Il nuovo God of War, impossibile negarlo, è stato di certo uno dei boati più forti scoppiati all’E3 appena lasciato alle spalle. I fan, ancora affamati di avventure incentrate sul nerboruto Kratos (e, diciamocelo, anche un po’ insoddisfatti dal recente Ascension), non aspettavano altro che tornare a incrociare le lame con bestie mitologiche e abomini di ogni tipologia e grandezza, ma il repentino ed inatteso cambio di rotta sembra aver effettivamente corrucciato più di una persona. Come dar loro torto, del resto? Cambio d’ambientazione, cambio di inquadratura, cambio di tono e cambio di ritmo. Cosa resta dei vecchi God of War, in questo re-imagining?
Cory Barlog, game designer del gioco (e, ricordiamolo, mente principale dietro il secondo capitolo della saga), ha approfittato del suo account Twitter per tranquillizzare i cuori più confusi sull’effettiva bontà del gioco. Inoltre, ha anche confermato come gli elementi presi in prestito dagli episodi precedenti saranno ben più numerosi di quanto la prima presentazione avesse lasciato presagire.
Ci saranno nuovamente i classici forzieri da aprire, per esempio, e oggetti rari collezionabili che potremo riutilizzare in un New Game Plus, una volta ultimata l’avventura. Presenti anche contenuti extra di vario genere, come ad esempio dei video di Making of. Il game designer ha anche sottolineato come, sì, il nuovo God of War “vichingo” si avvarrà di un’esperienza solida e longeva, ma che comunque non raggiungerà le 100 ore di gioco, come qualche voce di corridoio aveva lasciato presagire. Balrog ha poi spostato il discorso sul rinnovato protagonista, affermando come i riflettori su un Kratos più saggio e protettivo fossero fortemente voluti fin dalla nascita del progetto. Il team, dopotutto, si è ispirato a blockbuster del calibro di The Last of Us ed Era Mio Padre. Anche La Storia Infinita, The Road e Resident Evil 4 fanno parte delle principali muse ispiratrici di Santa Monica.
Purtroppo, Balrog non è ancora sicuro del giorno – o addirittura anno – in cui il Kratos barbuto tornerà a mostrarsi al grande pubblico, ma ci ha comunque lasciati tutti con un buon presagio per il futuro. Rivolgendosi ad un appassionato poco convinto dalla brusca svolta di gameplay, ha infatti detto:
“Spero resterai con noi fino alla fine, perché attualmente abbiamo mostrato anche meno dell’1% del gioco. Sono sicuro che il prodotto finale sarà grandioso”.
Parole forti che, di certo, delineano una personalità altrettanto forte. Così forte da osare una violentissima “tabula rasa” su una delle saghe più apprezzate dell’ultimo decennio e da ricostruirla dalle fondamenta. Ancora presto, purtroppo, per sbilanciarsi ulteriormente, ma mai come adesso – nella perenne lotta tra innovazione e nostalgia – siamo stati così in dubbio su chi avesse il coltello dalla parte del manico.