggetti di scena con il quale far accadere eventi specifici nel mondo reale. Infatti, il giocatore può fare uno switch istantaneo tra mondo dei vivi e quello dei morti, interagendovi in base alle necessità come il salvare una vita o scoprire indizi utili all’investigazione in atto. A un certo punto, il gameplay prevede un ampliamento delle possibilità di interazione grazie all’inserimento di companion che hanno poteri diversi dai nostri, come il cane Missile che ha un raggio di navigazione dello scenario più ampio del nostro.
L’accesso ai vari scenari di gioco, avviene con l’attraversamento delle linee telefoniche cittadine e questo può avvenire solo ed esclusivamente dopo aver scoperto il numero dell’utenza. Proprio per questo è disponibile un vero e proprio elenco da consultare, consentendo sempre l’accesso al livello di gioco che quando non coinvolto da eventi di trama, ha quasi sempre qualche scenetta o dialogo strano da vedere o leggere.
La complessità degli enigmi da risolvere tende a non essere particolarmente spinta, ma non si caratterizza da disarmante facilità. Tant’è che nelle missioni di salvataggio avrete un tempo limite di quattro minuti per venirne a capo. Questa particolare meccanica si sostanzia narrativamente in un ritorno nel passato, per evitare la dipartita di uno dei tanti personaggi che animano le vicende di trama e vi spiega, con cut-scene dedicate, cosa sia successo al povero malcapitato di turno per poi lasciarvi campo libero nel tentare di impedire che il triste evento faccia il suo corso. Un complesso di meccaniche semplici ma incisive che fanno emergere dinamiche ludiche sempre divertenti, non scontate e godibili. Questa riedizione prevede anche i sottotitoli in lingua italiana e il riarrangiamento di tutte le musiche originali, oltre alle concept art mai pubblicate in precedenza.
Conclusioni
Ghost Trick si conferma essere un’avventura poliziesca e puzzle di grande qualità che ora può farsi conoscere anche presso una nuova generazione di giocatori che non ne hanno potuto godere ai tempi del Nintendo DS.
Grazie alla brillante scrittura che riesce a offrire anche spunti di riflessione e un puzzle design intelligente, non possiamo che consigliarlo a tutti coloro in cerca di un investigativo a enigmi punta e clicca di tutto rispetto che tiene ancora botta a distanza di dieci anni dalla sua prima pubblicazione.