TOHO ha pubblicato il secondo trailer ufficiale di Godzilla Minus One, nuova pellicola giapponese basata sul Kaiju per eccellenza. In questo nuovo trailer, il temibile mostro si mostra in tutta la sua possenza con un design che ricorda molto quello del Godzilla utilizzato nel Monsterverse. Il kaiju si dimostra infatti grosso, altissimo e imponente. Diretto da Takashi Yamazaki, il film uscirà il 1° dicembre 2023 in Italia grazie a Nexo Digital e sarà proposto in lingua originale con sottotitoli in italiano.
La sinossi ufficiale di Godzilla Minus One, tratta da Sky TG24, recita: “L’appuntamento sul grande schermo coincide con il 70° anniversario del debutto cinematografico di Godzilla e ci trascina nel Giappone del dopoguerra, su cui incombe un nuovo terrore. È Godzilla, che costringe la popolazione del paese devastato dal conflitto a combattere nuovamente per la sua sopravvivenza”.
Ambientato nel Giappone del deopoguerra, il film vedrà un Giappone ancora piegato dal conflitto affrontare una minaccia apparentemente invincibile, un po’ come il primo film. Questo ha portato diversi a considerarlo quasi un remake del capolavoro del 1954 di Ishirō Honda. Anche la stessa figura di Godzilla, a giudicare dal trailer, appare molto più terrificante del resto dei film recenti sul mostro, escluso il già citato Shin Godzilla.
Non è un caso che Godzilla Minus One esca a 70 anni dalla prima pellicola di Godzilla e riprenda proprio quell’ambientazione e, forse, ridare al mostro il significato che aveva in origine, ossia una forte denuncia delle armi atomiche, concetto molto presente nel primo film ma che si è poi dissolto con le seguenti uscite e che mai è stato toccato dai film statunitensi, più votati al fare un monster movie da guardare a cervello spento (e va benissimo così).
Un tema simile è stato ripreso da Hidetaki Anno (Neon Genesis Evangelion) con Shin Godzilla. In questa pellicola, il mostro era ispirato dal disastro di Fukushima e dal terremoto di Sendai e del Tohoku. Inoltre, in tutto il film appariva chiaro come l’animale provasse una costante sofferenza dovuta alle sue mutazioni. Secondo alcuni critici, il film era anche una critica verso la politica giapponese.
Fonte: TOHO