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God Eater 2: Rage Burst – La Recensione

6 Tre anni dopo gli eventi del capostipite, della pioggia rossa si abbatte sull’Estremo Oriente.

Questa pandemia, conosciuta come “Piaga Nera”, spinge la forza speciale Blood a intervenire. Il pianeta Terra, ormai, non esiste più. Il vento spazzola lande ormai desolate, sullo sfondo si stagliano grattacieli pendenti e abbandonati all’inesorabile scorrere del tempo, i colori sono spenti, il grigio la fa da padrone. La popolazione – o, almeno, quelle poche persone che sono sopravvissute – si è rinchiusa in sporadici insediamenti nella speranza di continuare una vita tranquilla. La colpa di tutto ciò, per una volta, non è imputabile al menefreghismo umano o al suo egoistico desiderio di prevalere sul più debole. Niente bomba atomica o crack bancario, ma una semplice – se così possiamo definirla – invasione ultraterrena. Gli Aragami si sono pian piano insinuati sotto la crosta del pianeta e si sono evoluti fino a diventarne la razza predominante, una vera e propria mente alveare che si muove e agisce nel solo scopo di governare incontrastata. Qui entrano in gioco i God Eater.

l vento spazzola lande ormai desolate, sullo sfondo si stagliano grattacieli pendenti e abbandonati all’inesorabile scorrere del tempo, i colori sono spenti, il grigio la fa da padrone.

5 Nuove aggiunte e vecchi ritorni

Il ritardo con cui God Eater 2 arriva in Occidente è a dir poco criminale. Purtroppo, l’hunting-game fa parte di una categoria che da noi ha preso piede fino a un certo punto, con Monster Hunter che si è ritrovato in qualche modo a capeggiare questo sdoganamento. Vista in questa ottica, non è così sorprendente ritrovarsi per le mani un sequel che – almeno nella sua versione originale – è sbarcato sul mercato orientale ben tre anni fa. Alla fine, è giusto anche fare subito questa precisazione: Rage Burst altro non è che un’espansione di God Eater 2. Non un seguito, non uno spin-off, ma un’esperienza di base allargata dall’introduzione di alcune armi e meccaniche di battaglia, comunque da non sottovalutare. Nel caso non siate possessori di console Nintendo, è possibile che abbiate più volte accusato la mancanza del mostro sacro Monster Hunter; God Eater, pur non raggiungendo le sue vette tattiche e risultando forse un pelo derivativo, si staglia come un’alternativa più che degna nel panorama PlayStation, quasi unica. Il fatto che con l’acquisto di God Eater 2 vi venga regalato anche Resurrection, il primo episodio, aggiunge all’intero pacchetto un valore non da poco.

4 Dal Giappone con furore

La storia, inutile dirlo, è un mero pretesto per tirare di scherma contro gli abomini più inenarrabili. Ci siamo noi, il classico avatar senza voce, faccia o personalità, e c’è l’associazione che recluta fieri cavalieri che possano donare la loro stessa vita in favore della libertà. Entri nel Quartier Generale, fai conoscenza con vari colleghi, nuove reclute, amministratori e inizi l’addestramento. C’è chi ti prende in giro, chi fa del facile nonnismo e chi invece cerca di inculcarti qualche nozione dall’alto della sua spocchiosa esperienza. Insomma, se sembra che stiamo parlando per stereotipi, vi confermiamo che non è colpa nostra. God Eater 2 cerca di inserire una sceneggiatura che faccia da collante tra le varie missioni, ma senza troppe pretese. Purtroppo, i cliché classici del genere sono forti e – per chi è poco avvezzo alle produzioni giapponesi – un bel po’ indigesti. Soprattutto nelle fasi iniziali, la trama è più lenta di quanto ci si possa aspettare, nonostante il notevole filmato introduttivo, con sceneggiatori che finiscono per mettere in primo piano il chiacchiericcio tra i vari protagonisti – spesso insipido – e le informazioni davvero vitali in un’unica fossa comune composta da pagine e pagine di freddi menu. Con il proseguire della trama, fortunatamente, qualcosa inizia a muoversi, con gli innumerevoli stacchi al gameplay che diventano meno pesanti man mano che viene gettata più carne al fuoco.

 

3 Lentamente, ma si ingrana

In verità, la pesante piattezza iniziale non inficia solo la story-line, ma anche il gameplay. I tutorial obbligatori sono davvero ridotti all’osso e, se non si inizia a scavare un po’ da soli, si rischia anche di perdere buona parte della profondità che il titolo offre. God Eater 2 permette di saltare con uno schiocco di dita nel mezzo di decine di campi di battaglia, di falciare aberrazioni di ogni tipologia o grandezza e di reperire sul campo – o dai mostri stessi – materiali per potenziare i propri strumenti di morte, ma il gioco non fa quasi nulla per farcelo notare. Considerata anche la semplicità di fondo, è molto facile finire nel suo vortice e uscirne con la convinzione che God Eater sia, di fatto, un hack ‘n slash senza arte né parte, un mero susseguirsi di obiettivi diversi nella forma ma non nel concetto di fondo. È, di fatto, sbagliatissimo. Vero, God Eater 2 non raggiungerà chissà quali vette di tecnicismo, ma si presenta comunque molto più profondo e strategico di quanto possa sembrare a una prima occhiata. Rage Burst, tra l’altro, rincara la dose ed espande ulteriormente ciò che già si aveva a disposizione, con nuovissime falci equipaggiabili, tecniche finali con cui martoriare anche i mostri più spaventosi e comprimari ai quali potremmo potenziare abilità uniche. L’armamentario, come lecito aspettarsi, è un’importante parte del gioco e – che siano spade o armi da distanza, tra l’altro facilmente interscambiabili – ci ritroveremo a coccolarle e a “sfamarle” come fossero i nostri fidi animali domestici. Il gioco non raggiunge le vette d’eccellenza del più famoso concorrente, ma rischia comunque di bloccarci in un ossessivo mantra da “solo un’altra e poi smetto”. Accettare una caccia dopo l’altra e perdere completamente la cognizione del tempo non sarà poi così irreale, ed è anche per questo motivo che God Eater 2 si adatta così bene alla concezione di console portatile.

God Eater 2 non raggiungerà chissà quali vette di tecnicismo, ma si presenta comunque molto più profondo e strategico di quanto possa sembrare a una prima occhiata.

2 Sulla grafica chiudo un occhio. Meglio, tutti e due

Di portatile, però, trascina con sé anche il comparto tecnico. Non dimentichiamo come il progetto sia nato infatti nell’ottica PSVita e che la versione PS4 – quella testata, tra l’altro – è un porting tra i più beceri e svogliati. Se su portatile i difetti più grossolani finiscono per mimetizzarsi nelle contenute dimensioni dello schermo, su console maggiore non c’è modo di sfuggirne. I modelli dei personaggi sono tutto sommato salvabili, complice anche un buon design di base, ma ambienti, texture e pulizia generale sembrano essere presi di peso da un titolo PS2, e anche di quelli brutti. È tutto così slavato, povero e grigio che – per chiudere un occhio – servirebbe una forza di volontà che definire ferrea è un eufemismo. Non possiamo neanche dire che tale pochezza serva ad alleggerire il carico del motore e a offrire un’esperienza più fluida e accattivante: il frame-rate, infatti, non si schioda dai suoi 30 fotogrammi per secondo neanche a pagarlo. Insomma, comparto tecnico bocciato in toto. Tutt’altra questione quello sonoro, invece, che vanta soundtrack epiche e al tempo stesso graffianti, con l’unica riserva rappresentata dal doppiaggio occidentale, indubbiamente inferiore a quello originale.

ambienti, texture e pulizia generale sembrano essere presi di peso da un titolo PS2, e anche di quelli brutti.

1 Conclusioni

Se dovessimo stilare una classica dei migliori cloni di Monster Hunter, God Eater 2: Rage Burst sarebbe indubbiamente al primo posto. Tattico il giusto, sfaccettato e mai frustrante, questo seguito offre un’esperienza ricca di contenuti e senza troppe pretese, adatta tanto ai fan più sfegatati del genere quanto a chi cerca di avvicinarcisi per la prima volta. La struttura basica, la sceneggiatura a larghi tratti dimenticabile e un comparto tecnico colpevolmente vetusto lo frenano dall’ambire a vette più elevate ma, anche così, è abbastanza divertente da non costringerci a sindacalizzare sui suoi numerosi, grossolani limiti. A quel prezzo, poi, ci becchiamo anche il primo capitolo gratis. E chi siamo noi per rifiutare?

GOD EATER 2 Rage Burst - Launch Trailer (It's Time) | PS4, Vita, PC

RASSEGNA PANORAMICA
Voto
7
god-eater-2-rage-burst-recensione<b>PRO:</b> <br> Tante attività con cui tenersi occupati <br> Buona personalizzazione dell'equipaggiamento <br> Immediato e aperto a tutti <br> <b>CONTRO:</b> <br> Graficamente arretrato <br> Una ovvia ripetitività di fondo <br> Trama sorvolabile

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