Sulla grafica chiudo un occhio. Meglio, tutti e due
Di portatile, però, trascina con sé anche il comparto tecnico. Non dimentichiamo come il progetto sia nato infatti nell’ottica PSVita e che la versione PS4 – quella testata, tra l’altro – è un porting tra i più beceri e svogliati. Se su portatile i difetti più grossolani finiscono per mimetizzarsi nelle contenute dimensioni dello schermo, su console maggiore non c’è modo di sfuggirne. I modelli dei personaggi sono tutto sommato salvabili, complice anche un buon design di base, ma ambienti, texture e pulizia generale sembrano essere presi di peso da un titolo PS2, e anche di quelli brutti. È tutto così slavato, povero e grigio che – per chiudere un occhio – servirebbe una forza di volontà che definire ferrea è un eufemismo. Non possiamo neanche dire che tale pochezza serva ad alleggerire il carico del motore e a offrire un’esperienza più fluida e accattivante: il frame-rate, infatti, non si schioda dai suoi 30 fotogrammi per secondo neanche a pagarlo. Insomma, comparto tecnico bocciato in toto. Tutt’altra questione quello sonoro, invece, che vanta soundtrack epiche e al tempo stesso graffianti, con l’unica riserva rappresentata dal doppiaggio occidentale, indubbiamente inferiore a quello originale.
ambienti, texture e pulizia generale sembrano essere presi di peso da un titolo PS2, e anche di quelli brutti.