Viviamo in un’epoca in cui è ormai normale passare buona parte del nostro tempo pronti a scattare fotografie di ciò che abbiamo di fronte ai nostri occhi. Che si tratti di uno smartphone di ultima generazione o di una fotocamere di alta fascia è ormai semplice realizzare scatti memorabili. C’è però un problema che attanaglia ancora il mondo della fotografia: il rumore digitale. Sarà capitato a tutti di provare a scattare una fotografia durante una serata tra amici oppure in vacanza per accorgersi solo dopo che il risultato finale non è poi così soddisfacente. Google però potrebbe avere un asso nella manica.
Grazie a Google Research le cose potrebbero cambiare. Il progetto MultiNeRF potrebbe infatti portare a grandi cambiamenti in questo campo, rivoluzionando un intero settore. L’algoritmo realizzato dall’azienda lavora sui dati grezzi dell’immagine e, grazie ad un processo di denoising e ad un po’ di magia dell’IA, la ricostruisce per come avrebbe dovuto essere.
Bisogna sottolineare però che al momento questa tecnologia è tutto fuorché pronta per la commercializzazione. I risultati ottenuti, però, hanno spinto i ricercatori della Cornell University a definire MultiNeRF come il miglior software di questo tipo.
“Quando gli viene richiesto di ottimizzare scatti rumorosi e poco definiti, NeRF produce una rappresentazione della scena così precisa che gli elementi renderizzati superano i denoisers singoli e multi-immagine eseguiti sulle stesse immagini“.
Un assaggio di questa tecnologia lo si può avere grazie al video dimostrativo “NeRF in the Dark. Nel video in questione viene mostrato uno scatto di una candela situata sopra un tavolo in una stanza buia. Mildenhall mostra quanto siano superiori i risultati ottenuti con lo strumento di Google rispetto a quelli ottenuti con quelli di altri competitor.
Insomma, sembra proprio che con il tempo anche il rumore video potrà diventare solo un lontano ricordo. MultiNeRF potrebbe dunque dimostrarsi un’ottimo esempio di come l’IA possa effettivamente aiutare in una molteplicità di campi.
Ma ora diteci, cosa ne pensate di questa tecnologia? Potrebbe rivelarsi una killer feature dei dispositivi di nuova generazione? Fateci sapere la vostra lasciando un commento e continuate a seguirci per rimanere aggiornati con le ultime notizie! Prima di salutarci però vi rimandiamo al video dimostrativo di
Fonte: Techcrunch